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martedì 31 luglio 2012

Conte, non patteggiare. Non finirà così




Io credo in Antonio Conte. Credo in quella sua ossessione maniacale nel sentirsi inadeguato rispetto a chiunque per seguire la pulsione che lo muove tra desiderio di riscatto e tensione. In quell'urgenza che lo affama, più che appagarlo. Ne apprezzo le qualità di tecnico, come la dialettica sviluppata nel replicare a strumentalizzazioni e accuse, da capitano della Juventus. Non può, non deve patteggiare.


Mi aspetterei, fossimo ridotti a una mercificazione meno barbarica della giustizia, che Conte non cedesse alle lusinghe delle convenzioni ovvie e scontate del buon ufficio del patteggiamento per dimostrare in un equo processo, la sua integrità.La sua estraneità al cinismo di un Filippo Carobbio che ha ricostruito la sua versione dei fatti a puntate, in una fiction in cui al plot principale si sono aggiunti, di volta in volta, elementi di interesse per la procura in funzione delle contropartite e della giustizia ordinaria (la procura di Cremona, nello specifico) e della giustizia sportiva. 


E non per un adeguamento del lessico famigliare ginzburgiano. Il procuratore federale Stefano Palazzi, invece di valutare un connubio sbilenco affidato all'astigmatismo casuale di testimoni a gettone ha prediletto la via del deferimento. Per omessa denuncia, specifica che ammette la rivedibilità della tesi del grande accusatore.Anche se la Juventus, dopo le scelte controverse e discutibili e anti-economiche intraprese nell'estate della dissoluzione della triade, dovesse premere per il patteggiamento con quell'ignobile tariffa di 200.000 euro a quantificare il prezzo di un reato - fosse verificato -, Antonio Conte non deve convenire. Non deve farsi persuaso che sia la via indolore al rientro. 


Non per quel presunto e modaiolo inneggiare al fatto che nel diritto sportivo "patteggiare non è un'ammissione di colpa". 


Non per evidenziare il moltiplicarsi dei dubbi dopo i deferimenti, le incongruenze e l'ovvietà dell'inadeguatezza degli istituti e delle pene, come le inchieste giudiziarie ci impongono di valutare.



Non per la logica accusatoria che muove il procuratore a ritenere che non si sia accordato per alterare il risultato di quella partita ma che lo abbia solo saputo e abbia preferito tacere nonostante ciò risponda ad un reato sanzionato dal codice di giustizia sportiva.


Non per un sistema che ha fallito, imponendo in un processo dai richiami staliniani all'imputato l'onere della prova della propria discolpa dai tempi contratti, castrando i legali del collegio della difesa di produrre prove per scagionare i propri assistiti e ripristinare, dove veritiero, quanto accaduto realmente.



Non solo perché sei Antonio Conte. E hai vestito la maglia di capitano. E di allenatore, scartato dalla dirigenza che ti preferì allora Ciro Ferrara convivendo con l'abdicazione, la resa che un combattente come te detesta. Più dell'infamia, forse.


Perché non finirà con il patteggiamento. Continuerà. E verranno nuove accuse, altre dopo quelle che fintamente hanno riempito i titoli odierni. 


Il pallone criminale, il calcio malato si fonda sui silenzi, meschine geometrie fondate sulle fondamenta di compromessi e interessi le cui fila sono tenute da organizzazioni strutturate e ramificate ad ogni livello. Se Calciopoli va riscritto, se la Juventus si è riappropriata della propia identità stuprata dal giudizio grossolano e a tratti sintomatico di quella faciloneria italiota così consueta, se la prescrizione interista non va acquisita come un fastidioso così vissero felici e contenti, allora non si facciano mezze. 


Un patteggiamento, adesso, sarebbe peggio di una rete presa al 90', mister. Racconti la sua verità, senza compromessi.


domenica 29 luglio 2012

Il derby non si vende, Preziosi e il Genoa nella rete del calcioscommmesse


Enrico Preziosi e il Como. Enrico Preziosi e Calciopoli. Enrico Preziosi e Io non mollo. L'eclettico imprenditore riuscito nell'ardua impresa di combinare l'industria del calcio con i Gormiti e altri geniali prodotti ha rivestito nel corso di quell'estate del 2006 il ruolo assai spregiudicato di grande accusatore. Il richiamo alla pulizia nel nostro calcio, inquinato nelle fondamenta, se fatto da un personaggio pubblico di primo piano come il presidente del Genoa andrebbe elogiato a prescindere dalla sbavature, dalle imperfezioni un po' naif che gli si imputano volentieri. Allora come oggi, esploso il bubbone del calcioscommesse.

Però Preziosi non può cancellare la vicenda del fallimento del Como Calcio, il caso Genoa-Venezia, le indagini sui conti di Fabio Capello e quel derby maledetto da cui lo scempio a cui inermi abbiamo assistito. La consegna delle maglie agli ultrà, ordinata dal presidente ha l'irruenza simbolica propria della resa. Giuseppe Sculli con una manciata di parole pacifica, in quel circo triste. 

Il nome di Enrico Preziosi figurava negli atti trasmessi dalla procura di Cremona ai colleghi genovesi. Inevitabile, visti gli elementi emersi relativamente al derby nel maggio del 2011 nell'inchiesta del pm genovese, Biagio Mazzeo, che indaga tra l'altro sul coinvolgimento della Sampdoria nella vicenda e sulla partita Genoa-Siena.

In un'intercettazione del curvaiolo Massimo Leopizzi è saltato fuori che la squadra blucerchiata avrebbe raccolto 1,8 milioni di euro per corrompere 5 genoani. Accordo fallito per il rifiuto del capitano Marco Rossi che si sarebbe opposto al tentativo di combine.

Dei particolari in più potrebbero essere forniti da Sculli che non risulta indagato dalla procura di Cremona e non è stato mai sentito dal gip Guido Salvini, ma sarà sicuramente ascoltato dai magistrati del capoluogo ligure.

 "Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia - ha fatto sapere Preziosi -, pertanto non risulto indagato. Sono illazioni non suffragate da alcuna certezza. Giù le mani dal Genoa. Se gli inquirenti hanno necessità di sentirmi sono a disposizione. Forse sono un bersaglio facile, ma il tiro al piccione non lo accetto. Finché avrò io la gestione del club, è mio compito tutelare il nome del Genoa sotto ogni aspetto". 

Così era a Cremona, in effetti, perché la procura di Genova non ha iscritto nel registro degli indagati il nome del presidente del Genoa. Gli elementi hanno indirizzato la magistratura ligure ad altre conclusioni.

Quelle che ci hanno offerto lo spettacolo di Bormio, l'irruzione della Digos a Bormio per sentire i giocatori, lì in ritiro, in merito a quella vicenda altrettanto ambigua e sospetta dell'irruzione nello spogliatoio nel gennaio scorso di tifosi che culminò con un ceffone a Dainelli (che chiese di essere ceduto).

Per frode sportiva, nel registro degli indagati sono stati iscritti quattro calciatori. Si tratta di Domenico Criscito, Omar Milanetto, Rodrigo Palacio e Dario Dainelli. Nulla di casuale.





mercoledì 18 luglio 2012

Calcioscommesse: Lotito, Cannavaro e Grava o le ragioni della difesa. Blitz a Bormio, interrogati giocatori del Genoa



"Mi viene da ridere, anzi, non so se ridere o incavolarmi"- Claudio Lotito


Massimo Erodiani accusa Claudio Lotito, presidente della Lazio, di essere a conoscenza di due combine. Le partite in questione sono Siena-Lazio (27 maggio 2007) e Lazio-Albinoleffe (Coppa Italia, 25 novembre 2010). I legali hanno già avuto mandato per provvedere a tutelare la sua immagine.


Matteo Gianello ha confermato quanto asserito davanti ai magistrati napoletani in via Po, presso gli uffici della procura federale. Paolo Cannavaro e Gianluca Grava sono pronti a sporgere denuncia per diffamazione. Il Napoli rischia il deferimento per responsabilità oggettiva.


Alberto Gilardino e altri giocatori del Genoa in ritiro a Bormio sono stati condotti nella vicina caserma della Guardia di Finanza per rispondere dell'irruzione negli spogliatoi da parte di un gruppo di ultrà avvenuta a gennaio. Un sequestro di persona in cui si è ricostruito gli esponenti del tifo organizzato presero a schiaffi e minacciarono Dainelli, che chiese e ottenne di essere ceduto (Chievo). Tutto per quel derby, Genoa-Sampdoria dell'8 maggio 2011. Quello per cui fu venduto anche Milanetto dietro sua esplicita richiesta.


"Il derby non si vende, il derby non si vende".  


Non è stata una giornata semplice.

lunedì 16 luglio 2012

Gianello, il tentativo di combine di quel Sampdoria-Napoli



Più di Ranocchia, più di Criscito, più di Bonucci. L'attesa era per lui, dopo un rinvio giustificato da motivi di salute.


Matteo Gianello, il portiere delle combine e presunte tali, era in via Po oggi per riferire in merito a quanto acquisito dalla procura di Napoli. Da quel Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010, al tentativo di persuadere i compagni di squadra di allora, Paolo Cannavaro e Gianluca Grava di acconsentire ad alterare il risultato di quella partita dalla straordinaria rilevanza in chiave Champions League per il Napoli. Durante il suo confronto con i magistrati napoletani, 


Gianello menzionò i loro nomi. "Cannavaro e Grava diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa", si legge. Ed erano pure contrariati, secondo Gianello. Per il codice di giustizia sportiva potrebbe ricadere, una simile fattispecie, nel reato di omessa denuncia. 


La società rischia la responsabilità oggettiva versante procura federale, con quel che viene sul fronte aperto dell'Europa League.


Ma Gianello avrebbe ricoperto anche l'incauto ruolo di raccordo, stando a quanto asserito davanti ai pm partenopei, tra l'ex calciatore Silvio Giusti e Dentino, Giuseppe Mascara in merito a Brescia-Catania. E un suo coinvolgimento sarebbe plausibile in altre partite, come Bologna-Parma o Lecce-Napoli (8 maggio 2011).




domenica 15 luglio 2012

Calcioscommesse, la settimana che verrà: calendario aggiornato delle audizioni


La settimana che verrà segna la conclusione del ciclo di audizioni relative alla seconda tranche dell'inchiesta cremonese e di quanto emerso dalle procure di Bari e Napoli. Un secondo aspetto degno di nota riguarda le audizioni più attese, quelle in cui forniranno le versioni Bonucci, Ranocchia (ora rispettivamente alla Juventus e all'Inter), Gianello e Criscito. Più che sull'aggiornamento con relativo inserimento di nomi nuovi, mi attendo maggiori elementi di interesse da costoro.

Questo il calendario aggiornato: 
- 16 luglio: Andrea Ranocchia (calciatore Inter), Giuseppe Vives (calciatore Torino), David Dei (tecnico portieri Portogruaro), Vinicio Eduards Marte Espinal  (calciatore Pro Vercelli), Antonino Imborgia (consulente mercato Parma), Leonardo Bonucci (calciatore Juventus), Davis Curiale (calciatore Grosseto), Aniello Cutolo (calciatore Padova), Massimo Erodiani (calciatore Pino di Matteo), Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Domenico Criscito (calciatore Zenit).
- 17 luglio: Federico Cossato (ex calciatore), Mariano Stendardo (calciatore svincolato), Nicola Mora (calciatore Spezia).
- 18 luglio: Stefano Marchetti (direttore sportivo Cittadella), Cristian Altinier (calciatore Benevento), Andrea Agostinelli (tecnico svincolato), Pierandrea Semeraro (ex presidente Lecce).

Calcioscommesse: la verità di Conte, l'ordine delle cose e quel patteggiamento per omessa denuncia


Per quel fenomeno tutto italiano che potremmo riassumere nel revisionismo confinante con l'opportunismo di posizione, Antonio Conte è assolto. Si consuma così, nel breve volgere di quattro ore quanto filtrato da attenti interpreti delle cose calcistiche, costruito su supposizioni iperboliche


In quattro ore, ovvero quanto è durata l'audizione negli uffici di via Po si è passati dalla colpevolezza derivante dall'attendibilità di Filippo Carobbio (riconosciuta nel primo processo sportivo ma alquanto incongruente per quanto riguarda questa vicenda nello specifico) al patteggiamento per l'omessa denuncia (6 mesi più ammenda) e alla convinzione di una totale estraneità del tecnico alle combine relative alle due partite incriminate della stagione 2010/2011, Novara-Siena e Albinoleffe-Siena. 


''Sono contento, ho chiarito tutto e sono totalmente soddisfatto. Finalmente ho potuto raccontare la verità. Ora torno in Valle d'Aosta a fare ciò che mi riesce meglio: vincere'', ha dichiarato Conte all'uscita degli uffici di via Po, dove il tecnico della Juventus è arrivato alle 15.10 di venerdì protetto dal cordone costituito dai legali Luigi Chiappero e Antonio De Rensis e dal responsabile della comunicazione della società, Claudio Albanese.


Se la società si tutela proteggendo l'allenatore su cui ha investito, chi ha già esaurito una delicata vicenda giudiziaria in una richiesta di patteggiamento, in una linea difensiva fondata su un litigio o su quei verbali cremonesi non confermati da Coppola, Larrondo e Sestu su quella riunione tecnica osserva una parte. Per comprendere e studiare il tutto, mancano ancora tasselli rilevanti in questo quadro.

mercoledì 11 luglio 2012

Le lacrime di Masiello, le conferme di Carobbio: calcioscommesse&calciospettacolo


Nella sospensione di giudizio che imporrebbe una corretta distanza dai fatti, le lacrime raccontate di Andrea Masiello andrebbero trascurate. Il rancore, scaturito da un permesso non concesso e da una lite tra rispettive consorti non spiega intrecci iperbolici come quelli tracciati dagli atti acquisiti dalla procura federale. Filippo Carobbio, ritenuto testimone attendibile, sarebbe stato mosso da risentimento personale per non aver ottenuto un permesso per stare vicino alla moglie in prossimità del parto perché a ridosso di una partita importante. Tra la moglie del centrocampista Elena Ghiraldi e la compagna del tecnico Antonio Conte, Elisabetta, sarebbe scoppiata poi una lite nel corso di una festa di compleanno a cui erano presenti consorti e figli di giocatori.


La moglie di Carobbio, intervistata dal settimanale Oggi, nella stesura definitiva dell'intervista per la rivista non menziona l'episodio né fa riferimento al rancore tra le parti limitandosi a difendere il giocatore pur ammettendo la sua responsabilità nell'ambito di questo sistema. Se l'episodio si fosse verificato producendo degli strascichi, farne accenno anche in questa circostanza avrebbe consentito di valutare diversamente il contesto ambientale. Smentito dal presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, alcun addebito compreso quanto asserito da Carlo Gervasoni, e dagli ex compagni sentiti in procura, la versione di Carobbio (già sottoposta a diverse revisioni) solleverebbe ulteriori dubbi in merito alla sua autenticità e inevitabili approfondimenti.


In primis sui contenuti emersi in quell'interrogatorio del 29 febbraio scorso a Cremona: prima della partita Siena-Varese (poi conclusasi 5-0, ndc), Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto riferendo che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c'era la possibilità di perdere la partita. Carobbio ha confermato quanto dichiarato davanti ai magistrati cremonesi, avvalorando la tesi accusatoria del pool di Palazzi che ha posto ancora una volta domande dettagliate sulle riunioni tecniche andate in scena con Conte prima di quelle due partite che costituiscono principale materia di indagine a carico dell'attuale allenatore della Juventus.


Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011: risultati combinati, secondo Carobbio nell'ultima delle sue verità. Ipotesi confermata anche davanti agli uomini della procura federale.


Nulla di nuovo sul fronte barese, invece, dopo un interrogatorio in cui Masiello ha dettagliato modalità, tempi e personaggi relativamente agli incontri manipolati nella stagione 2010-2011 compreso quel derby con il Lecce per cui l'ex presidente Pierandrea Semeraro avrebbe incaricato un suo emissario, individuato nell'imprenditore Carlo Quarta secondo quanto confermato dal complice Gianni Carella sentito nuovamente a Bari. Sei le partite su cui ha risposto Masiello negli uffici di Via Po fornendo ulteriori spaccati di un quadro assai più deprimente del suo pianto di sfogo su cui sono chiamati a esprimersi, il 16 luglio prossimo, Leonardo Bonucci e Andrea Ranocchia. Nello stesso giorno di Domenico Criscito e Matteo Gianello.

domenica 8 luglio 2012

Cristiano Doni, dal Calcioscommesse all'apertura di un beach bar





Cristiano Doni dimentica la fuga in mutande (così narrata dalle cronache), l'umiliazione scaturita dall'enucleazione asettica dell'ordinanza di custodia cautelare delle esemplari imprese del cosiddetto Gruppo di Cervia, le lacrime amare e gli inviti - pubblici - a fornire elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Accantona le conseguenze di quel vizio, ammesso e per cui ha fatto pubblico abiura, e rilancia. Peccato che avvenga con il dubbio che ciò accadrebbe con la medesima compagnia di sempre.


Un mese e mezzo fa, ma se ne ha notizia solo adesso, l'ex capitano dell'Atalanta accantonata con la scadenza del contratto al 30 giugno ha inaugurato un beach bar a Palma di Maiorca. Immagini di circostanza, già pubblicate dai quotidiani on line e dalle testate cartacee, in cui Doni sorride circondato da fanciulle avvenenti invitate per l'occasione al Chiringo Palmanova


L'attività è la seconda aperta dall'ex capitano dopo il lido I figli del sole a Cervia, stabilimento in cui figurano nomi eccellenti tra i proprietari alcuni dei quali (vedi Nicola santoni) nella prima inchiesta cremonese sulle scommesse illegali. Nel locale della movida figurerebbe anche Filippo Russo, socio di Doni stando a quanto riportato da Tuttosport e siti specializzati. Il ristoratore bolognese compare ripetutamente quale protagonista dell'attività illecita del Gruppo di Cervia nella stessa ordinanza che portò all'arresto di Doni. 

sabato 7 luglio 2012

Sentenza della Corte di Giustizia Federale: Pescara, niente penalizzazione. Sconti per Reggina e Novara

CORTE DI GIUSTIZIA FEDERALE: LA SENTENZA


Il Pescara ha vinto. E disputerà il prossimo campionato, quello della promozione di in Serie A priva dell'onta di quei 2 punti di penalizzazione sanciti dalla sentenza pronunciata dalla Commissione Disciplinare contro cui ha presentato ricorso la società, difendendo la propria posizione fortemente, come nell'indignazione per la disparità di trattamento manifestata dal presidente Daniele Sebastiani.


La Corte di Giustizia Federale ha infatti accolto l'appello degli abruzzesi, convertendo la penalizzazione di due punti relativa al primo filone del calcio scommesse in un'ammenda da 30.000 euro.


Parzialmente accolti anche altri sei ricorsi delle società: ridotte le penalizzazioni di Novara e Siena (entrambe da -4 a -3), Albinoleffe (da -15 a -9), Reggina (da -4 a -3) e Monza (da -5 a -4). Al procedimento di appello hanno preso parte solo 10 dei 14 club coinvolti (mancavano la società dilettantistica Avesa, seconda categoria veneta, e le fallite Ancona, Piacenza e Ravenna).




venerdì 6 luglio 2012

Il giorno del Napoli: Gianello indisposto, Mazzarri risponde. Il 16 luglio convocato anche Criscito



Matteo Gianello presenta un certificato medico in cui - riportano le agenzie - si riporta di una indisposizione.


Walter Mazzarri si presenta attorno alle 14.45. "Sono venuto a dare il mio contributo ai giudici in un momento in cui c'è bisogno di chiarezza, come ho già fatto l'altra volta quando sono stato chiamato (dalla Procura di Napoli, ndr). Con grande serenità. Paura? Ma state scherzando?", afferma rivolgendosi ai giornalisti presenti. 


Mattia Grassani, il suo avvocato e legale esperto in materia aggiunge: "Gli aspetti sui quali si è soffermata la Procura sono quelli noti - ha spiegato -. Non c'è stato nulla di ulteriore rispetto a quello detto da Mazzarri avanti alla Procura di Napoli. Il confronto è stato franco e tranquillo e la Procura federale è rimasta molto soddisfatta e confidiamo che la posizione di Mazzarri non abbia alcun tipo di seguito nella giustizia sportiva". Su Napoli-Inter del 15 maggio 2011, Grassani precisa che il tecnico non è stato chiesto di "nessuna gara in particolare". L'oltre un'ora e mezzo in cui l'allenatore toscano è rimasto negli uffici di via Po è dovuta, a detta di Grassani, "alle formalità di apertura e di chiusura, alla rilettura e alla verbalizzazione che hanno determinato un confronto sereno della durata complessiva di meno di un'ora". L'avvocato ha puntualizzato inoltre che oggi era in Procura "per rappresentare il club e non il signor Mazzarri" e per "coordinare gli interrogatori di tutti i giocatori del Napoli".


Gianluca Grava che, con il capitano Paolo Cannavaro, aveva ricevuto la proposta dall'ex portiere del Napoli di alterare il risultato di Sampdoria-Napoli del 10 maggio 2010 si è presentato negli uffici di via Po per essere ascoltato su quella vicenda per cui rischia l'omessa denuncia. 


Domenico Criscito perso Euro 2012 è stato inserito nel calendario delle audizioni da parte della procura federale. Il difensore dello Zenit San Pietroburgo è convocato per il 16 luglio prossimo.


E' l'inizio. Solo l'inizio. 



Questo il calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona


-6 luglio: Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara). 
-9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Paolo Acerbis (calciatore svincolato), Dario Passoni (calciatore Folzano), Fabio Giacobbe e Angelo Iacovelli.
-10 luglio: Filippo Carobbio (calciatore Siena) , Andrea Masiello (calciatore Atalanta), Nicola De Tullio e Giovanni Carella.
-11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (calciatore Fermana), Ferdinando Coppola (calciatore Milan), Daniele Sebastiani (presidente Delfino Pescara), Marco Turati (calciatore svincolato).
-12 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena).
-13 luglio: Piero Camilli (presidente Grosseto), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Antonio Conte (tecnico Juventus).
-16 luglio: Leonardo Bonucci (calciatore Juventus), Andrea Ranocchia (calciatore Inter), Domenico Criscito (calciatore Zenit).

Lotito e la versione di un presidente sul Calcioscommesse. Rinviate audizioni di Bonucci e Ranocchia



Più che l'aggiornamento (l'ennesimo) del calendario della audizioni le risorse odierne dovrebbero concentrarsi sull'estenuante, argomentata e paradossale difesa del presidente della Lazio, Claudio Lotito.


Un uomo controverso, in lotta con le istituzioni calcistiche e sfiorato ripetutamente dalla magistratura sportiva e ordinaria anche in sede giudicante, come nel processo di Napoli. Un uomo discusso anche dalla sua stessa tifoseria, da cui si difende. E non solo appellandosi a una dialettica e a una oratoria d'occasione, quando ne ravvede l'urgenza. 


"Sculli e Mauri non sono orchi, dei banditi, e squadra e dirigenti non hanno dimostrato insofferenza nei loro confronti. C'è dell'allarmismo eccessivo". La risposta in conferenza stampa in merito alle conseguenze dell'inchiesta calcioscommesse è quasi già scritta. Nonostante la distanza tra i due, per motivazioni estremamente diverse come si evince dalle specifiche dell'ultima ordinanza emessa dal gip Guido Salvini della Procura di Cremona.


"Non è detto che rientrino - ha precisato Lotito -, ma nessuno all'interno dell'organico ha avuto la sensazione di avere problemi nei confronti di questi due calciatori". 


"Bisogna che le cose abbiano un percorso e trovino riscontro dal punto di vista ocumentale. In Italia stiamo ancora in una condizione democratica e ci sono tre gradi di giudizio, le condanne morali non fanno testo. Io non faccio l'avvocato - ha aggiunto -, ma noi siamo al di fuori di ogni cosa. Da quanto emerge, credo ci sia stato un allarmismo eccessivo, non parliamo di orchi visti male dagli altri compagni. Di banditi. Poi la storia dirà chi ha avuto ragione". 


E se e quali conseguenze verranno dettate dalla responsabilità oggettiva



Questo il calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona


-6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara). 
-9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Paolo Acerbis (calciatore svincolato); Andrea Masiello (calciatore Atalanta), Dario Passoni (calciatore Folzano), Fabio Giacobbe e Angelo Iacovelli.
-10 luglio: Filippo Carobbio (calciatore Siena) , Nicola De Tullio e Giovanni Carella.
-11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (calciatore Fermana), Ferdinando Coppola (calciatore Milan), Daniele Sebastiani (presidente Delfino Pescara), Marco Turati (calciatore svincolato) 
-12 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena)
-13 luglio: Piero Camilli (presidente Grosseto), Antonio Conte (tecnico Juventus).
-16 luglio: Leonardo Bonucci (calciatore Juventus), Andrea Ranocchia (calciatore Inter).

mercoledì 4 luglio 2012

Calcioscommesse, nuove audizioni: tocca a Masiello, Bonucci e Ranocchia


La fretta non potrebbe essere caratteristica più remota, nel panorama della giustizia italia sia essa ordinaria sia essa sportiva. Esattamente quanto si intende per non pervenuto. Eppure nella concitata attività della procura federale si intravede anche un simile suggerimento in questo inizio luglio. 

D'altronde a Stefano Palazzi è affidato l'arduo compito di contribuire per la sua parte così da chiudere entro l'estate calcistica (che differisce da quella del calendario) anche il secondo processo scaturito dalle inchieste sul calcioscommesse condotte dalle procure di Napoli e Bari con l'aggiunta di quanto più recentemente emerso a Cremona. 

Così da via Po, nella tensione a comporre l'impainto accusatorio nella modalità più adeguata possibile rispetto alla mole di atti trasmessi, nuovamente viene comunicato un aggiornamento del calendario delle audizioni. Si inseriscono personaggi di primo piano: Andrea Masiello, il grande pentito, Leonardo Bonucci (già destinatario di un avviso di garanzia ma a differenza di Mimmo Criscito rimasto nel ritiro di Coverciano a pieno titolo) e Andrea Ranocchia, difensore in uscita dell'Inter.

Questo il calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona

- 5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Michele Cossato (ex calciatore), Silvio Giusti (tecnico); Biagio Pagano (calciatore della Nocerina), Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno).
- 6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara).
- 7 luglio: Marco Turati (calciatore svincolato)
- 9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Paolo Acerbis (calciatore svincolato) ; Andrea Masiello (calciatore Atalanta), Dario Passoni (calciatore Folzano), Fabio Giacobbe e Angelo Iacovelli.
- 10 luglio: Filippo Carobbio (calciatore Siena) , Nicola De Tullio e Giovanni Carella.
- 11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (calciatore Fermana), Ferdinando Coppola (calciatore Milan), Daniele Sebastiani (presidente Delfino Pescara)
- 13 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena), Piero Camilli (presidente Grosseto), Antonio Conte (tecnico Juventus).
- 15 luglio: Leonardo Bonucci (calciatore Juventus), Andrea Ranocchia (calciatore Inter).


Calcioscommesse: il giorno di Conte



La copia di mille riassunti, la reiterazione dello stesso schema, il fattore psicologico. 


Il 13 luglio Antonio Conte risponderà al procuratore federale Stefano Palazzi, dietro quanto asserito da Filippo Carobbio e gli elementi acquisiti in merito nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse


La Juventus inizierà il ritiro a Chatillon il 12 luglio. Dubbi, commenti, perplessità?



Le altre audizioni. Oltre alla convocazione del tecnico della Juventus, Antonio Conte, e del presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, la Procura Federale ha reso noto oggi il calendario delle nuove audizioni relative al filone di Cremona sul calcioscommesse.
Il 7 luglio verrà ascoltato, infatti, Marco Turati (svincolato), il 9 luglio sarà  la volta di Esmael Angelo Junior Da Costa (Sampdoria) e Paolo Acerbis (svincolato) e il 10 luglio Filippo Carobbio (Siena). Quattro, invece, gli interrogatori in programma l’11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (Fermana), Ferdinando Coppola (Milan) e Daniele Sebastiani (presidente Pescara), mentre il 13 luglio toccherà, oltre a Massimo Mezzaroma (presidente Siena) e Antonio Conte (tecnico Juventus), anche a Piero Camilli (presidente Grosseto). Questo il Calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona.
- 5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Federico Cossato (ex calciatore), Michele Cossato (ex calciatore), Morgan De Sanctis (Napoli), Silvio Giusti (tecnico); Biagio Pagano (Nocerina), Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno).
- 6 luglio: Matteo Gianello (Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara).
- 7 luglio: Marco Turati (calciatore svincolato);
- 9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Paolo Acerbis (calciatore svincolato);
- 10 luglio: Filippo Carobbio (Siena);
- 11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (Fermana), Ferdinando Coppola (Milan), Daniele Sebastiani (presidente Pescara);
- 13 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena), Piero Camilli (presidente Grosseto), Antonio Conte (tecnico Juventus).


martedì 3 luglio 2012

Calcioscommesse: venerdì la sentenza di appello. E venne il momento di Morgan De Sanctis


Nella Roma assolata e svogliata di inizio luglio, si riflette sui parallelismi. Doppi ruoli. Doppi processi.

Stefano Palazzi, coadivato dai suoi vice e collaboratori, nel suo ufficio di via Po ragiona sugli atti ricostruendo la sequenza di accadimenti nella complessità di quanto ricostruito, emerso e catalogato dalle Procure di Bari e Napoli in merito alle molteplici sfaccettature nelle rispettive inchieste in materia di calcioscommesse. 

Attività particolarmente intensa, se oggi il calendario delle audizioni ha subito una revisione ulteriore per inserire anche il nome di Morgan De Sanctis, portiere del Napoli e della Nazionale rientrato ieri in Italia da Cracovia con i compagni con cui ha partecipato a Euro 2012.

La Corte di Giustizia Federale ha chiuso alle 14 il processo d'appello sul primo filone, quello relativo all'inchiesta condotta dalla Procura di Cremona. Il presidente della Corte, Gerardo Mastrandrea, ha voluto ringraziare gli intervenuti per la collaborazione prestata, ricordando con l'elencazione di qualche numero la vastità di proporzione del fenomeno: "abbiamo avuto 110 interventi tra accusa e difesa". 

Stamani sono intervenuti i legali di 16 tra tesserati (Fontana, Garlini, Vantaggiato, Italiano, Mastronunzio, Cristante, Nicco, Rosati, Alberti, Stefani, Fiuzzi) e società (Padova, Pescara, Reggina, Novara, Albinoleffe), dopo la lunga maratona di ieri, 11 ore di udienza e 31 ricorrenti ascoltati (Cassano, Sartor, Zamperini, Ventola, Ferrari, Yock, Caremi, Serafini, Fissore, Iaconi, Magalini, Nassi, Comazzi, Colacone, Rickler, De Falco, Catinali, Santoni, Iacopino; Siena, Sampdoria, Spezia, Empoli, Monza; le società che hanno ricorso come parti terze Nocerina, Vicenza, Cesena, Gubbio, Barletta). Una giornata intensa, in cui hanno trovato spazio anche le associazioni (Codacons e FederSupporter) che avevano chiesto di essere ammesse al procedimento e la sospensione dello stesso, ricevendo però un'ordinanza negativa in entrambi i casi. Entro la fine della settimana, tra venerdì e sabato, la decisione della Corte riunitasi in camera di consiglio. 


CALENDARIO AGGIORNATO
5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Federico Cossato (ex calciatore), Michele Cossato (ex calciatore), Morgan De Sanctis (calciatore Napoli), Silvio Giusti (tecnico); Biagio Pagano (calciatore della Nocerina), Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno).

6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara).

9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara)
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lunedì 2 luglio 2012

Quel sottile filo rosso tra il tifo contro l'Italia e Calciopoli





Riassumento (perché potrei non aver inteso il fine ultimo di cotanta esternazione): Marco Travaglio attingendo alla prolifica vena calcistica che ha dominato larga parte della sua produzione dall'avvento di questo Europeo non ha tifato, non tifa e non tiferà Italia


Ha esternato compiacimento estetico e spiccata simpatia per Croazia, Irlanda, Germania in precedenza e ne ha mostrata altrettanta nei riguardi della Spagna di Vicente Del Bosque. Assumiamo questo delizioso excursus biografico con cui si delizia anche oggi. Nulla di nuovo sul fronte travaglino, perché i medesimi concetti - graditi o meno - sono stati esposti con dovizia di particolari a più riprese sul Fatto e Un giorno da Pecora e in ogni dove.  


Se le parole sono ancora importanti, se una palombella può ancora caricarsi di un valore simbolico e cognitivo quanto scritto nel suo pezzo, pubblicato sul suo quotidiano ha un che di perverso, un risvolto che andrebbe analizzato. "No, mi spiace, non tifo Italia. Non tifo un paese che non mi somiglia e non somiglia a quanti come me sognano un paese non normale, per dirla con Massimo Problema campione di inciuci, ma eccellente, come disse Montanelli, non mi ricordo quando, ma sono sicuro che l’ha detto. Ci vuole una scossa per uscire dal torpore, uno shock rigenerante. Come una sconfitta che riporti alla realtà. Per quanto, ancora una volta, spero che l’Italia perda".


Del travaglismo e dei suoi misteri scrissi già, quando con quel titolo accattivante Mistero Buffon si aprì un dibattito dolente per sancire la distanza tra chi si appellava al rispetto delle regole e chi invece gridava a un interventismo dopo i fatti di Coverciano e l'informativa al capitano della nazionale.


Il punto su cui mi interrogo (avrò inteso correttamente il senso di queste affermazioni?) verte su questo passaggio assai paternalistico quasi assimilabile a un monito con quella ritualità assimilabile a una sacralità infranta. Alla violazione di un rito. Peccato che anche si fosse andati oltre l'informativa, si tratterebbe di un processo e fino a sentenza definitiva vige la presunzione di innocenza. "Io vorrei sapere, che si vinca o si perda, cos’è quel milione e mezzo versato da capitan Buffon a un tabaccaio di Parma. Vorrei sapere quali e quanti dirigenti e calciatori coinvolti nell’inchiesta di Cremona per essersi venduti le partite in barba ai tifosi e alla lealtà sportiva, sono colpevoli o innocenti. E vorrei che i colpevoli fossero radiati e condannati. Nessuna vittoria all’Europeo può cancellare lo scandalo".


Beppe Grillo si allinea senza divergere se non nell'uso di un linguaggio meno verticale, meno colto. Giuseppe Narducci, ex assessore alla legalità e pm nel processo Calciopoli contemporaneamente spende parole altrettanto nette dopo essere stato accusato dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris di aver mancato al suo mandato. E qui non intendo dilungarmi sulla pretesa di tornare al proprio posto come se nulla fosse. 


Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, replica. Assai più scontato del partito degli anti italiani, anti catenaccio e anti Buffon. Eppure giunge la controreplica travaglina.
"Una vittoria avrebbe reso più difficile fare pulizia, perché le vittorie non sono solo partite, ma vengono usate per chiudere altre partite. Questo è successo nel 2006, con l'ondata di revisionismo su Calciopoli"


Il tribunale di Napoli si è pronunciato con specifiche che hanno ricostruito parte dell'accaduto allora, invitando la magistratura ad approfondire quei punti ancora oscuri. Una sentenza di primo grado, un verdetto pronunciato da una corte si riduce a una ondata di revisionismo? 


Qualcosa mi è sfuggito.