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venerdì 29 giugno 2012

Calciopoli, Moggi ricorre al Tar del Lazio ma perde contro Petrini


Una conferma, l'ennesima, che Luciano Moggi non arretrerà. Nonostante sentenze, tribunali e presunte opportunità la querelle prosegue. Contro la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia di giustizia sportiva, i legali dell'ex dirigente della Juventus, come asserito all'indomani della decisione, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio. 

L'Alta Corte aveva confermato la radiazione di Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini, aggiungendo elementi ulteriori a costruire una verità ancora parziale e ancora controversa riassunta nella sintesi giornalista come Calciopoli.

Affermazioni che si sono tradotte nella sostanza delle cose. 

Una nota di continuità, dopo aver incassato il 27 giugno scorso la sentenza da parte del tribunale di Milano, rende noto Il Fatto quotidiano, per la causa civile intentata a Carlo Petrini e alla Kaos Edizioni da Lucianone. 

Troppo tardi però, perché Petrini possa replicare. Scomparso il 16 aprile scorso a causa di una lunga malattia, figura molto distante dalla santità calcistica e spirituale, aveva cercato e in parte trovato una redenzione attraverso la dedizione alla scrittura e all'inchiesta sull'orroe di un calcio marcio in cui aveva descritto abbondantemente vicende legate a Moggi. Più da nemico che da avversario come nel suo ultimo libro al centro della vicenda giudiziaria, Lucianone da Monticiano.


giovedì 28 giugno 2012

Calcioscommesse: il calendario aggiornato

Variazioni sul tema audizioni calcioscommesse. La procura federale ha aggiornato il calendario relativo ai due filoni, quello di Bari e quello di Napoli su cui si articoleranno i prossimi interrogatori. 

Nel primo procedimento è stata disposta la convocazione di Biagio Pagano (calciatore della Nocerina) e Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno) per il giorno 5 luglio; nel secondo, è stata invece posticipata dal 2 al 9 luglio l’audizione di Luca Ariatti (calciatore del Pescara).

2 luglio: Claudio Furlan (calciatore svincolato Portogruaro), Dario Passoni (calciatore Folzano), Marco Zamboni (calciatore Spal)
5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Federico Cossato (ex calciatore), Michele Cossato (ex calciatore), Silvio Giusti (tecnico) , Biagio Pagano (calciatore della Nocerina) e Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno).
6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara).
9 luglio: Luca Ariatti (calciatore Pescara), Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus)

Sosa, il presidente e quella pistola puntata


Roberto Sosa, El Pampa, di mestiere fa il calciatore. Non è uno qualunque. Ci sa fare, ha intellingenza tattica, sagacia e altruismo raro. Chiudi gli occhi e in quella frazione infinitesimale del tuo tempo ha già preso una decisone che si rivelerà fondante, pregnante per quel risultato. Perché sui campi quando si gioca, si apprende senza alibi che una partita va letta dalla fine, dal suo risultato a ritroso. Sosa indossa dal 1998in avanti la maglia del Napoli, prima ancora dell'Ascoli, dell'Udinese e del Messina. Gode di una stima pressoché totale da parte dei tifosi. Ma arriva sempre una fase di cambiamento, una parentesi in cui circoscrive la consueta celebrazione del giocatore per  ammettere di cercare uno spazio adeguato per chiudere.

E' il 2010 quando Sosa decide di entrare nella Sanremese, una squadra di Seconda Divisione. La situazione di apparente tranquillità della provincia si rivela, al contrario, ricca di tensione. La contestazione da parte dei sostenitori è pressoché cosa ordinaria. La società non gli paga più le bollette e disdice a sua insaputa il contratto di affitto a sua insaputa (davvero, a sua insaputa) come racconta Pierpaolo Romani nel suo libro Calcio criminale e le cronache (giudiziarie) di questo lembo di terra.


Il 16 dicembre, dopo aver finito una seduta di fisioterapia, Sosa sale a bordo della sua auto. Lo sportello dell'auto, lato passeggero si apre. Al suo fianco siede un uomo con in pugno un'arma. Gli punta la pistola contro la coscia, minacciondolo. "Guardami in faccia, so dove tuo figlio va a scuola. Ci siamo capiti?". Non è una conversazione amichevole, ovvio. L'approccio nella Liguria inquinata da incendi, racket e violenze che hanno ammesso l'emergere di una inquietante commistione tra attività e criminalità organizzata, principalmente 'ndrangheta, è intimidatorio. Dietro questa minaccia, viene appurato dalla magistratura, c'è la società che vuole ottenere in questo modo la rescissione del contratto.

Dopo l'arresto nel giugno 2011 del presidente Marco Del Gratta, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare assieme al padre Riccardo, è emerso quanto accaduto in maniera evidente. "Si tratta di fatti molto gravi - ha detto il procuratore - di fatto i due dirigenti della società calcistica, per rescindere alcuni contratti e non dover continuare a pagare gli stipendi ai giocatori, avevano fatto arrivare dalla Calabria due killer", ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore di Sanremo Roberto Cavallone. Mandanti e vittime: due dirigenti e tre calciatori. Una storia di ordinaria folia nel paese di Scommessopoli

Lo strano caso (su Twitter) di Crosetti, Buffon e l'informativa

Il moralismo è la deriva del diritto all'informazione a cui si approda inconsapevolmente. E' quell'utile veicolo di sollevazione popolare che viene impiegato con dovizia di particolari dagli abitudinari del sensazionalismo. Buffon è il portiere della Nazionale e della Juventus, presunto scommettitore da cifre salva-PIL. Nulla di illecito, per il codice, purché si rimanga entro determinati limiti. Rivedibili, ma tuttora vigenti per i tesserati. 


Maurizio Crosetti, firma de la Repubblica, scrive di calcio. Scrive principalmente di Juventus e di cose bianconere. Possiede la padronanza linguistica e un certo gusto per l'iperbole che si individua in quei giornalisti della carta stampata che amano ricamare il proprio pezzo. I repubblichini, poi, vantano uno stile unico, specifico. Non è un vezzo. E' questione di stile. Quello che lo ha indotto a scrivere da militante, a prediligere le sensazioni epidermiche delle volte all'analisi dei fatti. 


L'opinione si costruisce nella difficile ricerca dei fatti e non il contrario. Crosetti non piace agli juventini. Non era gradito a Fabio Capello, né alla triade decaduta e le cui gesta (per nulla epiche nelle di lui presentazioni) sono state poi narrate da questo allora giovane cronista torinese. Di nascita, per nulla juventino nonostante sia stato costretto a seguire questa squadra, a scriverne. Con una costante severità, prima e dopo Calciopoli. Prima e dopo aver scritto con Alessandro Del Piero, il capitano di quei tifosi che oggi discutono l'opportunità di certe sue esternazioni, di certe sue tesi riviste e corrette, il suo libro Giochiamo ancora.


Più che sull'allusione su Twitter che pure ha destato irritazione dalle parti juventine, da Giù le mani dalla Juve al blogger Antonio Corsa a Ju29ro, l'indignazione sarebbe da rivolgere al perpretare di una incessante opera di moralizzazione su quello che non viene censurato dalle norme che regolano l'attività. Un corto circuito informativo in cui i giudizi - rigorosamente universali - rischiano di nascondere avvenimenti e regole e persone. 


Perché Crosetti, nello specifico, ha preso a pretesto una frase di Montano alquanto distante da Buffon alludendo a quell'informativa (una informativa, ribadisco di cui ho scritto qui) che non costituisce una sentenza passata in giudicato. Un livore che - in questa manciata di parole - ha fagocitato i fatti, purtroppo.   

mercoledì 27 giugno 2012

Calcioscommesse, liquidato filone barese: nel mirino di Palazzi anche l'Inter


Per Stefano Palazzi il cerchio si chiude con loro: Marco Esposito e Marco Rossi.
Dopo aver già ascoltato 43 tesserati, raccogliendo conferme e numerose smentite, i collaboratori del procuratore federale hanno interrogato i due ex giocatori del Bari. Una chiosa alquanto squallida già delineata dagli atti acquisiti dall procura guidata da Antonio Laudati.

Tre ore per Rossi, sentito negli uffici di via Po al mattino, e più di tre ore e mezza per Esposito nel pomeriggio. Inevitabile, considerate le partite su cui gli uomini della procura federale hanno rivolto quesiti ai due. Da quanto emerso a essere statae manipolate in quella stagione sono stati gli incontri in calendario contro il Chievo, il Cesena, la Sampdoria, il Palermo, Lecce e Bologna.  

Sia Rossi, sia Esposito non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, come prevedibile. Ma in queste circostanze non si va oltre le frasi di circostanza, risposte da avvocati preparate a tavolino. Decisamnete più interessante il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche di cui danno conto ripeiloghi d'agenzia. Una in particolare tra l'ex compagno di squadra e attuale collaboratore tecnico della Juventus, Cristian Stellini.

La prossima settimana si apre la fase più delicata dell'attività della procura federale, le audizioni degli investigatori federali in merito a quanto acquisito da Napoli riprenderanno lunedì prossimo: Claudio Furlan, Luca Ariatti, Dario Passoni e Marco Zamboni per poi entrare addentro alle cose napoletane. Evitato lo slittamento a settembre, il secondo processo si fonderà su quanto emergerà dall'attività investigativa relativa ai fascicoli acquisiti da Bari e Napoli.


Già tra giovedì 5 e venerdì 6 verranno ascoltati i fratelli Cossato, ma soprattutto il reo confesso Matteo Gianello, Gianluca Grava e Paolo Cannavaro (tirati in ballo proprio dall'ex portiere partenopeo per la tentata combine della gara Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010), più il tecnico Mazzarri, Mascara e anche Quagliarella come persone informate sui fatti. Combine che investono anche l'Inter. 

Intanto lunedì 2 luglio compariranno i 14 club - tra cui il Pescara e l'AlbinoLeffe, punito per ora con 15 punti di penalizzazione - e i 33 tesserati condannati in primo grado in appello davanti alla Corte di giustizia federale. Avvio interessante, per una settimana che promette bene.

lunedì 25 giugno 2012

Calcioscommesse: Mazzarri e Quagliarella convocati dalla procura federale


Che ne verrà lo comprenderemo più avanti, quando le risposte attese verranno fornite dal secondo processo che la giustizia sportiva celebrerà in questa estate di calcioscommesse. Perché per Stefano Palazzi le audizioni che sono state rese note nel tardo pomeriggio di oggi investono commistioni antiche quanto disturbanti. 


E' il 10 aprile 2010, A bordo campo tra raccattapalle e steward viene fotografato Antonio lo Russo, figlio del boss, La sua presenza, documentata da una foto dell'agenzia di stampa ANSA ha una valenza che trascende la dimensione del mero interesse sportivo.

Napoli-Parma, nella sacralità del rito calcistico che ci celebra al San Paolo segna emblematicamente l'irruzione nel filone napoletano dell'inchiesta calcioscommesse della criminalità organizzata.  

Quella gara non può che finire nel mirino della Procura di Napoli per via di una sospetta mole di scommesse tra il primo e il secondo tempo dell'incontro. Con il Napoli in vantaggio di una rete dopo i primi 45 minuti, si punta sul risultato opposto. La partita finisce 2-3 per gli emiliani. 

La Procura traccia l'accaduto, quanto allora trasmesso al procuratore federale Stefano Palazzi non comporta nulla di aggiuntivo fino all'emergere di nuovi elementi. Frammenti di un mosaico intricato in merito alla presunta manipolazione di Napoli-Parma. Di Lecce-Napoli dell'8 maggio 2011, di Brescia-Catania dell'8 maggio 2011, di Napoli-Inter del 15 maggio 2011. E anche di Catania-Roma del 15 maggio 2011 e Palermo-Chievo del 22 maggio 2011. 

Sul piano della giustizia ordinaria, restano aperte le posizioni di Gianello e Giusti mentre è stato disposta l'archiviazione per Federico Cossato, Michele Cossato, Gianluca Di Marzio, Giuseppe Santorum, Demis Gasperi, Dario Passoni, Luca Ariatti, Ernesto Renzi, Paolo Franchetti, Mario Zamboni, Gianfranco Parlato.

Da calendario le audizioni, da quanto riportato nella nota, relative a quanto emerso dall'attività dei magistrati napoletani e trasmesso nelle scorse settimane dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo agli uffici di via Po riprenderanno il 2 luglio prossimo

Questo il calendario delle audizioni:
2 luglio: Claudio Furlan (calciatore svincolato Portogruaro), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Dario Passoni (calciatore Folzano), Marco Zamboni (calciatore Spal); 
5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Federico Cossato (ex calciatore), Michele Cossato (ex calciatore), Silvio Giusti (tecnico). Quindi il 6 luglio toccherà a Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara);
9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus).

sabato 23 giugno 2012

Calcioscommesse: calendari e Coppe comunque vada



Nel puritanesimo del sistema calcio si ritrovano quelle contraddizioni verso cui, quasi per una sorta di pigrizia dettata dall'acquietarsi per colpa dell'abitudine, non nutriamo neanche più scherno o insofferenza. Declamato per scacciare l'ombra della tecnologia che sanerebbe le incongruenze arbitrali e per appellarsi a valori di richiamo etico di controversa applicazione, quell'ortodossia declamata a parole cela un revisionismo d'occasione, anche quando si discute di violazioni del codice. Di reati commessi e dimostrati nelle sedi competenti.


Il calcioscommesse, con i suoi processi imbastiti dalla giustizia ordinaria e sportiva, rimanda la stesura dei calendari, pregiudica l'iscrizione a campionati e a Coppe Europee delle società coinvolte?


Nulla di scontato, nonostante le affermazioni così nette battute a principio di queste inchieste. Se Giancarlo Abete, presidente della Figc, si è affrettato a mantenere alta l'ambiguità sui tempi di stesura con dichiarazioni prevedibili sull'argomento il procuratore federale, Stefano Palazzi ha però accelerato i tempi per le audizioni relative ai fatti emersi dal filone pugliese dell'inchiesta e dai più recenti risvolti delle indagini condotte dalla procura di Cremona. Bari, Livorno, Lecce e anche Lazio e Napoli sono le società che verranno trattate nell'ambito dell'attività dell'ufficio del procuratore. Con le conseguenze del caso.


Entro il 20 luglio si dovrebbe chiudere il processo sportivo che riguarda le ultime due, che disputeranno l'Europa League, perché possano essere escluse dalla competizione. Una eventualità difficile ma non impossibile, considerato il fitto calendario di audizioni steso da Palazzi che in settimana ha avviato gli interrogatori che dovrebbero portare ai deferimenti. Qualora Lazio o Napoli fossero deferite allora toccherebbe alla Uefa, slittati i tempi, decidere. E non è detto che la penalizzazione, eventuale, incida sulla decisione degli organi deputati.


Altra questione, affascinante per gli incroci possibili, riguarda la stesura del calendario. Oggi Abete ha fornito la risposta più logica e prevedibile: "Al momento non è assolutamente prevedibile uno slittamento dei campionati. E poi non spetta al soggetto politico una calendarizzazione degli eventuali procedimenti, di competenza degli organi di giustizia", ha spiegato al termine del Consiglio federale svoltosi nella capitale. Espressioni deliziose, per non dire nulla che già non sapessimo.

venerdì 22 giugno 2012

Calcioscommesse: rinvio a giudizio per Andrea Masiello



Per Andrea Masiello, l'ex difensore di Bari attualmente sospeso dall'Atalanta, si è aperto l'inevitale capitolo processuale che segue al rinvio a giudizio.


Masiello e i suoi due amici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, saranno processati dai magistrati del tribunale di Bari davanti a cui si presenteranno il 4 ottobre prossimo. La decisione è stata presa dal gip di Bari, Giovanni Abbatista, che ha disposto per i tre il giudizio immediato. 

Masiello, Carella e Giacobbe sono stati arrestati lo scorso 2 aprile, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Il pm Ciro Angelillis non ha contestato l'ipotesi di truffa a carico dei tre, come ipotizzato dal gip Ambrogio Marrone che aveva respinto la richiesta di patteggiamento.

mercoledì 20 giugno 2012

Calcioscommesse: rinviata l'audizione di Massimo Erodiani



Stefano Palazzi, procuratore federale, aveva convocato per oggi i primi tesserati da ascoltare nell'ambito delle indagini scaturite dall'acquisizione degli atti relativi all'inchiesta calcioscommesse dalla procura di Bari. Quello che viene comunemente indicato come protocollo Masiello più quei documenti del fascicolo attinenti a quelle partite combinate, negoziate. Vendute. Poi una nota, pubblicata sul sto ufficiale della Federazione con cui si annunciano le variazioni al programma.


La procura federale della Federcalcio ha modificato il calendario rinviando a data da destinarsi l'interrogatorio di Massimo Erodiani, il proprietario di una tabaccheria e riconducibile a una agenzia di scommesse di Pescara coinvolto nella prima inchiesta sul calcioscommesse risalente all'estate scorsa. Stessa situazione per Albin Ekdal. 


Rinviato anche l'incontro con Biagio Pagano (calciatore Torino), assente per motivi di salute.  Variazioni sul tema, attorno a incontri dal risultato alterato di cui hanno dato conto però gli altri giocatori convocati: Andrea Luci, Jurgen Prutsch e Simone Salviato (calciatori Livorno) sono stati interrogati per verificare quanto accadde in quel Bari-Livorno che dette il via all'inchiesta pugliese.


Domani sarà la volta di Alfonso De Lucia (calciatore Livorno) e Gianluca Galasso (calciatore Triestina) giocatori coinvolti nelle presunte combine di Atalanta-Livorno (0-2) del 26 novembre 2010 e Livorno-Ascoli (1-1) del 25 febbraio 2011. Marcello Sanfelice, team manager del Bologna, verrà ascoltato in anticipo rispetto al calendario iniziale per fornire chiarimenti sul tentativo di manipolare Bologna-Bari (0-4) del 22 maggio 2011. Per il 21 giugno, si apprende dal comunicato della procura federale, è atteso anche il dentista Marco Pirani. 


A chiudere questo primo blocco, Marco Rossi (Cesena) e Marco Esposito (Pisa) che si presenteranno da Palazzi e dai suoi collaboratori per rispondere di quanto emerso nel corso delle indagini baresi, infine, il 26 giugno prossimo.


Personaggio ambiguo, al centro di numerose intercettazioni che hanno consentito agli inquirenti di penetrare nel sistema scommesse riportate nelle 611 pagine di cui si compone la prima ordinanza di custodia cautelare dell'inchiesta Last Bet, Erodiani ha giocato come portiere di calcio a 5  in diverse società abruzzesi con risultati considerevoli. 


Ha vestito la maglia in serie B di calcetto del Raiano e in C quella Paglieta centrando una promozione, approdando infine nel campionato 2009/2010 all'asd Pino Di Matteo. Nella sentenza di primo grado pronunciata dalla Commissione Disciplinare, Erodiani è stata condannato a 5 anni con preclusione.

martedì 19 giugno 2012

Bravo, Conte, le nuove audizioni. E lo liquidiamo come calcioscommesse...



Antonio Conte rischia conseguenze scaturite dall'inchiesta più severe poiché la Commissione Disciplinare ritiene, nella sentenza di primo grado del processo sportivo, Filippo Carobbio credibile. La tesi è di La Repubblica. Nel pomeriggio nelle anticipazioni  dell'intervista rilasciata il tecnico della Juventus al settimanale Chi (canale preferenziale?) esprime massima fiducia. "La verità verrà a galla"


Daniel Bravo denuncia con appena una quindicina d'anni di ritardo che la partita che vide contrapposte Juventus e Parma fu truccata, per un accordo intercorso nell'intervallo tra le parti che convennero sul pareggio. Omaggiare uno scudetto è cosa assai rara. Il francese rimane in panchina nel corso di quella partita, precisando nell'intervista a Yahoo! France di aver subito accordi altrui. Un calcioscommesse d'annata.


Stefano Palazzi riprende domani le audizioni, come da calendario: il procedimento che segue dagli atti acquisiti da Bari, il cosiddetto protocollo Masiello e i più recenti risvolti da Cremona è prossimo. L'attivismo della procura federale, rafforzata dalla pronuncia della Commissione, ne è un segnale. 


Il 12 luglio al ritiro bianconero a Chatillon, in Valle d'Aosta, Conte promette di guidare la squadra in questa fase preparatoria. E i tempi per poterlo sostenere, secondo me, ci sono.

lunedì 18 giugno 2012

Calcioscommesse, la sentenza della Commissione Disciplinare: -2 punti per Pescara e Atalanta, -15 per Albinoleffe


CALCIOSCOMMESSE: LA SENTENZA, TESTO INTEGRALE

L'attesa, l'analisi e gli interrogativi sull'efficacia di una sentenza, quella della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico: la prima pronuncia relativa al processo sportivo imbastito dietro l'acquisizione degli atti dalla procura di Cremona ha confermato, sostanzialmente, l'impianto accusatorio del procuratore federale, Stefano Palazzi. E la politica dello sconto a chi collabora. 

L'unica eccezione - una forma di clemenza della corte? - concerne l'AlbinoLeffe per quanto riguarda i punti di penalizzazione che per la Commissione sono 15: una riduzione notevole rispetto ai 27 chiesti da Palazzi per quanto emerso in termini di combine.

Se la Commissione, riunita in camera di consiglio dall'8 giugno scorso, ha procrastinato oltre le aspettative i presupposti, le opportunità avranno pur indirizzato verso questa direzione. I rinvii vanno letti non solo come agevolazione nei riguardi degli eventuali ricorsi, già annunciati. I criteri adottati in questo verdetto relativo agli atti acquisiti da Cremona, imposteranno quello che scaturirà da quanto acquisito da Bari (Palazzi è stato stretto collaboratore di Laudati in precedenza, ndr) compreso il protocollo Masiello, come alcuni organi di stampa definiscono l'insieme di indicazioni raccolto in merito al filone pugliese dalla procura. Dieci giorni sono eccessivi, forse. Ma i contenuti di questa sentenza ripropongono alcuni tratti toccati in una intervista lucidissima, di notevole interesse rilasciata proprio dal procuratore capo di Bari, Antonio Laudati appunto, sull'opportunità di rivedere alcuni pilastri in materia come la responsabilità oggettiva a carico delle società.

Le sanzioni pronunciate a carico di 21 società e 52 tesserati esprimono una disomogeneità temuta, a principio di questo procedimento. Al Pescara vengono assegnati 2 punti di penalizzazione come per l'Atalanta, in una posizione assai più difficile, ma che aveva preferito patteggiare. Strategia difensiva vincente? Così sembrerebbe visto com'è andata e come potrebbe iniziare il campionato nella massima serie. La società ha provveduto a comunicare che presenterà ricorso in ogni dove: si dovrà attendere, per conoscere l'esito di questa azione. Uno sconto è stato applicato anche al Novara che in Serie B partirà da -4, invece che da -6 (questa era la richiesta del procuratore federale). Meno severa anche la pena nei riguardi del Piacenza che viene sanzionata con un -11, dall'iniziale -19. Due punti decurtati nella decisione di primo grado anche per la Reggina e per l'Ancona. Rimanendo sulle società, sono state inflitte ammende a Sampdoria e a Siena (più di 30mila alla Spezia) per il tesseramento di giocatori risultati coinvolti durante esperienze precedenti (Bertani e Carobbio).

Non poteva che essere poi severo il giudizio a carico delle entrature dell'organizzazione, cioè i giocatori coinvolti direttamente nel procedimenti per aver violato le norme fondanti del codice. La Commissione ha confermato la sospensione per 5 anni, con la preclusione ala permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc, per Luigi Sartor, Mario Cassano, Alessandro Zamperini e Nicola Santoni. Gravi d'altronde le motivazioni, che parlano di "funzione di collegamento con gli asiatici" per Sartor, di "ruolo di rilievo assunto nell'associazione a delinquere e la effettuazione di scommesse illecite e la partecipazione all'illecito sportivo relativo alla gara Cesena-Gubbio", per Zamperini. E punendo la "violazione plurima degli articoli 6 e 7 del Codice di Giustizia Sportiva" da parte di Cassano e la "pluralità di illeciti" di Santoni. La Commissione, inoltre, "B) dispone l’applicazione delle seguenti sanzioni: (...) DONI Cristiano: applicazione ex artt. 23 e 24 CGS della squalifica per anni 2 (due); " (pag.77).

Da annotare, invece, il proscioglimento di 4 giocatori: Consonni, Coser, Sarri e Shala. Un proscioglimento solo parziale, invece, per Job, Mastronunzio e Nassi, che comunque sono stati sanzionati rispettivamente con squalifiche per 3 anni e 6 mesi, 4 anni, e 3 anni. Nicola Ventola, ex Novara ritiratosi dall'attività, è stato inoltre squalificato per 3 anni e 6 mesi. 



domenica 17 giugno 2012

Calciopoli, calcioscommesse, Buffon e Conte: le esternazioni di Travaglio



Più di Marco Travaglio temo la travaglizzazione, la trasfigurazione di quell'ostentata supponenza accompagnata da un giustizialismo preventivo che scivola assai volentieri nel sentenziare senza appello. Una sorta di Dogma di Lars Von Trier traslato nel giornalismo d'opinione, una mutazione inarrestabile che dall'equilibrata inizializzazione alla coscienza critica si è evoluta in una opposizione militante senza più un nemico chiaro all'orizzonte.


L'impossibilità di opporre a un giudizio così fermo, così impenetrabile, osservazioni pragmatiche e altrettanto documentate scevre da una lettura parziale rischia di offuscare casi quali Calciopoli, più di recente le inchieste sul calcioscommesse e i casi Buffon e Bonucci di cui il vicedirettore de Il Fatto discorre con altissima frequenza ultimamente. Sul suo blog, in radio.


La travaglizzazione anche in tempi di Europei si è manifestata per quello che è: una lettura di parte, dalla prospettiva distorta attraverso una lente che tende a confondere interpretazione e fatti come emerso nella vicenda Buffon che ha animato il blog del vicedirettore. Come già in quei commenti, a cui juventini e cittadini comuni hanno replicato più in difesa della presunzione di innocenza che per simpatia umana nei confronti del portiere della Nazionale e della Juventus. O nella controversa intervista a Beppe Grillo, declassata post critiche a 'colloquio' e quasi sull'orlo di essere rinnegata. Per quanto attiene alla mia formazione, nel mondo delle idee non può definirsi un'intervista ma nella prassi giornalista se ne contano tante da comporre una antologia, di questi dialoghi. Peccato che gli autori non si vestano di altri ruoli né ostentino un pedigree.


La travaglizzazione si riassume, poi, in quelle risposte che rivelano conflitti di difficile comprensione. Tipo: "Tifo contro l'Italia soprattutto a questi Europei, in cui se dovessimo vincere ci dimenticheremmo subito dello scandalo di Calciopoli, come nel 2006 ai mondiali. Insomma, spero che l'Italia - continua - venga eliminata subito, immediatamente". Il fenomeno delle scommesse illegali non è solo italiano, purtroppo. Lo sostengono quelle carte citate a ripetizione della procura di Cremona e poi di Bari. Per non parlare dei sospetti concernenti i campionati esteri che hanno riempito colonne e imposto indagini federali. Confondere il sentimento popolare con inchieste giudiziarie tuttora in corso non agevola la creazione di un bagaglio informativo che sostenga la creazione di un'opinione ma proprio il suo contrario. 


"Buffon deve sperare di non fare mai una papera. Perché dopo quello che si è scoperto, se fa una papera qualcuno può pensare male…", ha detto a Sabelli Fioretti e Lauro a Un giorno da pecora. La cultura del sospetto non va relegata al biscotto senza considerare che se vi sono i presupposti autorità competenti entreranno in scena per accertare quanto dovuto. E non mi riferisco ad opinionisti/giornalisti, ma all'attività della magistratura che non è autonoma e indipendente solo quando si tratta di certi fascicoli. 


La travaglizzazione risiede nel rischio di mischiare atti e giudizi, come per Calciopoli e come avvenuto per Buffon al centro di un'informativa ma a cui non è stato (ancora?) notificato alcun avviso di garanzia. "Ho letto le carte, e se verrano confermate le cose che dice il calciatore del Siena (fa riferimento a Filippo Carobbio, ndr), (Conte) va ovviamente squalificato. Peccato, perché è un buon allenatore". 


Anche io ho letto le carte (e non una volta) e ho registrato quanto ne è scaturito: le testimonianze non sono state avallate dai presenti a quella riunione tecnica fin dalla diffusione di quei documenti e di quelle informazioni relative ad Antonio Conte. A proposito: leggere le carte è il mio lavoro. E' quanto viene fatto tutti i giorni nelle redazioni. Non mi sembra eroico né lodevole. 

Calcioscommesse: nuove audizioni, si riprende il 20 giugno

Se la Commissione Disciplinare, presieduta da Sergio Artico, lascerà slittare a lunedì o al massimo martedì la pronuncia della sentenza sul primo processo relativo all'inchiesta calcioscommesse dalla parti della Procura federale si preferisce procedere. 


La Procura federale, infatti, aggiunge dieci audizioni di tesserati nell'ambito del filone basato sulle carte trasmesse dalla Procura di Bari. Il calendario, come ci siamo abituati ad annotare, è assai più fitto di quanto gradiremmo per le implicazioni che ne derivano (ovvero il numero di persone direttamente o indirettamente coinvolti nelle indagini). 


Si riprende mercoledì 20 giugno con Biagio Pagano (Torino) e i livornesi Andrea Luci, Jurgen Prutsch e Simone Salviato. Il 21, 22 e 26 giugno, le altre sei convocazioni più quella di Marco Rossi (Cesena), rinviata in precedenza.

venerdì 15 giugno 2012

Calcioscommesse: a quando le sentenze della Commissione Disciplinare?

Per un curioso incrocio, così consueto nelle cronache giudiziarie italiane, in una mattinata di giugno di un anonimo venerdì si palesano due rinvii. Due sentenze attese e di rilevanza epocale relative a contesti quantomai distanti e da organi competenti su materie lontanissime. Da una parte il Processo Diaz, su cui la Cassazione si sarebbe dovuta esprimere oggi ma a causa delle lungaggini consentite dalla procedura e della sapiente architettura difensiva, i giudici della quinta sezione penale si riuniranno in camera di consiglio il 5 luglio prossimo, dopo aver ascoltato l'ultima arringa difensiva di uno dei difensori degli imputati a processo. Un avvenimento che sconcerta, da un punto di vista sociale ed etico, eppure consentito come spiegato dallo stesso presidente Giuliana Ferrua che ha strigliato, comunque, i legali. 


Dall'altra parte sul fronte della giustizia sportiva per una curiosa simmetria, è posticipata anche l'attesa pronuncia della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico (e già rinviata) in merito alle richieste avanzate dal procuratore generale Stefano Palazzi, nel primo processo relativo agli atti acquisiti dalla Procura di Cremona in merito all'inchiesta sul calcioscommesse. Per i 40 tesserati interessati e le società coinvolte, la questione non è affatto simpatica: le sentenze di primo grado potrebbero coincidere con penalizzazioni durissime. In ansia soprattutto l'Albinoleffe per cui, ricordiamo, Palazzi ha chiesto -27 punti e il Piacenza (-19). Per la Reggina, fosse accolta la richiesta della procura, si tratterebbe di 6 punti; 2 nel caso del Pescara.






I membri della Commissione si sono riuniti in camera di consiglio lo scorso 8 giugno. Poi, il rinvio della pronuncia che plausibilmente scivolerà al giorno immediatamente successivo alla partita dell'Italia contro l'Irlanda trapattoniana. Le ipotesi praticabile sullo slittamento della sentenza si ravviserebbero nella necessità di rileggere gli atti, di non arrivare al sabato per non penalizzare le difese che dovranno depositare l'appello. 


Se le premure del presidente Artico porteranno alla lettura della sentenza per la prossima settimana, sarebbe logico ritenere che quanto riguarda il nuovo procedimento - derivazione del filone pugliese - che scaturirà dalle audizioni in corso della procura federale che verrà posticipato rispetto al programma iniziale. Con conseguenze a più riprese valutate, quali ritardo per l'iscrizione a campionati e competizioni europee e quella remota ma non improbabile, difficoltà di stilare i calendari per la prossima stagione. Tradotto: calcio posticipato.

P:S: Mauri e Milanetto sono liberi. Il gip di Cremona, Guido Salvini ha revocato gli arresti domiciliari non essendoci più la necessità di applicare una misura cautelare nei loro confronti. La misura era stata decisa lo scorso 4 giugno, ed i due giocatori erano stati scarcerati. Nell’ordinanza sottolinea che la sua posizione dovrà essere aggiornata “con riferimento alla vicenda del derby Genoa-Sampdoria che, pur non essendo stato oggetto di contestazione nella misura cautelare, può costituire un elemento sintomatico di condotte illecite nell’ambito delle partite disputate dal Milanetto”. Anche se “gli elementi assai gravi desumibili dalla conversazione telefonica riferibile ad un capo ultrà non hanno trovato una conferma soddisfacente”.

giovedì 14 giugno 2012

Narducci, la sua ortodossia e l'opportunità di mandare Bonucci e Buffon agli Europei

Quanto attendi il richiamo alle regole di quanti a quello Stato di diritto si appellano, inonderesti quella culla di sonnolenza culturale e sociale in cui si annida più che volentieri anche questo Paese delle loro parole. Dei principi enunciati in articoli e commi con il medesimo convincimento delle figure che rivestono o hanno espresso quel ruolo, quella funzione.


Desta sempre un effetto moltiplicatore, una sorta di derivazione del generatore automatico di domande (quasi mai con relativa risposta) il continuo appello a una ortodossia da parte di costoro in cui la tutela dei singoli, la presunzione di innocenza viene fagocitata dalla prepotenza di un avviso di garanzia. In altri casi di una informativa. 


Giuseppe Narducci, assessore della giunta De Magistris a Napoli ed ex pm nel processo Calciopoli, ha risposto a Radio 24 in merito all'opportunità di consentire a Leonardo Bonucci e a Gianluigi Buffon di disputare gli Europei.
"Io non avrei portato questi calciatori nella competizione, da questo punto di vista sono un integralista (il riferimento è a Leonardo Bonucci e a Gigi Buffon, che non risulta iscritto nel registro degli indagati, n.d.r.). 
"Ovviamente - prosegue Narducci - la Nazionale doveva andare agli Europei, come successe nel luglio 2006 per i Mondiali. Ma allora, come in questo caso, era opportuno non portare nella competizione persone rimaste coinvolte. Il calcio non può ogni volta solo a parole predicare estremo rigore nei confronti di tutto e di tutti, proporsi di cambiare. Ci vuole coerenza tra i buoni propositi e i fatti. Questa coerenza non sempre c'è". 
Sul rispetto delle regole si basa la convivenza in una società civile. Fino a condanna definitiva, vige un principio che vorrete definirlo garantista ma pur sempre vale nel nostro ordinamento per quanto anacronistico possa sembrare. Un principio sgradito, anche, che consente a costoro di difendersi nelle sedi opportune. E di rispondere, a chi di competenza, delle conseguenze delle loro azioni. 







Calcioscommesse, i 45 minuti di Pepe

Simone Pepe era il personaggio attorno a cui si era concentratta l'attenzione per ovvi motivi. Anche dopo quanto trapelato ieri dall'audizione di Salvatore Masiello. In questa giornata di attese e conferme,  il suo interrogatorio negli uffici romani della Procura federale è durato appena 45 minuti. 


Doveva fornire la sua versione sugli accadimenti relativi a quanto sostenuto da Andrea Masiello davanti ai magistrati di Bari: secondo l'ex capitano nei giorni che hanno preceduto Bari-Udinese (3-3 del 9 maggio 2010), Pepe avrebbe ricevuto una telefonata da parte di Salvatore Masiello, appunto, per concordare il risultato dell'incontro declinando la proposta ma omettendo di denunciare il fatto all'autorità competente. Il giocatore della Juventus ha optato per un'entrata secondaria degli uffici della Federcalcio (particolare che ha evitato la ressa) e non della Procura e ha dovuto aspettare le 18.30 circa per essere ascoltato dai collaboratori di Palazzi.


L'audizione è durata circa tre quarti d'ora, poi Pepe è uscito dall'ingresso principale degli uffici della Federcalcio senza rilasciare dichiarazioni. 

Dossier illegali: Tavaroli, Moggi e quel computer in possesso di Auricchio




Giuliano Tavaroli era un esperto di sicurezza. Godeva di rispetto e di autonomia all'interno dell'azienda in cui ricopriva una funzione dirigenziale dopo essersi formato nella Sezione Speciale Anticrimine, reparti antiterrorismo del generale Carlo Dalla Chiesa, nell'Arma dei Carabinieri. Una carriera interrotta nel 1988, per entrare in Italtel. Un'esperienza che ha un inizio e una conclusione che coincise con il suo passaggio in Pirelli, società in cui si è occupato di security. La premessa inevitabile al suo ingresso in Telecom Italia, gestione Tronchetti Provera.


Non è di Tiger Team, rapporti con Marco Mancini - passato dall'Arma al Sismi -, appalti ad agenzie investigative o di geni dell'informatica che il processo sui dossier illeciti tratta. Non dei singoli aspetti che hanno assunto quasi una sorta di ritualità rivolta a costruire un personaggio su cui concentrare le attività investigative giornalistiche, distogliendo dallo scardinamento di un sistema di monitoraggio privato, di sfruttamento delle risorse finalizzate a una manipolazione di conoscenze funzionali ad affrancarsi. Ad assumere una posizione dominante.


L'accesso a questi singoli capitoli del procedimento che la procura di Milano ha imbastito va a descrivere una macro politica di gestione di informazioni e dati sensibili che ha fagocitato quanti in via diretta ed indiretta potevano essere investito dall'azione delle aziende riconducibili a Marco Tronchetti Provera e, come riferito dalle testimonianze di Tavaroli, a Massimo Moratti. Quanto asserito dal'ex responsabile Security, oggi, davanti alla Corte d'assise come testimone rafforza il quadro che ci è stato offerto dalle sue prime parole appena sei giorni fa quando nella stessa aula aveva imputato l'origine dell'operazione Ladroni ai vertici del gruppo. "L'operazione Ladroni mi venne commissionata dall'Inter nella persona di Moratti, poi la feci con Facchetti", aveva detto.


La conferma odierna dei sospetti che si fosse spiato anche Luciano Moggi, allora direttore generale della Juventus è inconfutabile. "L'attività - ha spiegato - nacque per verificare notizie su possibili frodi sportive che erano venute da un arbitro (Danilo Nucini, ndr). Vennero effettuate anche analisi del traffico telefonico di Luciano Moggi da parte di Adamo Bove (responsabile della sicurezza Tim, vittima di un misterioso suicidio). Tutti i risultati vennero poi portati a Giacinto Facchetti. Con Facchetti Moratti c'era stato un incontro a tre all'inizio della vicenda, poi non so se Facchetti riferì le risultanze a Moratti".

Confermata anche quella attività di monitoraggio nei riguardi dei calciatori dell'Inter, su richiesta della proprietà come per Christian Vieri e Ronaldo. "L'Inter si rivolse a Tronchetti e a me, io misi in contatto Ghelfi con l'investigatore Cipriani". Un aspetto, però, nella molteplicità di risposte in merito a quanto prodotto in quelle definite 'attività'.



Riguarda quanto raccolto e rilevato nel computer sequestrato a Tavaroli il 9 maggio 2005 e spedito a Roma il 15 maggio 2005, precisamente alla seconda sezione in via Inselci, dove il maggiore Auricchio ha coordinato le indagini del processo Calciopoli. Quanto raccolto rimane ancora una materia solo accennata, anche oggi nell'aula bunker di San Vittore. 



mercoledì 13 giugno 2012

Calcioscommesse, tocca a Simone Pepe



Simone Pepe in via Po dovrà rispondere, oggi, su quell'Udinese-Bari del 9 maggio 2010. Stefano Palazzi e i suoi, al lavoro sul terzo filone dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse, negli uffici romani della procura federale hanno sentito ieri sette tesserati. Delle audizioni trapela poco, ma quanto riportato assume una pregnanza notevole poiché alcuni tratti - fossero confermati - andrebbero a scardinare le dinamiche ricostruite da Andrea Masiello nell'ambito dell'indagine della procura barese


Massimo Donati, Alessandro Parisi e Salvatore Masiello: uomini importanti per accertare i fatti e ricostruire gli avvenimenti legati a quella combine non sarebbero convenuti su quanto affermato dal primo collaboratore dell'inchiesta pugliese in relazione a quella partita. Procediamo per punti, tanto per agevolare la sintesi:

  1. Salvatore Masiello, assistito dal'avvocato Ruggero Malagnini, al termine dell'interrogatorio non ha rilasciato dichiarazioni al termine dell'interrogatorio. Idem per Massimo Donati e Alessandro Parisi. Stando a Sky Sport avrebbe però continuato a negare la sua partecipazione come sostenuto in precedenza e avrebbe smentito di aver fatto la famigerata telefonata;
  2. Masiello, ex giocatore del Bari ora al Torino, continuerebbe a sostenere l'infondatezza della telefonata come ha affermato Leonardo Bonucci, all'epoca impegnato con la Nazionale. L'ex terzino biancorosso avrebbe asserito di essere stato infortunato e che concetto ribadito dal suo legale "in quella partita neppure scese in campo perché al rientro dopo un infortunio".
  3. Il calciatore, inoltre, avrebbe scagionato così non solo Bonucci ma anche gli altri compagni coinvolti. Masiello ha respinto ogni addebito e discolpato anche gli ex compagni della Sampdoria, Stefano Guberti. L'ex centrocampista blucerchiato e' stato tirato in ballo da Giovanni Carella, amico e scommettitore di Andrea Masiello: "Guberti e un altro giocatore del quale non ricordo il nome - ha raccontato Carella ai magistrati di Bari - facevano pressione su Masiello per vincere la partita Bari-Sampdoria (disputata il 23 aprile 2011 e terminata 1-0 per la squadra ligure, ndr)".

La Procura ha fissato per questa giornata altre nove audizioni: ascolteranno Pepe,  il direttore sportivo Guido Angelozzi, il direttore generale Claudio Garzelli, il team manager Claudio Vino e il segretario Pietro Doronzo; i calciatori Matteo Rubin e Ivan Radovanovic verranno invece sentiti in merito alla partita Bologna-Bari. Tornerà in Procura anche Cristian Stellini, collaboratore di Antonio Conte già ai tempi del Siena e ora alla Juventus, al fianco del tecnico salentino. In attesa di conoscere le decisioni della Commissione Disciplinare...

martedì 12 giugno 2012

Calcioscommesse: l'altro Masiello, quello che scagiona Pepe



Masiello scagiona. E Masiello rimane solo. Così è. L'altro Masiello, quello indisciplinato, problematico e rissoso smentisce la versione fornita alla Procura di Bari da Andrea - il Thuram bianco - in merito alla telefonata con cui si sarebbe proposta la combine a Simone Pepe, attuale giocatore della Juventus all'epoca dei fatti ancora tesserato dell'Udinese.


Quella telefonata che sarebbe stata effettuata da Salvatore nel racconto di Andrea e che avvenne alla presenza anche di Leonardo Bonucci che aveva asserito di non avere alcuna memoria di quella chiamata, stando alla ricostruzione fornita da uno dei pentiti chiave dell'inchiesta calcioscommesse. 

"Emergono importanti particolari dall'interrogatorio di Salvatore Masiello, chiamato in causa per Udinese-Bari, partita di tre stagioni fa. Secondo la ricostruzione - riporta Sky Sport - fatta dagli inquirenti e secondo alcune testimonianze, l'ex difensore del Bari avrebbe telefonato a Simone Pepe, in presenza di Bonucci, di Belmonte e anche di Andrea Masiello, e avrebbe cercato di corromperlo per quella partita. Pepe avrebbe rifiutato. Tale ricostruzione, però, sarebbe stata smentita oggi da Salvatore Masiello, che non avrebbe confermato questa telefonata. Una circostanza già negata da Bonucci, che aveva smentito di essere stato presente a quell'incontro perché in quel momento convocato dalla Nazionale. Sarebbero quindi due contro uno, perchè il solo Andrea Masiello parla della telefonata in questione. Se anche Belmonte dovesse negare, non ci sarebbe neanche il rischio di omessa denuncia per Simone Pepe, perché sappiamo che ci vuole una conferma ad ogni tipo di accusa. Se c'è soltanto la parola di Andrea Masiello, potrebbe non bastare".
No, potrebbe non bastare e gettare nuove ombre e inedite incertezze sull'attendibilità del collaboratore fondamentale nel filone barese di un'indagine che intreccia al mondo delle scommesse, la dimensione del tifo e quel sottobosco ambiguo di personaggi dalla duplice identità. Il gip barese quando ha valutato di non ratificare le proposte di patteggiamento lo ha motivato con la congruità della pena e la non concedibilità della sospensione condizionale, per il rischio di reiterazione del reato. 


Una posizione che suggeriva, già, l'individuazione di qualche falla.

Calcioscommesse: la colletta per Genoa-Sampdoria e quei dubbi irrisolti



La sacralità di una partita di calcio si celebra nell'apoteosi della contraddizione tra le opposte fazioni, espressione di valori antitetici, di una dialettica dolorosa e fondata sull'antagonismo. 
Nell'interrogatorio di garanzia di Omar Milanetto una domanda su Genoa-Samp dell'8 maggio 2011 getta nel fango del calcioscommesse anche questo incontro, anche questa partita. Il gip, Guido Salvini, circoscrive a quesiti inerenti la questione. E ha ragione nel richiamare alle regole. Perché ci sarà tempo per comprendere. Per capire le incongruenze come il suo ruolo in quel derby, il perché abbia incontrato quel Safet Altic - Sergio - individuato con Criscito e Sculli all'Osteria del Coccio nelle fotografie allegate all'ordinanza di custodia cautelare.
Per capire poi com'è possibile raccogliere con una colletta 1 milione e 750 mila euro da offrire al Genoa per assicurarsi la Serie A. Per capire come mai Leopizzi, l'ultrà indagato per associazione a delinquere e frode sportiva, non ha fornito ulteriori elementi su questa combine. Per capire infine il ruolo di Domenico Criscito, il grande escluso di questi Europei che ribadisce in ogni dove la sua estraneità ai fatti e le diverse modalità di trattamento riservate a lui e a Leonardo Bonucci che di questa Nazionale è titolare. "Collette? mai sentito parlare. Ho spiegato già perché ero in un ristorante e nel derby ho dato il massimo. Ho pagato un caro prezzo per questa storia in cui non c'entro", ha detto il difensore ora allo Zenit. Forse il pm di Cremona, Roberto di Martino quando valutava di ascoltare nuovamente Milanetto sottintendeva verificare quella apparenti incongruenze.

mercoledì 6 giugno 2012

Inter, Moratti e Tavaroli: ancora Calciopoli

Quando ho letto, nell'afosa controra milanese, che Giuliano Tavaroli durante la sua deposizione presso l'aula bunker della Corte d'Assise (il riepilogo qui) aveva sommato nella medesima frase Moratti, Facchetti, Inter ho ricostruito una sequenza in accelerazione di eventi collaterali scaturiti.
"L'operazione Ladroni mi venne commissionata dall'Inter nella persona di Moratti, poi la feci con Facchetti". 
E' riemersa quell'estate del 2006 e l'epilogo parso nella sua incisività risultante di una giustizia ancora non piena, sommaria. Quello che semplicisticamente è stato il primo Calciopoli


E' riemersa la cautela con cui venne trattato quel vertice alla Saras menzionato da Tavaroli - responsabile della security in Telecom Italia all'epoca dei fatti - in merito all'attività di dossieraggio che sarebbe stata effettuata ai danni dell'arbitro De Sanctis.


E' riemerso il contenuto della relazione del procuratore generale della FIGC, Stefano Palazzi, che ha riscontrato l'illecito sportivo e per l'Inter e per il presidente di allora, Giacinto Facchetti relativamente alle intercettazioni emerse durante il processo di Napoli. Reato caduto in prescrizione. Prescrezione a cui la società non intende rinunciare.


E' riemerso quel passaggio lucido nella sentenza dell'8 novembre 2011 che ha sancito condanne eccellenti (come quelle di Moggi, Bergamo e Pairetto) e l'estraneità della Juventus, che investe nuovamente l'Inter e la necessità da parte della magistratura di lasciare che i fatti vengano ricostruiti per restituire l'esatto quadro del sistema.


Ecco, mi attendo che questi nuovi elementi indicati da Tavaroli in qualità di testimone, oggi, vengano vagliati e non con la frettolosità che abbiamo conosciuto in precedenza. Che siano effettuati i riscontri in maniera autonoma, indipendente. Senza trascinarci oltre il dovuto.



lunedì 4 giugno 2012

Calcioscommesse: le proposte di Laudati, gli arresti domiciliari di Mauri e Milanetto




Ho creduto che avrei dovuto riflettere più nello specifico sulle proposte del procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, che ha sostenuto con la consueta incisività che gli deriva da una forma mentis strutturata dal diritto e da una coscienza civile rara.


Ho creduto che l'abolizione della responsabilità oggettiva per le società investite anche dalla volgarità del calcioscommesse avrebbe destato in me interrogativi degni di approfondimento. Di risposte. Di studio volto a sostenere un'opinione.


Poi, in serata, le agenzie ribattono la notizia che per Stefano Mauri e Omar Milanetto il gip di Cremona, Guido Salvini, ha concesso gli arresti domiciliari anche se la sua versione è ritenuta 'scarsamente plausibile'. 


Nega Mauri le combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, sostenendo di avere puntato solo sul basket. Pratica non vietata che avrebbe insospettito il magistrato. Per Milanetto, il gip ha spiegato che sul derby "Genoa-Sampdoria, pur non oggetto di contestazione, e sul ruolo in tale contesto di Milanetto e di altri giocatori, si sono allungate pesanti ombre". 


Domiciliari per Gritti, obbligo di firma per Tisci. Ruopolo ha ammesso la sua partecipazione. E la restituzione dei soldi perché non era stato raggiunto l'over concordato. 


Ecco, la conclusione è che adesso, di domande, me ne faccio più sui contenuti degli interrogatori che sui possibili miglioramenti di legge. 





sabato 2 giugno 2012

Buffon, l'informativa e i Rolex in cassaforte



Un grande Paese non dovrebbe celebrare la gogna mediatica di un giocatore. Un grande quotidiano non necessita di una informativa sul portiere della Nazionale e campione d'Italia con la Juventus, ennesima prova di fuga di notizia dalle procure italiane, perché ne sia riconosciuta l'autorevolezza. Due giorni e più di titoli e contenuti accusatori riconducibili alle sole prassi di uno Stato di Polizia - o peggio, se possibile - in cui gli allegati sono pubblicati quando serve, relegando il diritto a una informazione verificata e oggettiva a una dimensione trascurabile. Un argomento futile e banale. Quel take di agenzia dell'ANSA, battuto sul finire di una serata trascinata da vicende risalenti al 2006 o alle indicazioni di Santoni, ordina le cose già in parte delineate nelle conclusioni della stessa informativa:

Secondo Agipronews dall'Ufficio scommesse dei Monopoli si sottolinea come "non si hanno informative circa comportamenti scorretti da parte del bookmaker e del titolare del punto vendita, ivi compresi quelli relativi all'antiriciclaggio, che obbliga il gestore al riconoscimento del giocatore che scommetta o incassi vincite per cifre superiori a mille euro". In sostanza, se si volessero approfondire i dati registrati dal punto vendita, questi ultimi sarebbero a disposizione degli inquirenti per l'identificazione degli scommettitori. 

Il corner Lottomatica inoltre, secondo le analisi svolte a piazza Mastai, risulta specializzato nell'accettazione delle scommesse sugli sport minori, in particolare basket, hockey su ghiaccio e tennis. "E' in ogni caso apprezzabile - aggiungono all'Ufficio scommesse di Aams - che magistratura e forze dell'ordine si dedichino al controllo della rete legale delle scommesse, laddove ogni puntata "sospetta" viene registrata e, eventualmente, segnalata alle federazioni e agli organi inquirenti. Non riscontriamo però analoga attenzione verso punti vendita non autorizzati massicciamente presenti sul territorio italiano e la cui attività è finita anche nel mirino di recenti trasmissioni televisive. Senza entrare in questioni etiche, è altamente apprezzabile il fatto che venga utilizzato il canale distributivo autorizzato, riconoscendone l'importanza del processo regolatorio a tutela dei giocatori, dell'Erario e delle società, italiane ed estere, che vogliono operare nel rispetto delle stringenti regole, da sportivi che amano divertirsi su sport o manifestazioni che non sono quelli per i quali indossano la maglia in campo", conclude l'agenzia.
Per inciso, in Italia, non è consentito scommettere a calciatori su partite di campionati italiani ed esteri della loro disciplina il che non esclude che ciò sia plausibile su altri sport. Buffon non è indagato. Buffon non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. Le ragioni sono in quello stesso allegato dove si riporta della vicenda dei Rolex acquistati dal capitano azzurro, come spiega egli stesso dopo l'amichevole disputatasi ieri sera, Italia-Russia. Sul piano formale non vi sono i presupposti per alcuna azione nei suoi riguardi ai sensi di questa informativa. 


Ma la pubblicazione di questi dettagli strettamente personali e sottoposti al vaglio della magistratura, a distanza di qualche ora appena dall'esplicitazione di una serie di considerazioni in conferenza stampa sulle modalità di procedere nell'inchiesta calcioscommesse, è preoccupante al pari di questo calcio malato (e lo spiego qui) nello stato agonizzante della democrazia nostrana. Far uscire carte a comando non è sintomatico di capacità professionale, a mio personalissimo avviso. Soprattutto se con tempi e spazi sospetti.


Un grande Paese non si riconosce in principi che scardinano lo Stato di Diritto. Non deve. E il giornalismo esasperato delle procure non è che un sintomo ulteriore della sclerotizzante gara a primati inconsistenti. L'attentato di Brindisi, il 2 giugno, il caso Buffon o Avetrana non sono - nella moda del sensazionalismo spiccio - che la ripetizione di uno schema consueto e praticato che contribuisce alla regressione politica e sociale di questo Paese, tanto quanto le veline provenienti dagli uffici delle procure.


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venerdì 1 giugno 2012

La severità di Palazzi, i dubbi della FIGC


Ricapitoliamo. Stefano Palazzi, procuratore della FIGC, al termine della sua requisitoria all'udienza del primo dei due processi in calendario in questa estate di calcioscommesse avanza le richieste della procura federale. Non è conciliante. Cinque anni di squalifica più preclusione in continuazione per Mario Cassano, Nicola Santoni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini, responsabili, secondo gli elementi raccolti dall'ufficio della procura, di aver costituito un'associazione finalizzata alla commissione di illeciti, violando così l'articolo 9 del Codice di giustizia sportiva.

Con lo stesso capo d'accusa erano stati deferiti anche Cristian Bertani - la cui posizione è stata stralciata perché l'attaccante della Sampdoria è stato arrestato lunedì scorso nell'ambito dell'inchiesta "New Last Bet" della Procura di Cremona -, Cristiano Doni e Filippo Carobbio, che invece hanno patteggiato rispettivamente 24 e 20 mesi di squalifica.

Per l'Albinoleffe 27 punti di penalizzazione e 90mila euro di ammenda, per l'Ancona 10 punti, per l'Avesa (club, iscritto alla LND, di calcio a 5 in cui milita Cossato) 1 punto e 200 euro di ammenda, per il Pescara 2 punti, per l'Empoli 1 punto, per il Monza 6 punti, per il Novara 6 punti e 50 mila euro di ammenda, per il Padova 2 punti, per il Piacenza 19 punti + 70 mila euro di ammenda, per il Ravenna 1 punto, per la Reggina 6 punti (di cui 5 per responsabilità oggettiva per l'operato di Rosati + 1 per responsabilità presunta per attività posta in essere da Tamburini).

Per Monza e Novara secondo Palazzi vi è un problema da sottoporre alla Commissione Disciplinare poiché le gare in cui è contestato l'illecito riguardano la Coppa Italia e quindi la concorrente sanzione (ulteriore) dovrebbe essere l'esclusione dal torneo per la prossima stagione. Per le società deferite per il tesseramento di Bertani sussiste una responsabilità oggettiva indiretta e quindi Sampdoria e Siena dovranno pagare 50 mila euro e lo Spezia 30 mila euro.

All'approccio severo di Palazzi, espressione di un corpo della Federazione, propenso a una pulizia sommaria di un calcio malato che censura de facto e consente de iure si abbina un risvolto che ci saremmo evitati: la contrapposizione ai patteggiamenti decisi ieri della stessa Federazione. 

L'impugnazione delle sentenze emesse dalla Disciplinare nel processo sportivo sul calcioscommesse "è una facoltà attribuita dal codice di giustizia sportiva al presidente federale". Una facoltà che secondo il presidente Giancarlo Abete eserciti il potere di impugnazione che gli viene attribuito "in via teorica e regolamentare" dallo statuto, dopo le prime sentenze emesse ieri nel processo sportivo di primo grado in corso a Roma. La Federcalcio che ricorre contro se stessa. 

Cesare Prandelli che appellandosi a un rivedibile sistema di etica applicata si immola rendendo disponibile la nazionale all'autoesclusione dagli Europei

Gianluigi Buffon, reo di altro, ma non ancora indagato per scommesse illegali che viene segnalato in una informativa alla procura in merito a una vicenda di assegni e milioni di euro versati a un tabaccaio titolare anche di una ricevitoria. 


Giancarlo Abete che potrebbe valutare l'ipotesi di impugnare le decisioni assunte dalla Disciplinare presieduta da Sergio Artico, nella giornata di apertura.


Troppe incertezze, troppi dualismi.