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giovedì 23 agosto 2012

La solitudine del procuratore Palazzi, la rabbia di Conte




Complottismo e dietrologie facili, ammettiamolo, nell'informazione nostrana si affacciano così, senza alcuna remora dalla dissoluzione della decenza, sancita dalla crepa di Calciopoli. C'è da inorridire, per la consueta esternazione di Sandulli su cui dovrà esprimersi la Commissione di Garanzia? Perché cercare l'equilibrio che non ti aspetti nelle esternazioni emotive di Conte, generatore automatico di titoli e destinatario di un trattamento speciale per questioni intrinseche al sistema della giustizia sportiva? 

Conte e il suo 'Carobbio e Procura pappa e ciccia' o 'è una vergogna' o 'il patteggiamento è un ricatto' sono il riassunto di uno tsunami annunciato, manifestazione di insofferenza al sistema della giustizia sportiva sgorgata dall'uomo più esposto e ora più tarantolato, colto da una sana e consapevole voglia di essere Antonio Conte dopo aver accusato - è evidente - la beffa di una sentenza che lo ha prosciolto per l'infamante accusa di Carobbio su quella famosa (così l'ha definita) riunione tecnica di Novara-Siena mantenendo inalterata la squalifica. Per Albinoleffe-Siena. Una reformatio in peius. 

La pubblicazione (obbligata) delle motivazioni della sentenza contestualmente all'offensiva contiana in conferenza stampa ha contribuito ad alimentare il partito dello sfascio, già in ascesa. 

L'epilogo è stato grottesco, come lo è stata la via del patteggiamento che andava rigettata a principio - lo ribadisco - per coerenza e manifesta volontà di ribadire l'estraneità a un sistema malato.

Giancarlo Abete dovrà dire qualcosa di diverso stavolta rispetto alle opportunistiche dichiarazioni di Daniele Capezzone - trascurabilissime - e alle frasi di Gianni Petrucci che vorrebbero difendere l'operato della giustizia sportiva. E di Stefano Palazzi.

Il rap garantista di Conte ha il suo perché, oggi e in quella sede. Ma il solito Sandulli, riferendosi all'illecito sportivo e a quel gli è andata bene, ha sollevato una questione per nulla banale che grava più sul procuratore federale che su Conte.

Abete non ne parla (per ora), Petrucci ne difende l'operato. Le sentenze, però, ridimensionano l'operato di una superprocura che fonda il proprio operato sull'attività investigativa della magistratura ordinaria, contratta da una celerità che pregiudica gli interessi di tutte le parti. 

Dopo l'euforia scaturita da quella relazione in cui Palazzi disegnò il ruolo dell'Inter da cui la questione della rinuncia alla prescrizione e l'emergere la scorsa estate di una rete di scommesse illegali di dimensioni abominevoli, il procuratore è solo. Con ancora la questione Genoa da chiudere e quella dipendenza dall'operato altrui. Ma questa è un'altra storia.  

mercoledì 22 agosto 2012

Calcioscommesse: Conte senza sconto. Le ombre su una giustizia imperfetta




"Non poteva non sapere", principio disturbante di risoluzione del caso Conte introdotto con la conferma a 10 mesi con proscioglimento su Novara-Siena. Se non lo rammentate nonostante vantiate un trascorso più o meno di successo tra i corridoi e le aule universitarie e una certa formazione calcistica, non permettete che la cosa presentata così, vi annichilisca. E' solo una delle varianti della parzialità scatenatasi con il caso Conte e le sue implicazioni nelle inchieste sul calcioscommesse.

Per la Corte di Giustizia Federale (organo di secondo grado della giustizia sportiva) l'infamante accusa lanciata da Filippo Carobbio che ha riferito - smentito - di una riunione tecnica in cui Conte avrebbe riferito ai suoi del risultato concordato non sarebbe credibile. In attesa delle motivazioni che illustreranno (spero) le ragioni, le contraddizioni di Carobbio, della sua parzialità e frammentarietà nella ricostruzione degli eventi relativi a quella singola circostanza hanno escluso alcuna responsabilità dell'allenatore salentino.  

Carobbio non sarebbe credibile per quella gara, mentre risulterebbe tale quando riferisce di Albinoleffe-Siena, partita per cui è stata confermata la squalifica a 10 mesi inflitta a Conte. Troppo, poco? Riscontri nulli nel vostro percorso accademico? Dubbi, perplessità, commenti?

Come se la confusione non risultasse abbondante in questa giornata agostana di rara calura, in cui tra ricorsi respinti, proscioglimenti confermati per Leonardo Bonucci e Simone Pepe e per Marco Di Vaio e ulteriori incertezze vedi il caso Pesoli ecco che il giudice Piero Sandulli (uno dei nomi noti relativamente alla vicenda Calciopoli) a Repubblica Tv liquida la questione con 'gli è andata bene' riferendosi al rischio del deferimento corso da Conte per illecito sportivo. Allusione pesante a cui il buon Sandulli ci ha abituati con le sue esternazioni.

Se fosse stata così evidente l'illecito, come lascia intendere Sandulli, perché il procuratore federale Stefano Palazzi (fino a quando ricoprirà questo ruolo?) ha valutato inizialmente il patteggiamento, un segnale dello scarso convincimento della stessa procura della versione di Carobbio? Perché questo monito all'operato di Palazzi con la revisione addirittura del reato da cui il deferimento e poi il ribaltone Grosseto? 


Al doppiopesismo della giustizia sportiva che sconta Stellini e raddoppia su Conte, sommaria fino a risultare una simile aggettivazione quasi banale, contribuisce con un apporto da non sottovalutare all'equilibrismo con cui questi dispositivi ammoniscono Palazzi respingendo ricorsi, confermando proscioglimenti, ricorrendo a escamotage per fornire - forse - indirizzi pedagogici inediti. Senza sconfessare del tutto l'impianto accusatorio. Una garanzia tutta italiana di continuità, insomma che ci imporrà nuovamente di interrogarci sul sistema vigente. Fino alla prossima volta. 

Le reazioni, abbondanti a fine giornata, si raccolgono e si amalgamano in un pastone per compattare e mettere ordine dove il paradosso nelle vicende bianconere assume un ruolo dominante rispetto agli intenti di una buona cucina redazionale. Si ricorrerà al Tnas, come prevedibile. Prevedibilissimo anche il comunicato della Juventus e le dichiarazioni di Andrea Agnelli

Intanto lo spauracchio di una nuova Calciopoli, nel suo risvolto persecutorio nell'immaginario juventinofilo (mi prendo questa licenza), appena accennato ormai si tasta a ogni occasione. On e off line.  

sabato 7 luglio 2012

Sentenza della Corte di Giustizia Federale: Pescara, niente penalizzazione. Sconti per Reggina e Novara

CORTE DI GIUSTIZIA FEDERALE: LA SENTENZA


Il Pescara ha vinto. E disputerà il prossimo campionato, quello della promozione di in Serie A priva dell'onta di quei 2 punti di penalizzazione sanciti dalla sentenza pronunciata dalla Commissione Disciplinare contro cui ha presentato ricorso la società, difendendo la propria posizione fortemente, come nell'indignazione per la disparità di trattamento manifestata dal presidente Daniele Sebastiani.


La Corte di Giustizia Federale ha infatti accolto l'appello degli abruzzesi, convertendo la penalizzazione di due punti relativa al primo filone del calcio scommesse in un'ammenda da 30.000 euro.


Parzialmente accolti anche altri sei ricorsi delle società: ridotte le penalizzazioni di Novara e Siena (entrambe da -4 a -3), Albinoleffe (da -15 a -9), Reggina (da -4 a -3) e Monza (da -5 a -4). Al procedimento di appello hanno preso parte solo 10 dei 14 club coinvolti (mancavano la società dilettantistica Avesa, seconda categoria veneta, e le fallite Ancona, Piacenza e Ravenna).




lunedì 18 giugno 2012

Calcioscommesse, la sentenza della Commissione Disciplinare: -2 punti per Pescara e Atalanta, -15 per Albinoleffe


CALCIOSCOMMESSE: LA SENTENZA, TESTO INTEGRALE

L'attesa, l'analisi e gli interrogativi sull'efficacia di una sentenza, quella della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico: la prima pronuncia relativa al processo sportivo imbastito dietro l'acquisizione degli atti dalla procura di Cremona ha confermato, sostanzialmente, l'impianto accusatorio del procuratore federale, Stefano Palazzi. E la politica dello sconto a chi collabora. 

L'unica eccezione - una forma di clemenza della corte? - concerne l'AlbinoLeffe per quanto riguarda i punti di penalizzazione che per la Commissione sono 15: una riduzione notevole rispetto ai 27 chiesti da Palazzi per quanto emerso in termini di combine.

Se la Commissione, riunita in camera di consiglio dall'8 giugno scorso, ha procrastinato oltre le aspettative i presupposti, le opportunità avranno pur indirizzato verso questa direzione. I rinvii vanno letti non solo come agevolazione nei riguardi degli eventuali ricorsi, già annunciati. I criteri adottati in questo verdetto relativo agli atti acquisiti da Cremona, imposteranno quello che scaturirà da quanto acquisito da Bari (Palazzi è stato stretto collaboratore di Laudati in precedenza, ndr) compreso il protocollo Masiello, come alcuni organi di stampa definiscono l'insieme di indicazioni raccolto in merito al filone pugliese dalla procura. Dieci giorni sono eccessivi, forse. Ma i contenuti di questa sentenza ripropongono alcuni tratti toccati in una intervista lucidissima, di notevole interesse rilasciata proprio dal procuratore capo di Bari, Antonio Laudati appunto, sull'opportunità di rivedere alcuni pilastri in materia come la responsabilità oggettiva a carico delle società.

Le sanzioni pronunciate a carico di 21 società e 52 tesserati esprimono una disomogeneità temuta, a principio di questo procedimento. Al Pescara vengono assegnati 2 punti di penalizzazione come per l'Atalanta, in una posizione assai più difficile, ma che aveva preferito patteggiare. Strategia difensiva vincente? Così sembrerebbe visto com'è andata e come potrebbe iniziare il campionato nella massima serie. La società ha provveduto a comunicare che presenterà ricorso in ogni dove: si dovrà attendere, per conoscere l'esito di questa azione. Uno sconto è stato applicato anche al Novara che in Serie B partirà da -4, invece che da -6 (questa era la richiesta del procuratore federale). Meno severa anche la pena nei riguardi del Piacenza che viene sanzionata con un -11, dall'iniziale -19. Due punti decurtati nella decisione di primo grado anche per la Reggina e per l'Ancona. Rimanendo sulle società, sono state inflitte ammende a Sampdoria e a Siena (più di 30mila alla Spezia) per il tesseramento di giocatori risultati coinvolti durante esperienze precedenti (Bertani e Carobbio).

Non poteva che essere poi severo il giudizio a carico delle entrature dell'organizzazione, cioè i giocatori coinvolti direttamente nel procedimenti per aver violato le norme fondanti del codice. La Commissione ha confermato la sospensione per 5 anni, con la preclusione ala permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc, per Luigi Sartor, Mario Cassano, Alessandro Zamperini e Nicola Santoni. Gravi d'altronde le motivazioni, che parlano di "funzione di collegamento con gli asiatici" per Sartor, di "ruolo di rilievo assunto nell'associazione a delinquere e la effettuazione di scommesse illecite e la partecipazione all'illecito sportivo relativo alla gara Cesena-Gubbio", per Zamperini. E punendo la "violazione plurima degli articoli 6 e 7 del Codice di Giustizia Sportiva" da parte di Cassano e la "pluralità di illeciti" di Santoni. La Commissione, inoltre, "B) dispone l’applicazione delle seguenti sanzioni: (...) DONI Cristiano: applicazione ex artt. 23 e 24 CGS della squalifica per anni 2 (due); " (pag.77).

Da annotare, invece, il proscioglimento di 4 giocatori: Consonni, Coser, Sarri e Shala. Un proscioglimento solo parziale, invece, per Job, Mastronunzio e Nassi, che comunque sono stati sanzionati rispettivamente con squalifiche per 3 anni e 6 mesi, 4 anni, e 3 anni. Nicola Ventola, ex Novara ritiratosi dall'attività, è stato inoltre squalificato per 3 anni e 6 mesi. 



venerdì 15 giugno 2012

Calcioscommesse: a quando le sentenze della Commissione Disciplinare?

Per un curioso incrocio, così consueto nelle cronache giudiziarie italiane, in una mattinata di giugno di un anonimo venerdì si palesano due rinvii. Due sentenze attese e di rilevanza epocale relative a contesti quantomai distanti e da organi competenti su materie lontanissime. Da una parte il Processo Diaz, su cui la Cassazione si sarebbe dovuta esprimere oggi ma a causa delle lungaggini consentite dalla procedura e della sapiente architettura difensiva, i giudici della quinta sezione penale si riuniranno in camera di consiglio il 5 luglio prossimo, dopo aver ascoltato l'ultima arringa difensiva di uno dei difensori degli imputati a processo. Un avvenimento che sconcerta, da un punto di vista sociale ed etico, eppure consentito come spiegato dallo stesso presidente Giuliana Ferrua che ha strigliato, comunque, i legali. 


Dall'altra parte sul fronte della giustizia sportiva per una curiosa simmetria, è posticipata anche l'attesa pronuncia della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico (e già rinviata) in merito alle richieste avanzate dal procuratore generale Stefano Palazzi, nel primo processo relativo agli atti acquisiti dalla Procura di Cremona in merito all'inchiesta sul calcioscommesse. Per i 40 tesserati interessati e le società coinvolte, la questione non è affatto simpatica: le sentenze di primo grado potrebbero coincidere con penalizzazioni durissime. In ansia soprattutto l'Albinoleffe per cui, ricordiamo, Palazzi ha chiesto -27 punti e il Piacenza (-19). Per la Reggina, fosse accolta la richiesta della procura, si tratterebbe di 6 punti; 2 nel caso del Pescara.






I membri della Commissione si sono riuniti in camera di consiglio lo scorso 8 giugno. Poi, il rinvio della pronuncia che plausibilmente scivolerà al giorno immediatamente successivo alla partita dell'Italia contro l'Irlanda trapattoniana. Le ipotesi praticabile sullo slittamento della sentenza si ravviserebbero nella necessità di rileggere gli atti, di non arrivare al sabato per non penalizzare le difese che dovranno depositare l'appello. 


Se le premure del presidente Artico porteranno alla lettura della sentenza per la prossima settimana, sarebbe logico ritenere che quanto riguarda il nuovo procedimento - derivazione del filone pugliese - che scaturirà dalle audizioni in corso della procura federale che verrà posticipato rispetto al programma iniziale. Con conseguenze a più riprese valutate, quali ritardo per l'iscrizione a campionati e competizioni europee e quella remota ma non improbabile, difficoltà di stilare i calendari per la prossima stagione. Tradotto: calcio posticipato.

P:S: Mauri e Milanetto sono liberi. Il gip di Cremona, Guido Salvini ha revocato gli arresti domiciliari non essendoci più la necessità di applicare una misura cautelare nei loro confronti. La misura era stata decisa lo scorso 4 giugno, ed i due giocatori erano stati scarcerati. Nell’ordinanza sottolinea che la sua posizione dovrà essere aggiornata “con riferimento alla vicenda del derby Genoa-Sampdoria che, pur non essendo stato oggetto di contestazione nella misura cautelare, può costituire un elemento sintomatico di condotte illecite nell’ambito delle partite disputate dal Milanetto”. Anche se “gli elementi assai gravi desumibili dalla conversazione telefonica riferibile ad un capo ultrà non hanno trovato una conferma soddisfacente”.