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sabato 30 gennaio 2010

Pensieri e parole



Se un giocatore (Giorgio Chiellini) che incarna anacronisticamente (visto quanto si è consumato) lo stile Juve scrive pensieri che vengono tradotti in parole così, per quanto misurate, che cosa ci si deve aspettare?

Juve, Zac-chettatore o anche long seller. Fate voi



Cronaca di un esonero annunciato (Ferrara) e di un sostituto altrettanto noto (Zaccheroni). I colori dello stile Juve sbiadiscono controluce.

"La Juventus - recita il comunicato - ha sollevato dall’incarico l’allenatore Ciro Ferrara. La guida tecnica della squadra è stata affidata ad Alberto Zaccheroni. Il nuovo allenatore dirigerà il suo primo allenamento alle 15". Ciro rimane in famiglia. Quella che lo ha immolato accollandogli responsabilità che andrebbero condivise.

"Con Zaccheroni abbiamo trovato l’accordo per questa stagione ma anche, eventualmente, per il prossimo anno. Dipenderà dai risultati. Opzione che gli abbiamo proposto noi dirigenti, non è stata una sua richiesta". Bettega dixit. Che la Champions, condizione posta da Rafa Benitez e dall'investimeno che implicherebbe il suo ingaggio, non sia così scontata?

mercoledì 27 gennaio 2010

Zac, il traghettatore



Quando le conferme arrivano da più e più fonti ecco che tutto si ribalta. Ciro (a cui voglio bene) sarà anche un 'Dead Coach Walking' (mai definizione fu più appropriata, merito di Fabrizio Bocca), ma chi conduce il gioco pare incerto anche quando le alternative si limitano (eccome). Dunque, Alberto Zaccheroni sarebbe stato contattato. E' il traghettatore. In attesa che el Rafa (Benitez) valuti e accetti le condizioni economiche che gli verranno sottoposte. Il suo contrattino con il Liverpool c'è, il suo ingaggio da manager (figura più complessa di un semplice allenatore) corrisponde a circa 4,5 milioni di euro, il suo staff pare sia costituito da quindici fedelissimi che lo seguono ovunque vada. La soluzione agilissima non è. Intanto Roberto Mancini con il Manchester City convince, si aggiudica Marco Motta e si prenota pure Anto' (Cassano, un genio). Rimpianti? Nessuno lo ammetterà, nonostante la sua disponibilità ad essere investito dell'arduo compito che declinare sia stato un errore.

In corso Galileo Ferraris proseguono i contatti, le telefonate, le valutazioni con tanto di consulenti. Il tempo sembra ridursi tanto quanto gli obiettivi. Non vale la pena confrontare i numeri della scorsa stagione (Claudio Ranieri) con quelli di una agonizzante dai facili entusiasmi in cui la Champions è un obiettivo ora esagerato, ora ambizioso. Fino alla prossima stagione c'è poi ancora tempo? O tutti i tasselli di questo disegno adesso discontinuo si ricomporranno al ritorno dal Sudafrica e di mister Lippi?

martedì 26 gennaio 2010

Un titolo per il trionfo di Nichi Vendola



Titolo (all'occorrenza):
a) Molto rumore per nulla (le primarie);
b) Cronaca di una morte annunciata (la strategia della divisione);
c) Un uomo perbene (Nichi Vendola).

domenica 24 gennaio 2010

Agonia di una Juve in cerca d'autore



'Pinturicchio'. Quando Ciro ha guardato in là, verso l'area, cercando di trattenere l'emozione - la speranza in questo caso - il suo sguardo deve averlo riconosciuto. Pinturicchio, dai Pinturicchio. Il 24 gennaio l'Avvocato Agnelli chiudeva con la Fiat, la Ferrari e la sua Juventus. Perché quella maglia e per quella maglia avrebbe ingaggiato volentieri anche un Caravaggio senza interrogarsi troppo sui motivi, valutando e soppensandone valore e prospettive ma preferendola a qualunque altro.

Il 26, due giorni dopo, le dediche si fissavano così su un campo di pallone. Anche Ciro ha creduto un po' di rivederlo quel Pinturicchio dopo che quel tiro a volo così ben disegnato è finito in rete.

Ma dove sono Nedved, Camoranesi, Trezegol? In questo stadio si vedono altri nomi. Ranieri consuma la sua vendetta perfetta, servita fredda. E' mancato il controllo del risultato, vero. Manca l'ordine, la disciplina. Le immagini di oggi sono quelle della contestazione a una società in via di ristrutturazione. Non certo quelle di una magnificazione che va ricordata.

martedì 19 gennaio 2010

Cori Balotelli, chiudere le curve non basta




La propaganda 'tolleranza zero' non ha forse esaurito la sua mera retorica? Dove finisce l'irritante reiterarsi dei cori da stadio per discutere di pericolosità sociale? Il proliferare tutto italico di leggi, leggine e leggione in qualunque materia tocca il calcio, gli stadi, i comportamenti scorretti ad esso collegati. Anche i cori all'indirizzo di Mario Balotelli. Ma con i risultati raccolti, se ha fatto - ha realizzato poco e malissimo.

Che non sia un problema legato alla Juventus, al ragazzo o alla tifoseria è ormai evidente se a discuterne sono il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e se quanto deciso dal giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, ha spaccato più che risolto le posizioni dopo quanto visto e sentito in Chievo-Inter. Come in dieci, venti, cento altri incontri. Non è solo calcio, parrebbe evidente a chiunque. Si chiudono le curve, si adottano sanzioni più restrittive, si inseriscono provvedimenti sempre più duri vedi l'interruzione delle gare che il ministro stesso ha chiesto alla Figc. Si discute di modello inglese, di uno stadio formato famiglia da importare dalla Germania. E' una storia già nota. E non solo se il tema è un pallone.

venerdì 8 gennaio 2010

Berlusconi sbendato




Niente più bende per B. A documentarlo sono le immagini che ritraggono il Presidente del Consiglio in Provenza e pubblicate da diverse testate. Le voci sui suoi interventi di chirurgia estetica in Svizzera già si rincorrono sul web. Tanto per gradire.

venerdì 1 gennaio 2010

San Precario pubblica le foto dell'uscita di Berlusconi




La sua prima uscita pubblica dal Tartaglia attack è stata immortalata. Il premier offeso nella famigerata aggressione in quella domenica delle sottoscrizioni, Silvio Berlusconi, ha salutato, preso un caffè e fatto acquisti in un centro commerciale, Il Gigante di Villasanta in Brianza dove ha trascorso qualche ora ieri. Testimonianza fotografica.

Pubblicata dove, come, perché? Su un blog. Ovvero Stati Uniti della Rete dove tutto è (con)diviso.