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lunedì 31 gennaio 2011

Matri alla Juve: i particolari della trattativa (accendiamo un cero)



Accendiamo (tutti) un cero, perché Alessandro Matri ha deciso di lasciare Cagliari per Torino. L'attaccante passerà alla Juventus con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto. Al Cagliari andranno subito due milioni di euro a cui se ne aggiungeranno 15 al momento dell'acquisto a titolo definitivo. Alla società rossoblù anche l'altra metà di Ariaudo valutata 2.5 milioni di euro, di cui deteneva già il 50% del cartellino, per un'operazione complessiva che costerà quasi venti milioni di euro. Giampaolo Pazzini (il PazzInter) è costato 13 milioni di euro più Biabiany. Avanti il prossimo.




domenica 30 gennaio 2011

Juve-Matri: se arriva, accendiamo un cero


Lodevole, in simili circostanze, che un presidente - Andrea Agnelli - si esponga alla pubblico denigrazione, al turpiloquio per arginare la brutalizzazione del progetto accompagnato dall'avvento della nuova triade. In una lotta intestina tra il presidente della Juventus, giovin signore come lo ha apostrofato Massimo Moratti, e il ramo Elkann della famiglia per vicende finanziarie complesse che investono i maggiori poli di potere (Rcs, Fiat, solo per citare alcuni aspetti della questione) l'intervento assume un valore che trascende la dimensione - agile - di una presa di posizione. Questa è una responsabilità civile.

Nel calcio si ravvisa ben poco del giuoco. Lo stadio, il primo di proprietà in Italia, e gli accordi commerciali lasciano solo intravedere la complessità degli interventi e delle voci di questo nucleo.  L'esposizione in questi tempi incerti amplifica il senso delle cose, il significato del diritto e delle regole che si vanno sedimentando in una agenda che di puramente sportivo non ha nulla.

La chiusura del CdA - dove Andrea ha come uomini di fiducia e tenutari del nuovo corso il dg Giuseppe Marotta e l'uomo immagine Pavel Nedved - all'ipotesi extrabudget ha definitivamente insabbiato l'idea di un acquisto oneroso. La politica che ne è venuta, quella del prestito mai scansata, ha depennato dalla lista un numero propositato di attaccanti. Dzeko, Cassano, Adebayor, Pazzini: uno dopo l'altro gli obiettivi si sono sciolti. Per assenza di garanzie finanziarie? Ritengo che altra ratio abbia ispirato le mosse, poiché nessun giocatore vive di ingenue velleità, né i procuratori sono così riluttanti a frequentare le aule di economia, come una superfiale, qualunquista, etichettatura indurrebbe a classificarli.

In queste ultime ore che ci separano dalla chiusura del mercato, una finestra di riparazione a tratti entusiasmante con personaggi in crescita (Milan-Raiola) e altri in caduta, il nome di Alessandro Matri è associato insistentemente alla Juventus. Accendiamo un cero, come sul web hanno fatto in molti dalle pagine di Ju29ro.com, perché non si tratti di un caparbio esercizio della strategia dell'aggressione. Non ci sarebbe il tempo di reazione: alle 19 di lunedì si spegne - davvero - tutto.


domenica 9 gennaio 2011

Napoli-Juve, magico Cavani. Video



Quanto l'assenza di Iaquinta, Felipe Melo, Quagliarella sostiene Delneri? E' un uomo che argina l'avanzata della matematica, della statistica. Ma all'incalzare di cavani, el Matador Cavani, arranca. Si è seduto in panchina, dopo il terzo gol. Si è piegato alla rassegnazione che Krasic da solo può trovare la giocata ma non può sopperire all'incertezza eccessiva della difesa, né impartire quelle direttive che si danno per metabolizzate dagli attaccanti. Allora, Napoli-Juventus si conclude nella bomboniera del San Paolo 3-0. Mazzarri versione Special One ha tessuto un piccolo capolavoro tattico. Hamsik... Hamsik merita ogni richiesta. Forse più di Lavezzi e di Cavani. Ha da passa' 'a nuttata... 



Napoli-Juve, gol Cavani. La sintesi
Caricato da Almiron. - Calcio, basket, wrestling e altro ancora.

venerdì 7 gennaio 2011

Luca Toni alla Juve, la logica dell'usato sicuro


Che l'infortunio di Fabio Quagliarella non fosse banale lo si è compreso nei pochi istanti successivi all'incidente.  

Flash/1: si è fatto i legamenti, primo pensiero. Speravo nella rottura solo del collaterale, invece la disillusione si consuma con parole avare di trasalimenti come si usa nei comunicati:
"Tale esame, effettuato dal professor Faletti, e la successiva visita ortopedica del professor Quaglia hanno evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore destro.

Nei prossimi giorni, Quagliarella verrà sottoposto a intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento. La prognosi è di circa sei mesi".
Flash/2 Quando perdi una punta che, alla giornata numero 18 di campionato, ti ha siglato nove reti e devi elaborare la certezza che verrà sostituito da Luca Toni, quella teoria scansata dell'usato sicuro (anche se sull'attaccante ho delle riserve) così familiare quando si tratta di Juventus avanza. Che si prenda anche Floccari, se Delneri gradisce.

Flash/3 Le conseguenze dell'amore sono anche queste.


P.S.: Storari, Sissoko, Quaglia infortunati. Felipe Melo squalificato salterà tre turni. Felice 2011

giovedì 6 gennaio 2011

La solitudine di Agnelli. Delneri: "Servono rinforzi"



E' il presidente Andrea Agnelli a sostenere il peso della disfatta juventina davanti alle telecamere, ai cronisti che si interrogano giustamente sulle incongruenze che si sono viste in campo contro il Parma. "Non direi che sia molto difficile da spiegare. Credo che oggi è stata una di quelle giornate negative. La partita è nata in modo sbagliato, abbiamo avuto immediatamente un infortunio con Quagliarella che è, probabilmente, in questo momento il nostro attaccante più in forma. Poi, abbiamo avuto un espulsione che giudico corretta ma, magari, ci stava anche una sanzione per il giocatore del Parma, dopo di che, nei momenti che contavano siamo andati sul 2-1, ma abbiamo subito un rigore, 3-1, abbiamo perso 4-1. Perdere 1-0 o 4-1 non cambia. Da questo punto di vista sappiamo che dobbiamo rimanere uniti, conosciamo il nostro valore, andare avanti per quello che è il nostro obiettivo stagionale", ha risposto a Sky.

Con l'infortunio di Quagliarella la Juve è costretta a prendere subito un attaccante: "Oggi auguriamo a Quagliarella di non aver niente di grave. Domani i dottor valuteranno, vedremo cos'ha, quale sarà la diagnosi corretta, poi valuteremo. Questo non cambia assolutamente i nostri piani, che rimangono immutati".

Sulle ambizioni, infine, il numero uno bianconero ha replicato alle analisi - lucide- effettuate da studio durante la diretta di Sky: "Siamo perfettamente consapevoli della nostra forza. Abbiamo una squadra, l’ho sempre detto, che è in grado di battere chiunque. La partita di oggi non modifica quello che è il nostro obiettivo. Ho sempre ricordato, dall’inizio dell’anno, che partiamo da meno 27 e che da meno 27 è difficile riuscire ad essere sopra a tutti gli altri in sei mesi. Il lavoro fatto fin qua è ottimo, abbiamo una squadra giovane, chiedere ad una squadra giovane di essere esperta è difficile ed oggi abbiamo dimostrato un briciolo di inesperienza. Abbiamo una squadra che è ben allestita, ma sappiamo anche che abbiamo cambiato 12 effettivi questa estate. Quindi, andare a chiedere ad una squadra, che è stata rivoluzionata in estate, con molti giovani, di avere anche tanta esperienza è molto difficile. Non è una questione di quanti giocatori, ne abbiamo già cambiati 12, vogliamo cambiarne 20 all’anno? Dobbiamo dare a questa squadra un briciolo di tempo per crescere, acquisire quelle malizie, quelle di avere anche maggiore personalità. I giocatori li abbiamo, la squadra è buona, abbiamo un parco attaccanti, che se fossero tutti sani, sarebbe scuramente moto buono. Abbiamo una linea di centrocampo che è tra le migliori i Europa, abbiamo una coppia di difensori centrali straordinaria, abbiamo il miglio portiere del decennio e abbiamo uno Storari che non lo fa rimpiangere. Abbiamo sicuramente un’ottima squadra, pecchiamo un po’ di esperienza, lo sappiamo, lo sapevamo, non ci preoccupiamo, andiamo avanti per la nostra strada, che è quella di ragionare partita dopo partita, con la consapevolezza che possiamo vincerle tutte, ma che ogni tanto ci sta di fare un passo falso".


Il tecnico bianconero Delneri, dopo iniziale nervosismo, esprime il proprio rammarico in altra sede: "Quando si gioca in 10 è difficile. Non posso dire niente perche l'espulsione di Melo ha condizionato la gara. L'unico rammarico è che, sul 2-1 per il Parma, potevamo gestire meglio la situazione. Dobbiamo restare tranquilli e cercare di migliorare, ma questo risultato non cambia ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Il mercato? A parte la qualità, ora ci mancano proprio gli elementi da un punto di vista numerico. Se vogliamo lottare per un obiettivo importante dovremmo valutare attentamente la situazione e vedere ciò che si può fare".

Juve, la grande disfatta. Senza Quagliarella si spera in Caracciolo



(della serie, parliamoci addosso)

I cattivi pensieri che albergano nella mente di Giuseppe Marotta si sono concretizzati. Quagliarella si è infortunato al ginocchio, probabile interessamento al collaterale per lui. Il gol di Chiellini viene annullato. Krasic ancora reo della simulazione di Bologna è invisibile agli occhi della ragione. Felipe Melo che sragiona e si fa esplellere (una delle poche decisioni importanti azzeccate da De Marco). Un anno che inizia così, afflitto da un male oscuro. Profondo. Che gli interventi sul mercato siano di qualità, come detto da Delneri, poco conta. Davvero. Dopo la debacle odierna con il Parma per 4-1 all'Olimpico, conta solo l'acquisto di un attaccante.


QUAGLIARELLA KO - Con Del Piero titolare e un Chiellini ritrovato, Delneri cerca la misura contro un Parma denso di ex. Non prevede l'imponderabile caduta di Quagliarella. Impreca, solleva lo sguardo. Comprende che non è, quello scontro irritante tanto è banale, così trascurabile. Il capitano chiama l'intervento dello staff medico, lo stato del ginocchio pare subito grave. Il miglior marcatore della Juventus è a terra. Urla, grida, piange. Ne ha tutte le ragioni, anche quelle che non gli sarebbero riconosciute in un altro dove. Sarà un lungo stop perché l'interessamento dei legamenti c'è, forse è solo il collaterale. Ma senza Quaglia, chi metterà lì Delneri? Entra Amauri intanto, al rientro dopo lo stop. L'insistenza bianconera non è ripagata da altrettando distacco da parte dell'arbitro De Marco e dai suoi assistenti. Prima l'indifferenza per il fallo su Krasic, poi la trascuratezza nei riguardi di Zaccardo e Paletta che intervengono con durezza sempre e comunque.


Fabio Quagliarella infortunio Juventus-Parma
Caricato da Almiron. - Altri video di sport

FOLLIA MELO - Follia e irrequietezza in Felipe Melo inducono il direttore di gara a richiamarlo verbalmente. Ma il brasiliano cova dentro rancore. Perché altrimenti lo spegnimento della parte buona e razionale che gli aveva dettato i tempi fino a quel momento? Il fallo di Paci, al limite della propria area, produce l'ennesimo gesto istintivo quanto irrazionale del giocatore che rifila un violento calcio in faccia al difensore emiliano. Rosso indiscutibile. Dell'ammonizione a Paci nessuna traccia.

GIOVINCO SBLOCCA - In dieci, la Juve arranca, spreca nonostante l'estro di Aquilani. Il tecnico non può fare altro che sostituire Del Piero con Pepe per sostenere quella spinta propulsiva e coprire al momento giusto, operazione che non riesce a sostenere con continuità il pur buon Krasic che lascia spesso solo Sorensen. Dzemaili rischia di sbloccare il risultato (30' pt). La superiorità, fisica e psicologica del Parma, è tangibile. Vantaggio del Parma: sul cross dalla destra di Zaccardo, Gobbi arriva di testa al centro e gira di testa sul secondo palo. Storari (che lamenta un dolore alla spalla destra) compie una parata prodigiosa, la palla arriva però sul sinistro di Giovinco. Gol dell'ex. Seba non esulta. Il clima è strano, quasi surreale. Finisce il primo tempo. Delneri urla all'indirzzo di Leonardi, all'uscita dal campo.


LA DISFATTA - Nel medesimo contesto, si riaprono le ostilità. I bianconeri ritentano senza tregua per i primi 60'. Giovinco sguscia, salta, contempla. Tre minuti e replica. Altro contropiede micidiale del Parma. Nell'indeterminatezza complessiva del gruppo, Delneri opta per Sissoko, tirando fuori il ragazzino. pepe si inventa una punizione superba che, purtroppo colpisce il palo. In pochi secondi è Legrottaglie a scippare la speranza di riaprire il match: Aquilani crossa bene un angolo da destra sul secondo palo, il difensore si fa trovare e mette dentro di testa. L'illusione è brevissima perché Crespo si guardagna un calcio di rigore. Solo Krasic reagisce, accelera come a convincersi che autonomamente può riuscire. E' un facile entusiamo che si spegne così, con l'appropinquarsi del recupero. Palladino entrato pochi minuti prima, tocca e scivola via in rete. Una simile disfata insegna. E questo quarto colpo, arrivati in fondo, è quasi innocuo. Indolore.