Il mio blog è stato rinnovato!

Dovresti essere redirezionato sulla nuova versione tra 6 secondi. Se non fosse così, visita
http://elisabettadonofrio.wordpress.com
e aggiorna i tuoi bookmarks.

Visualizzazione post con etichetta milos krasic. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta milos krasic. Mostra tutti i post

lunedì 21 marzo 2011

Riscatto Juve: la mente e il cuore di Del Piero. Video

 
Conosciamo il valore dell'uomo, e del giocatore. Conosciamo i limiti indiscutibili della difesa confusa e scivolosa. Conosciamo lo stato di accusa in cui versa l'operato di Delneri. Con il Brescia, la Juventus non ha fallito per Del Piero, Krasic e quel fattore interiore che appartiene a pochi. La crisi in cui versa Buffon è tale da rendere ogni sua uscita affetta da un esito improbabile. Il direttore generale, Giuseppe Marotta, si è disturbato nel ribadire che gli aggiustamenti verranno. Intanto la curva Scirea contesta. Cori, striscioni, improperi all'indirizzo della panchina. E di una dirigenza in cerca di approvazione. Il 2-1 non scaccia via i cattivi pensieri.
 
Tipo l'incertezza sul Delneri che aleggia ad ogni conferenza stampa, ad ogni incontro. Oggi è un giorno diverso. Le scelte ovvie si rivelano equilibrate. Fin da principio. Krasic va veloce, velocissimo. Il capitano innesca una punizione a perdere. L'approccio è diverso contro il Brescia privo dell'Airone che affida estro, fantasia e invenzione a Eder e Diamanti. Matri - dopo lo scatto di Aquilani - prova subito di testa (4') su cross dalla sinistra di Pepe, con Arcari bravo a bloccare. Non occorre variare nulla se a mutare il corso si impone Alessandro. E' in ogni dove, in ogni azione. Eppure nonostante l'iniziale veemenza di Aquilani, sulla linea mediana si notano incongruenze rischiose che danneggiano la difesa più che supportarla.
 
La punizione di Cordova è esemplificativa: perché Buffon esce così, perché i centrali rimangono immobili? Non vanno mai sottovalutati questi circoscritti annebbiamenti: manifestano più dell'occasionalità. Si avverte il cedimento, di cui approfittano i bresciani.
 
Eppure grazie all'individualità si sblocca Krasic, portando la Juve in vantaggio nel miglior momento del Brescia. Matri ruba palla e tocca per il serbo che di destro annienta Arcari. E' 1-0 (23' pt). L'andamento è equilibrato e i ragazzi di iachini gestiscono il contraccolpo. Tanto che allo scadere Eder, arguto e intelligente, sul cross di Vass la butta dentro di testa.
 

Sbagliare e soffrire è il leitmotiv della stagione bianconera. D'accordo. Ma questa squadra si merita qualcosa di più. Insiste il capitano che non smette di lottare. Krasic corre fino a quando i polmoni glielo permettono. Si muove Chiellini, che dopo un tiro ribattuto di Aquilani, tenta con delle misure improponibili. Iachini prova a metter dentro Lanzafame per imprimere una svolta offensiva che in effetti si nota. Le conclusioni si provano da entrambe le parti, vedi Aquilani, Eder e Krasic. Giusto che a sancire il punteggio finale sia però lui, Alessandro Del Piero. E' un capolavoro alla Pinturicchio, quello che disegna. Il numero dieci parte da metà campo, passa tra due, li inganna fingendo con il destro e finendo con un piatto di sinistro a giro. Poco da aggiungere, poi: l'espulsione di Mareco, cambi controversi (Del Piero per Martinez). E il punteggio finale: 2-1, per la Juve. Per Del Piero.
 
 

lunedì 4 ottobre 2010

Inter-Juve, pari spettacolo a San Siro. Video



Di Inter-Juve tengo la dissolutezza di Milos Krasic, la capacità di impostare di Alberto Aquilani, le geometrie che funzionano (finalmente), l'ordine, l'incontenibilità di Samuel Eto'o, la rabbia dell'antagonismo senza remore e ipocrisie. E anche l'orgoglio.

Butto via le entrate di Chivu e Lucio, la confusione di Motta, la svogliatezza di Quagliarella, l'inquietudine di Milito.

Io non firmo per il pari. Mai. Ma questa è un'altra storia.


domenica 26 settembre 2010

Juve: la Furia si chiama Krasic. Col Cagliari è 4-2


Io mi ricordo. Sì, mi ricordo quando Pavel Nedved fu acquistato dalla Juventus. La sua indiscutibile eccezionalità l'avrei riconosciuta ovunque e comunque e quella maglia, quella della Lazio, sapevo che avrebbe costituito un passaggio come ce ne sono tanti nella vita e nella carriera di ciascuno.

E mi ricordo quando, con il Cska, avevo segnato sul taccuino il nome di questo ragazzo biondo che non mi aveva convinto del tutto ma veniva osannato dalla critica e già aveva ricevuto dimostrazioni concrete di interesse dal Milan che in materia commette solo peccati veniali. Non mi aveva entusiasmato in quella prima di campionato contro il Bari in cui aveva cessato a metà di inseguire le indicazioni impartite dall'esordiente Luigi Del Neri. Ma non era colpa di Milos Krasic. Anzi, stasera ti ringrazio.

Ricorderò questa tripletta con il Cagliari, Milos. Perché hai corso, non hai smesso di inseguire l'obiettivo come quando hai pagato tu il volo per chiudere l'accordo.Ti inserisco nella colonna del mi piace. Mi sono garbate assai le scelte diverse del tecnico che ha rivisto le sue dogmatiche interpretazioni di uomini e ruoli. Mi piace Aquilani in cabina di regia. E quella coppia d'attacco che ancora stenta a decollare. Non mi piace - ancora - la lettura delle statistiche. Nove gol subiti non celano i limiti di un reparto in costruzione sotto un sole agostano. Non sarà Rinaudo (in campo) a smuovere del tutto gli equilibri. E a evitare le oscillazioni così incontrollate di questa Juve del nuovo corso.