Il mio blog è stato rinnovato!

Dovresti essere redirezionato sulla nuova versione tra 6 secondi. Se non fosse così, visita
http://elisabettadonofrio.wordpress.com
e aggiorna i tuoi bookmarks.

venerdì 30 ottobre 2009

Multimedialità e Internet


Notizie su notizie su notizie. Un rullo, diremmo, in cui la riduzione dello spazio e del tempo hanno ribaltato le tradizionali modalità di trattamento e impaginazione. La Rete, come indicato da quanti lavorano con e su Internet, ha innescato un processo in cui i fatti non solo si riportano nel rispetto delle regole professionali e deontologiche che regolano l’attività giornalistica, ma vanno integrati con le componenti che ci offre la multimedialità rendendo la notizia complessa.

Davanti a una crescente consapevolezza dell’utente del mezzo e delle sue potenzialità, la richiesta è di una informazione in tempo reale, documentata e sottratta a forme di controllo censorie.

Una notizia non si racconta solamente, si mostra, si gira, si integra, si commenta, si costruisce in una combinazione di alto e basso (pensiamo ai social network) che la rende materia delicata ma straordinariamente ricca. Costruire uno speciale per il Web significa assemblarlo miscelando gli ingredienti. E’ già Web 3.0. Da dosare con la massima cautela.

La specificità del contenuto
La struttura della pagina web
Identità e affidabilità
Le componenti professionali coinvolte
UGC, il non problema
Social network

Social network: come ti condivido la notizia



Sei su Facebook (FB) è la domanda più frequente che ricorre nei salotti buoni e meno buoni trasferiti on line. Negli Stati Uniti essere più avanti significa bloggare su Twitter. Certo entrambi sono social network ad alta penetrazione tra gli utenti. Non sono gli unici, ma più che interessare i singoli meccanismi la loro rivelanza sul versante giornalistico/editoriale sta nella loro capacità di arrivare.

Attraverso Fb si crea una rete di contatti e si condividono con gli amici filmati, video, articoli, giochi e qualunque altro contenuto sia fruibile. Con Twitter si blogga (l’influenza sul linguaggio è un tema distinto e altrettanto interessante) in 140 caratteri. Si crea una Rete senza barriera geografiche di sorta e, soprattutto, la snellezza del prodotto consente una pubblicazione pressoché immediata dei contenuti da condividere. La censura può arrestare un fatto, una notizia può fermarsi? Deve conoscere, prima di intervenire come è stato per l’Iran e l’Onda Verde. Controllo sui blog, cancellazione degli account, impossibilità di manipolazione sui tweets.

I social costruiscono un patrimonio informativo affascinante, le loro applicazioni sono molteplici (pensiamo alle dirette on line via Twitter o all’espansione di FriendFeed e del prossimo Google Wave solo per citarne alcuni).



Tutto sta nel marcare, ancora una volta, il confine tra ruoli professionalizzati e non. Tra quel che è fondato, attendibile e ciò che non lo è. Mettere in circolo una notizia infondata è rischioso sia nei processi informativi che sul versante legale. Alimentare una Rete richiede impegno e, con il progressivo aggregarsi degli utenti, lo sviluppo di idee complesse. Soprattutto attraverso queste reti si può sostenere il moltiplicarsi di idee da immettere sul mercato a costi ridotti con ritorni pubblicitari, lato marketing prodotto e commerciale, e di immagine (con azioni mirate di opinion making). L’ultimo degli status – non a caso – è l’invitation. Ovvero la possibilità di provare l’ultimo prodigio della famiglia Google riservato all’aristocrazia degli esperti.



Chiarezza, immediatezza e accessibilità: come calza il caso Pizzul





Bruno Pizzul è morto. No, scusate. Rifacciamo tutto. La notizia, come sempre, è giunta inaspettata ma nelle redazioni i pezzi di commiato erano già cotti&mangiati come si conviene. Peccato che nell'era del Web 3.0 si possa orchestrare con dovizia di particolari una decesso meramwente virtuale. In cui la vita on line precede quella reale senza tante scuse, senza chiedere permesso.

Il sito che ha annunciato la dipartita del telecronista Rai per definizione è 'Il Giornale del Friuli', testata registrata presso il tribunale di Udine, il che avrebbe dovuto garantire l'attendibilità, la chiarezza. La trasparenza. Ora, la difesa della redazione, una volta smentita dall'evidenza, il fatto riportato ha adotto uan difesa che mette in atto un processo.

"Effettuiamo una rapida ricerca su internet e scopriamo che ci sono numerosi siti che affermano un tanto, in particolare su yahoo rinveniamo le tracce di uno scambio di messaggi tra… testimoni oculari. Una signora o ragazza afferma che una ambulanza si è fermata sotto casa di Bruno. ‘Dicono sia morto’ o qualcosa di simile. Persino Wikipedia ha già aggiornato la pagina". Smanettare non implica l'assenza di valutazione giornalistica o il riassunto di mille verifiche in un newsgroup per quanto attendibile.

Chi legge ha il diritto di accedere a informazioni verificate, ma anche stilisticamente consone all’evoluzione della Rete. Essere riconoscibili rassicura il lettore, ma sul Web che fruisce delle notizie è anche e soprattutto un utente che mediamente di sofferma un tempo inferiore ai 30 secondi per pagina e non può o deve impiegare questi secondi per orientarsi.

Lo scopo sarebbe di dare, attraverso una grafica accattivante, i punti di riferimento chiari nella pagina e nella navigazione lasciando che scelga che cosa, quanto e come leggere. Non si può ritenere che, per questioni tecniche e stilistiche, un contenuto cartaceo possa essere migrato sul Web senza modifiche. Perché un contenuto sia letto, si deve permettere a chi atterra su quella pagina di accedere con il minor dispendio possibile di tempo di attingere a quel bagaglio informativo.

Come ti sistemo la pagina

La sezione dedicata ad un 'Evento' del Corrierone sintetizza con efficacia l’intento di stimolare la curiosità informativa dell’utente. Lo strillo principale è una fotonotizia linkabile che fornisce la notizia al lettore. I box diventano in Rete strilli secondari, fotogallery e supporti video che colmano le istanze informative richieste dal lettore. A garanzia della fequenza e della visita, sono previsti strilli fissi che allettino il lettore medio: i più letti e in primo piano, indicativi di come si muova con una propria specificità la Rete.



Il contenuto più letto (o più cliccato) riguarda la Piccinini, mentre la prima tra quelle indicate nella gerarchia delle notizie in primo piano è di Berlusconi e della questione posto fisso.



Gli utenti ci chiedono colore, noi mettiamo in evidenza la politica. E' un mondo difficile, ma qualche aggiustamento si può apportare.

Infonauti o della bulimia in Rete

Un quotidiano riporta le pagine di approfondimento al proprio interno come ha provveduto a fare La Repubblica, un settimanale può essere accompagnato da un fascicolo (cfr. femminili con speciali sfilate), un telegiornale dedica tempo e servizi più lunghi per inchieste che non possono essere riassunte in pochi minuti (vedi TV7 del Tg1). Un sito o, più propriamente data l’evoluzione delle maggiori testate italiane on line, un portale di informazione deve prevedere un modello appositamente studiato per i diversi speciali. Per aree tematiche di interesse (cronaca, cultura, economia, politica, sport, etc.) secondo i livelli di navigazione in cui è ordinato il portale e nel pieno rispetto del piano editoriale.


Il video postato su Youreporter dell'alluvione di Messina può diventare una testimonianza diretta di un evento soprattutto se non si ha un inviato sul posto (i video di Giampilieri e di Scaletta Zanclea condivisi dai testimoni sulle loro pagine Facebook o postate sui canali preposti su Youtube o Youreporter).



In Rete si lavora in tempo reale e in tempo reale si inseriranno notizie sempre aggiornate per contribuire a informare nella migliore modalità possibile l’utente (vedi pagina sotto della diretta del quotidiano www.repubblica.it in occasione del terremoto in Abruzzo). Sul Web i lavori (e le dirette) sono sempre in corso.


venerdì 23 ottobre 2009

UGC, il non problema



Gli utenti possono fare informazione.
E’ un diritto costituzionale quello di esprimere liberamente la propria opinione o di riportare un fatto o un insieme di fatti senza essere giornalisti. Non per questo si dovrebbe scivolare nell’estremo che quanto riportato in Rete dai singoli è notizia o che la professionalità si costruisca ‘quotando’ contenuti che hanno confini ben definiti rispetto alla notizia.

Il costo è immensamente inferiore, lato azienda. Ma gli effetti perversi, nell’accezione sociologica, si scatenano innescando un processo incontrollabile in cui finzione e realtà rischiano di confondersi.

Prendiamo il caso della morte di Bruno Pizzul, immenso telecronista della Rai. Il Giornale del Friuli (versione on line) lancia la notizia, alcuni la riprendono, altri chiamano il giornalista, altri ancora interpellano il figlio nonché collega per verificare. Un caso del genere mette sul piatto diverse questioni e ci impartisce insegnamenti validissimi. Il primo è di verificare la notizia, il secondo è che non tutto quello che arriva dalla Rete è buono e giusto. Ovvero: va dosato con cura.

Le componenti professionali coinvolte



Come per altri mezzi di comunicazione di massa, fare informazione on line è lavoro corale. Come nel blog preparato nell’ambito di questo corso, ci si può appoggiare a uno strumento tecnicamente agile ma nel caso fosse un utente medio ad avvalersene mancherebbe di complessità grafica.

Un grafico, come e quanto un giornalista, contribuisce a rendere il contenuto fruibile, a impaginarlo correttamente, a consentire che i motori di ricerca lo trovino bene in collaborazione ovviamente con i programmatori (ma anche sviluppatori e chi si occupa di Technology solo per citare alcune delle professionalità in gioco) che, in un continuo processo di perfezionamento, intervengono sul CMS. La foto, il video, l’articolo la pagina caricata velocemente e correttamente sono aspetti del medesimo lavoro. La produzione è indispensabile per supportare quanto scritto con video, forum, gallery così da far vedere e valutare quanto affidata alla parola. Ciò non significa che quanto arriva dal basso (vedi UGC) possa sostituire in un Web futuribile una sola delle figure professionali coinvolte.

Es: In un blog dove si inserisce il video in cui si mostra il prossimo presidente della Juventus dettare le linee guida si arricchisce quanto riportato con quanto detto dalla fonte diretta e nel contesto specifico riuscendo a sopperire a quel vuoto inevitabile nel passaggio tra quel che è detto e quel che è riportato.

martedì 13 ottobre 2009

Quel fronte libico nel CdA



Blanc, Cobolli, Lippi
. Che cosa muta - realmente- nell'assetto societario della Juventus si comprenderà dopo che ad ogni ruolo verrà corrisposto quel nome&cognome atteso, indicato, vociferato. Intanto, Jean Claude Blanc riceve il benestare del giovane John Elkann e rilascia le dichiarazioni di circostanza in attesa dell'ufficializzazione nel prossimo CdA il 27 ottobre.

Nella lista stesa dalla Exor (ossia Fiat, ossia Agnelli-Elkann) e presentata alla Consob in vista della prossima convocazione dei soci, restringe il nucleo dei fedelissimi della famiglia i quali vengono ovviamente menzionati: Marzio Saà, Carlo Sant'Albano, Jean Claude Blanc, Aldo Mazzia, Riccardo Montanaro e Camillo Venesio.

Conferma su conferma, rimangono fuori Giovanni Cobolli Gigli e Gian Paolo Montali. Il processo di snellimento prosegue in un alleggerimento che si potrebbe interpretare - ipotesi neanche tanto remota - come preparazione al rientro di Marcello Lippi nella società.

Per lui si profilirebbe un ruolo diverso da quello ricoperto nell'era della triade Moggi-Bettega-Giraudo. Più che tecnico o consulente, il ct potrebbe essere destinato a ricoprire una funzione che alcuni rumors portano proprio all'organo collegiale. Ma ciò si valuterebbe a Mondiali conclusi. Fino ad allora il ruolo di ds sarebbe appannaggio di Alessio Secco affiancato poi a tempo debito da Beppe Marotta prossimo dg.

Il secondo posto vacante sarebbe affidato a Gianni Minoli. Uomo di televisione e giornalista vicino alla famiglia Agnelli, sarebbe molto apprezzato dall'ultima generazione. In attesa che si delinei quel che è solo accennato, Blanc riassume in sé la veste di presidente, ad e dg. Presidente esecutivo, si dice. La componenete libica, intanto ha depositato la propria proposta.

Libian Arab Foreign Investment Company (o Lafico che ha versato circa 7 milioni di euro) ha presentato, infatti, la documentazione per nominare il consigliere indipendente: Khaled Fareg Zentuti.



martedì 6 ottobre 2009

Gruppo di famiglia in un interno

Inizialmente il progetto era comune. Società, allenatore, proprietà. Claudio Ranieri arrivava alla Juventus dopo lungo peregrinare in Europa (PremierLeague, Liga, Seria A) per prendere il posto di Didier Deschamps, il tecnico della B, di Calciopoli. E' durata poco più di una stagione. L'esonero è giunto dopo Juventus-Lecce. Ecco, Buffon che abbandona gli spogliatoi, Camoranesi in evidente stato di alterazione, un rientro in campo alla ripresa ritardato ben oltre i tempi canonici. Nulla fu lo stesso dopo quella partita. Neanche per lui, saltato contro ogni precetto dello stile Juve dettato dall'Avvocato.

Dimenticare Palermo

Bisogna saper perdere



Una sconfitta così netta, come quella raccolta a Palermo mette in discussione molto di quanto costruito fino a questo momento della stagione da Ciro Ferrara, il traghettatore. Con Diego ancora in fase di recupero, Amauri che non segna da più di otto mesi, una difesa da rivedere e l'impossibilità di riconvertire la squadra all'occorrenza, il delfino del ct Marcello Lippi si trova d affrontare telecamere e giornalisti. L'evidenza è innegabile. Ma ogni crisi è un eccesso di lucidità. Quindi l'ammissione di colpa ci sta tutta.

Nuovo corso Juventus: Elkann ha scelto Blanc


Nel new deal intrapreso dalla famiglia Elkann-Agnelli si cambia modulo, presidente e assetto societario. Ad ogni rinuncia una contropartita, ovvio. La Juventus dopo Palermo muta, sotto il profilo squisitamente tecnico dal 4-3-1-2 che Ciro Ferrara ha approntato finora in vista delle prove su molteplici fronti (campionato e Champions, per esempio) che attendono lui e la squadra.

E questo è un primo punto su cui soffermarsi dopo lo spettacolo mediocre offerto al Barbera domenica sera. Ma la Juventus è anche una società quotata in Borsa (e forse questo aspetto interessa di più gli azionisti). Altrettanto ovvia l'attenzione - confermati i rumors - dato all'annuncio ufficiale in cui tutto il detto si traduce in un cambio al vertice sintetizzato in poche espressioni del giovane Elkann, John, presidente della Exor. "Sarà lui il presidente esecutivo, che riassume tutte le cariche". Si conclude l'era di Giovanni Cobolli Gigli, l'uomo di fiducia. Al suo posto, l'attuale ad Jean Claude Blanc - il manager - che formalmente approverà l'indicazione di massima il prossimo 27 ottobre, quando si riunirà il CdA.

Blanc assumerà almeno fino a gennaio la nuova carica ad interim assieme a quelle di ad e di dg. "La carica di presidente esecutivo è il cumulo di tutte le altre", ha precisato Elkann omettendo la provvisorietà del quadro societario. Quel che interessa i più e i meno juventini è la revolution in atto. Il non detto. Quell'omesso costruite su indiscrezioni trapelate in ambiente finanziario e riportate più o meno sommessamente dalla stampa specializzata.

Torniamo agli uomini in partenza e ai nuovi arrivi. Gianpiero Montali, membro del Cda è in partenza per Napoli. Il direttore generale, posto attualmente vacante e a maggior ragione indispensabile se Blanc assumerà altri impegni, sarà affidato (a gennaio) a Beppe Marotta, dirigente della Sampdoria. Il direttore generale doriano, che ha già incontrato la scorsa primavera lo stesso Blanc e John Elkann, avrebbe già avuto il benestare per l’operazione dal presidente blucerchiato Garrone. Ma resta in piedi anche un’altra ipotesi, pure questa più volte annunciata: Marcello Lippi, terminato il Mondiale sudafricano.

Altro nome che torna è quello di Fabrizio Giugiaro, figlio del designer Giorgetto. L’intento è anche quello di snellire una struttura troppo macchinosa per una squadra di calcio: come più volte è successo, infatti, a ogni operazione di mercato, si doveva riunire il comitato sportivo del cda, con perdite di tempo notevoli. Anche il comitato etico, nato nella nuova Juventus subito dopo Calciopoli, potrebbe avere esaurito la propria funzione storica ed essere sciolto.

Il tutto, compreso il nuovo stadio dovrebbe concludersi in un ciclo ideale con data di chiusura a fine 2011. Un progetto elaborato, articolato in tappe per inserire gradualmente uomini di calcio e non solo esperti di finanza in grado di risollevare il disavanzo in bilancio. Il presidente di Exor ha ringraziato Cobolli Gigli: "Gli sono grato per questi tre anni molto difficili, in cui ha dato tanto". E sulla attuale crisi della Juventus, non ha potuto che ammettere gli errori: "Sono deluso, ma si lavora con grande umiltà. La strada è lunga, ma c’è tanto potenziale". Insomma, siamo solo all'inizio.

lunedì 5 ottobre 2009

Un Cassano al Quirinale: ecco come FantAntonio ti conquista il Colle



Quel FantAntonio che non ti aspetti. Guarda, guarda che finisce al Quirinale. Nessuna Nazionale, nessuno screzio, nessuna antipatia - più o meno presunta - ad escluderlo dalla preziosa lista come quella - manco a dirlo - redatta dal ct campione del Mondo, Marcello Lippi che mai l'ha sofferto. E' la gggente, quella che costituisce gruppi su Facebook o Twittera.

In un signor elenco, quello che lo include (stranamente) tra i nomi dei possibili candidati alla Presidenza della Repubblica. Ovvero una deriva meramente calcistica può tradursi in una esplosione paradossalmente, inspiegabilmente istituzionale? Barivecchia ha cullato un Presidente senza capirlo, lasciandolo tra i vicoli con un pallone da rincorrere fino al campo. Fino alla prima squadra barese. Fino alla Roma, al Real Madrid, alla Samp, alla maglia azzurra.


Anche il matrimonio con la deliziosa Carolina fosse anch'esso da leggersi in chiave utilitaristica? Una ricerca della first lady ideale da affiancare nelle foto di posa rituale ormai? No, il matrimonio si farà. Neanche i bravi manzoniani potranno dissuadere FantAntonio. Ma cerchiamo di rimanere legati a doppio nodo alla vicenda. I social network hanno abbracciato una causa, che è un po' la causa di tutti coloro i quali amano il calcio del doppio passo, del dribbling e del tocco di prima. Rendere a Cassano quel che è di Cassano.

La Presidenza della Repubblica perché mister Lippi lo veda, finalmente. E lo convochi, finalmente (II). Poco importa la difficoltà di gestione, l'eccentricità, la dissolutezza del giovane fantasista (forse l'ultimo rimasto di questa rara specie). In una compagine così fragile, lenta molto poco rock un predicatore come FantAntonio più che servire è indispensabile.

Magari dovrà essere addomesticato - passate l'espressione - a una vita più consona all'ambiente della Nazionale lippiana, ma si tratta di lui. E se deve fare il Presidente per una maglia, lo faccia. la ragione è una, sola, inesorabile: i Mondiali 2010. E stavolta non si potranno addurre le scusanti sentite dopo la Confederations Cup. Quindi, Marcello, metti a Cassano!