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lunedì 27 settembre 2010

Juventus, Chiellini: "Dateci tempo, faremo gli 1-0"


Giorgio per me è Re Giorgio. Il capitano del futuro. Il contratto da rinnovare. Il ragazzo che doveva partire e invece è rimasto. L'economista. Giorgio è tanta roba. Mi piace, voto likes, consiglia e mettiamoci dentro la grinta e la tenacia (qualità che si apprezzano a prescindere). Il Cagliari appartiene già al passato, il presente è incerto, il futuro incerto. La Juventus odierna, operaia o meno, va studiata con attenzione anche nelle dichiarazioni di uno come Giorgio Chiello Chiellini.
 
LA DIFESA SOTTO ACCUSA "Prendiamo tanti gol, ma solo perché abbiamo cambiato molto, giocatori e tecnico, e abbiamo bisogno di adeguarci ai nuovi schemi. Tutte le squadre del mister hanno avuto bisogno un pò di tempo all'inizio, piano piano ci riusciremo anche noi. Spero di poter festeggiare presto qualche 1-0". 

IL NUOVO PRESIDENTE "La presenza del presidente si sente, prima di lui John era abbastanza presente, ma Andrea è anche lui molto presente ed il mito dell'Avvocato rimane sempre. Ai tifosi juventini penso scatti qualcosa sempre quando si parla della famiglia Agnelli, e si è visto nell'affetto di giovedì dopo la sconfitta pesante casalinga. È stata una piacevole sorpresa dovuta anche dalla presenza di Andrea come presidente".

SCUDETTO "Se Inter e Milan vanno dritti senza cali, per noi ci sarà poco da fare in chiave tricolore, ma se hanno un calo dovremo essere bravi ad approfittarne. Il nostro obiettivo è andare in Champions, è troppo importante per noi". 

TRICOLORE - "Spero di vincere io il tricolore, se però io non dovessi farcela, spero in Allegri, livornese come me. Conosco "acciuga" (il soprannome di Allegri, ndr) da anni, è una gran brava persona". 

LIPPI - "Si è chiuso nel silenzio dopo il Sudafrica? Come tutti, non abbiamo voglia di parlarne". 

CENTRALE DI DIFESA - "Non mi piace giocare a sinistra, penso di dare il meglio in mezzo, ma certo non mi rifiuterei di giocare terzino sinistro. Decide Del Neri". 

MANCHESTER CITY E INTER - "Ci aspettano due partite belle toste, con la squadra di Mancini giovedì, e poi con l'Inter domenica. Quella con i nerazzurri è la sfida delle sfide, ma per noi l'Europa League è importante, e avremmo bisogno di un risultato positivo per acquisire sicurezze che ancora ci mancano".

CITY E REAL - "Non credo di essere stato vicino al Manchester City o al Real Madrid. Penso che la società non abbia mai avuto la volontà di cedermi". 

NAZIONALE - "Come si è comportato in Nazionale? Bene se continua a segnare e a farci vincere...".

domenica 26 settembre 2010

Juve: la Furia si chiama Krasic. Col Cagliari è 4-2


Io mi ricordo. Sì, mi ricordo quando Pavel Nedved fu acquistato dalla Juventus. La sua indiscutibile eccezionalità l'avrei riconosciuta ovunque e comunque e quella maglia, quella della Lazio, sapevo che avrebbe costituito un passaggio come ce ne sono tanti nella vita e nella carriera di ciascuno.

E mi ricordo quando, con il Cska, avevo segnato sul taccuino il nome di questo ragazzo biondo che non mi aveva convinto del tutto ma veniva osannato dalla critica e già aveva ricevuto dimostrazioni concrete di interesse dal Milan che in materia commette solo peccati veniali. Non mi aveva entusiasmato in quella prima di campionato contro il Bari in cui aveva cessato a metà di inseguire le indicazioni impartite dall'esordiente Luigi Del Neri. Ma non era colpa di Milos Krasic. Anzi, stasera ti ringrazio.

Ricorderò questa tripletta con il Cagliari, Milos. Perché hai corso, non hai smesso di inseguire l'obiettivo come quando hai pagato tu il volo per chiudere l'accordo.Ti inserisco nella colonna del mi piace. Mi sono garbate assai le scelte diverse del tecnico che ha rivisto le sue dogmatiche interpretazioni di uomini e ruoli. Mi piace Aquilani in cabina di regia. E quella coppia d'attacco che ancora stenta a decollare. Non mi piace - ancora - la lettura delle statistiche. Nove gol subiti non celano i limiti di un reparto in costruzione sotto un sole agostano. Non sarà Rinaudo (in campo) a smuovere del tutto gli equilibri. E a evitare le oscillazioni così incontrollate di questa Juve del nuovo corso.