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mercoledì 6 ottobre 2010

Chiellini: "Krasic? Spero gli venga un po' di influenza..."



Juve o Nazionale? Italia o società di appartenenza? Sicuramente per Giorgio Chiellini ci sono l'una e l'altra. Due maglie, quella azzurra e quella bianconera, a cui è legato visceralmente. E che non mancano nelle risposte puntuali del dottor Chiello, investito anche della fascia di capitano, durante la conferenza stampa odierna dal ritiro di Coverciano.


JUVE CHAMPIONS — Partiamo dalla sua squadra e dagli obiettivi: “L’Inter resta la più forte, anche se la speranza è che abbia un po’ meno fame di vittorie. La verità è che noi dobbiamo fare il salto di qualità contro le squadre più deboli. Dobbiamo essere più bravi quando si tratta di fare la partita”. L'obiettivo, inevitabilmente, riguarda la zona alta della classifica: “Quest’anno sarà fondamentale arrivare in Champions, sotto tutti i punti di vista. Compresa la possibilità di attirare in futuro giocatori che possano fare la differenza. Quest’anno non ci sono stati dei ‘no’ al progetto Juve. Quelle di Borriello e Di Natale sono state scelte di vita”. Il prolungamento di contratto tarda ad arrivare. Ma preoccupa? “Slitta il mio rinnovo del contratto? Solo perché ancora non ho il dono dell’ubiquità. Mancano pochi dettagli, dopo la Nazionale parleremo. Ma c’è stata la stretta di mano, e per me basta quella. Il City? Che io sappia non si è mai fatto avanti. Di sicuro non con me, credo neppure con la società che non ha mai manifestato la voglia di trattare”. Intanto preoccupa - ancora - la notizia dell'ernia discale di Leandro Rinaudo. Quanto rimarrà fuori? Troppo, consideranso lo stato della difesa juventina.


NAZIONALE - Irlanda del Nord e Serbia aspettano. “Sono partite cruciali” ammette Giorgio Chiellini. Cruciali perché, anche da qui, passa la qualificazione ai prossimi Europei. “Vero, a cominciare dall’Irlanda, che ha mancato di pochissimo il Mondiale e in casa si esalta. Dovremo essere pronti a una battaglia sportiva. La Serbia ha più tecnica, ma sono due gare ugualmente difficili”. Lo scotto del recente mondiale sudafricano sono ancora evidenti. Così, volendo andare oltre le questioni di modulo e il ruolo di Cassano, Chiello ammette che la voglia di riabilitarsi è cresciuta: “E’ così, la voglia di riscatto c’è sempre, ma passa da un percorso che ci potrà portare all’Europeo, non da una sola partita”.


KRASIC - Parole di elogio sono spese poi per il giocatore rivelazione di queste prime giornate, Milos Krasic: “Krasic? Quando l’hanno preso sono stato uno dei primi a dire che ci avrebbe fatto comodo. Certo, non pensavo che ci avrebbe fatto così comodo da subito. In Italia succede che poi ti prendono le misure e trovi delle difficoltà, ma ci darà una grande mano. E finora è stato quello che ci ha dato quel qualcosa in più. Spero (ride) che prima della partita contro di noi gli venga un po’ di raffreddore, un po' di influenza…E se c’è da dargli una bottarella gliela daremo, anche se Del Neri si è raccomandato: ‘Non fargli male che ci serve’…”.

lunedì 27 settembre 2010

Juventus, Chiellini: "Dateci tempo, faremo gli 1-0"


Giorgio per me è Re Giorgio. Il capitano del futuro. Il contratto da rinnovare. Il ragazzo che doveva partire e invece è rimasto. L'economista. Giorgio è tanta roba. Mi piace, voto likes, consiglia e mettiamoci dentro la grinta e la tenacia (qualità che si apprezzano a prescindere). Il Cagliari appartiene già al passato, il presente è incerto, il futuro incerto. La Juventus odierna, operaia o meno, va studiata con attenzione anche nelle dichiarazioni di uno come Giorgio Chiello Chiellini.
 
LA DIFESA SOTTO ACCUSA "Prendiamo tanti gol, ma solo perché abbiamo cambiato molto, giocatori e tecnico, e abbiamo bisogno di adeguarci ai nuovi schemi. Tutte le squadre del mister hanno avuto bisogno un pò di tempo all'inizio, piano piano ci riusciremo anche noi. Spero di poter festeggiare presto qualche 1-0". 

IL NUOVO PRESIDENTE "La presenza del presidente si sente, prima di lui John era abbastanza presente, ma Andrea è anche lui molto presente ed il mito dell'Avvocato rimane sempre. Ai tifosi juventini penso scatti qualcosa sempre quando si parla della famiglia Agnelli, e si è visto nell'affetto di giovedì dopo la sconfitta pesante casalinga. È stata una piacevole sorpresa dovuta anche dalla presenza di Andrea come presidente".

SCUDETTO "Se Inter e Milan vanno dritti senza cali, per noi ci sarà poco da fare in chiave tricolore, ma se hanno un calo dovremo essere bravi ad approfittarne. Il nostro obiettivo è andare in Champions, è troppo importante per noi". 

TRICOLORE - "Spero di vincere io il tricolore, se però io non dovessi farcela, spero in Allegri, livornese come me. Conosco "acciuga" (il soprannome di Allegri, ndr) da anni, è una gran brava persona". 

LIPPI - "Si è chiuso nel silenzio dopo il Sudafrica? Come tutti, non abbiamo voglia di parlarne". 

CENTRALE DI DIFESA - "Non mi piace giocare a sinistra, penso di dare il meglio in mezzo, ma certo non mi rifiuterei di giocare terzino sinistro. Decide Del Neri". 

MANCHESTER CITY E INTER - "Ci aspettano due partite belle toste, con la squadra di Mancini giovedì, e poi con l'Inter domenica. Quella con i nerazzurri è la sfida delle sfide, ma per noi l'Europa League è importante, e avremmo bisogno di un risultato positivo per acquisire sicurezze che ancora ci mancano".

CITY E REAL - "Non credo di essere stato vicino al Manchester City o al Real Madrid. Penso che la società non abbia mai avuto la volontà di cedermi". 

NAZIONALE - "Come si è comportato in Nazionale? Bene se continua a segnare e a farci vincere...".

sabato 25 settembre 2010

Juve per sempre: Chiellini rinnova dopo l'Inter


Che settembre avrebbe significato rinnovi era noto ai conoscitori di corso Galileo Ferraris. Anche se, in tema di prolungamenti di contratto, non sempre tutto va per il verso giusto. In questo caso, Giorgio Chiellini, la direzione è una e una sola: quella dell'accordo. Perché la Juve senza Chiello - futuro capitano - ha dimostrato involuzioni preoccupanti. E a prescindere dal tecnico in panchina. Anche se la firma non è stata ancora ufficializzata, ma la firma è ormai imminente. Il suo procuratore, Davide Lippi, deve limare quelli che vengono definiti «detta­gli». La sostanza, durata e ingaggio, paiono invece definiti.


Il contrat­to sarà prolungato di altri due anni: la sca­denza sarà fissata nel 2013, per poi naturalmente passare al 2015. Juve a vita, per la carriera considerato che per allora il giocatore avrà 31 anni.
«Chiellini è il di­fensore titolare della Juven­tus, molte squadre lo cerca­no, non soltanto il Real Ma­drid, ma l’operazione non andrà in porto perché lui vuole rinnovare con la Ju­ventus». Ed è lo stesso ma­nager che spiega lo stato della trattativa: «L’accordo al momento non è stato si­glato, ci siamo incontrati ma il giocatore non ha ancora firmato nulla. Non ci sono problemi di natura economi­ca anzi, da questo punto di vista c’è perfetta sintonia con la Juventus».

Nel pomerig­gio di ieri, a quasi un mese dal pre­cedente incontro, la coppia Chiellini-Lippi è stata avvistata nella sede storica della società bianconera chiaro segnale che l'accordo è quasi sottoscritto. Con la firma del nuo­vo contratto il centrale sarebbe inserito nel ristretto gruppo dei top player, l'esiguo nucleo di giocatori a cui Marotta e la dirigenza del nuovo corso hanno deciso di pagare volentieri ingaggi elevati (la Juve è e rimane una società quotata in borsa con investimenti vari e controlli più severi da parte degli organi deputati). In concreto si passerà dai 2 milioni ai 3,2 l'anno. Una cifra che dovrebbe scansare il Manchester Utd, il City e il Real Mourinho. E' una storia di rabbia e fatica anche questa. E pensare che dopo Calciopoli si era valutata seriamente la cessione di un giocatore divenuto un simbolo. Quasi l'eccezione, in un calcio di accordi e gestione patrimoniali che di bandiere non ne ha più.  

giovedì 23 settembre 2010

Juve-Palermo: Chiellini recupera, Del Piero fa posto a Iaquinta


L'importanza degli uomini nella Juventus si nota da questo. Dalla rabbia, dalla voglia di esserci sempre e comunque.

"La caviglia è a posto, stasera serve la stessa concentrazione di Udine,è una settimana cruciale per noi...vi aspetto allo stadio, ciao a tutti"


Giorgio Chiellini, infatti, ha confermato via Twitter che sarà in campo stasera contro il Palermo di Delio Rossi in cerca di punti e conferme. Nonostante presidenti fumantini e arbitri inesperti.

Juve operaia
o meno, da Udine in avanti si deve imprimere quella continuità e quell'esercizio di concentrazione che, inutile negarlo, manca.

Il recupero di Chiello dalla distorsione alla caviglia riportata al Friuli rassicura, ma non allontana i soliti sospetti sull'eccesso di infortuni registrati a sole tre giornate dall'avvio del campionato (con gli impegni paralleli ben presenti). De Ceglie e Traoré sono gli ultimi ingressi di un club che annovera il medesimo numero (quasi) dei tesserati.


Son complicazioni che non devono confonderci: la formazione che il tecnico bianconero schiererà è imprescindibilmente vincolata al 4-4-2. Storari tra i pali, Grygera sulla sinistra, mentre a Motta andrà la fascia destra. A centrocampo la confermatissima coppia di laterali Krasic-Pepe, al centro si partirà probabilmente con Marchisio (autore di un gol da videoteca a Udine) e Sissoko. In panca Aquilani sarà pronto a prendere il posto di Claudio al momento opportuno (durante il secondo tempo). In avanti Iaquinta è in vantaggio su Del Piero in coppia con Quagliarella. Amauri partirà dalla panchina.

Sul versante rosanero, Rossi è obbligato a scegliere Sirigu con Cassani e Balzaretti sugli esterni e Bovo e Munoz al centro del reparto arretrato. A centrocampo Bacinovic (in ballottaggio con Kasami) con Liverani regista. Poi Pastore, titolare ormai fisso, con lo sloveno Ilicic e Nocerino. In attacco Maccarone e Pinilla si contendono la maglia da titolare. Hernandez e il capitano inizieranno l'incontro da seduti. Anche se Miccoli non ha mancato l'appuntamento da ex con il tabellino, vedi colonna marcatori.

mercoledì 22 settembre 2010

Juve, Chiellini in dubbio per il Palermo


Re Giorgio e una distorsione che, tra Palermo e rinnovo, non agevola il disbrigo delle pratiche. Del Neri richiama a un modello operaio che - francamente - nel contesto ambientale in questione è un motto che involontariamente si rivela segno dei tempi. In vista del posticipo di domani sera all'Olimpico di Torino anche la determinazione Chiellini e la rocciosità del tecnico infondono serenità. Legrottaglie si scalda già, anche se Chiello non si ritirerà senza aver lottato.


Con Delio Rossi in bilico dopo le picconate di Zamparini e i palesi limiti della difesa palermitana, l'avversario sarà prevedibile. Almeno sulla carta. Da temere, come sempre, la fantasia di Javier Pastore rimasto in Sicilia in attesa di ricevere - o il club per lui - l'offerta giusta. Magari dall'Inter che avrebbe intenzione di supportare con l'adeguato rincalzo Sneijder mai convinto fino in fondo di allontanarsi dal suo mentore, il profeta di Setubal.

Josè Mourinho è l'alieno che si lega agli uomini sapendoli proteggere nel nido dello spogliatoio esponendosi al turbinio mediatico, dirottandolo verso la direzione voluta. Perché Wesley che, in fondo, arriva dal Real dovrebbe sottrarsi? Coutinho deve crescere. A gennaio, l'arrivo dell'argentino potrebbe essere la conferma dell'operazione. Salvo non si decida, a corso Vittorio Emanuele, di investire subito in una punta.

giovedì 4 febbraio 2010

Che ne sarà di Ciro (Ferrara)



Mentre ascolto lui parlare ( e io di lui, ritratto in questa foto, sono infatuata) rifletto sul destino ingrato di Ciro. Dalla Nazionale alla Juventus. Da mister a sollevato dall'incarico (una nuova forma di flessibilità nello Stato ove tale condizione non ricade nella disoccupazione frizionale). Da Napule a corso Galileo Ferraris (non vale spendere neanche le coordinate).

"Non credo proprio che tornerà in azzurro, lui ora si sta riposando. Lasciamolo recuperare con calma". Sarà paziente abbastanza perché si compongano gli assetti dell'organigramma della Juventus che verrà, quella delineata in un disegno più che futuribile, unico e necessario. Un conseguente divenire per non soccombere mentre si tenta, a fatica e con inquietudine, una risalita. Avevano detto che cinque anni sarebbero bastati. Nel mentre alcuni errori di percorso, perdonate, sono peccati di supponenza che hanno consumato tempo e spazi quando tempi e spazi si contraggono. E impongono di non perseverare.


Nota: Giorgio Chiellini - che stimo e apprezzo moltissimo - promette di rimanere alla Juventus. Spero glielo consentano.

sabato 30 gennaio 2010

Pensieri e parole



Se un giocatore (Giorgio Chiellini) che incarna anacronisticamente (visto quanto si è consumato) lo stile Juve scrive pensieri che vengono tradotti in parole così, per quanto misurate, che cosa ci si deve aspettare?