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venerdì 19 febbraio 2010

Sanremo 2010 - la diretta (e due)

ore 22.30 Valerio Scanu: in-tutti-i-modi-in-tutti-i-luoghi-in-tutti-i-laghi. Se non fosse chiaro: a-far-l'amore-in-tutti-i-modi-in-tutti-i-luoghi-in-tutti-i-laghi. In-tutti-i-laghi. Nun t'aregge, Vale'

ore 22.38 Arisa: da 'Semplicità' a bondage girl il passo è breve (la citazione degli anni venti mi pare maldestra). Basta arrivare alla quarta serata del Festival.

ore 22.44 Enrico Ruggeri: occhialoni bianchi ottanta non più ottanta (è accompagnato dal resto del mitico gruppo dei 'Decibel'), le ali delle donne, Contessa. Ma più che di Ruggeri vogliamo parlare della magnifica Andrea Mirò? Eccellente, ancora meglio di sempre.

ore 22.50 Noemi: io non riesco a smettere di guardare le sue corna. Di un certo pregio: le sue sono corna di Swarovski. Gelosa e infedele.

Nota: anche la Clerici squamata mi desta delle perplessità. E stavolta non è per il colore.

ore 22.58 Fabrizio Moro: questa è la mia vita non è una rigione, perché la mia vita è una grande occasione. Facile, facile. E perché non ci riesco?

ore 23.04 Povia: un testo così misurato da sembrare studiato a tavolino. La bimba che danza. Masini al piano. Guseppe alla chitarra con capelli raccolti. L'abbraccio finale. E' un po' troppo (secondo me).

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