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sabato 28 novembre 2009

Eutelia: cassa integrazione ordinaria e minacce


Cassa integrazione ordinaria. Ogni giorno domando. E arriva, puntuale, la conferma. "Sì, anche lei. Sì, anche lui".

Si sceglie di fare il giornalista per raccontare le storie nascoste, ricostruire con i tasselli mancanti mosaici discontinui. Federico Ruffo, giornalista di 'Crash' in onda su Rai Educational, indaga sulle ambiguità della vicenda Eutelia da un mese quando il 10 novembre diventa testimone dell'irruzione dell'ad Samuele Landi e delle guardie giurate che lo accompagnavano.

"Ruffo, sei morto"
, legge sul muro dello stabile il 26. La denuncia, le indagini, il girato da montare. Nessuna resa. L'inchiesta prosegue.

venerdì 13 novembre 2009

Eutelia, una storia italiana


Metabolizzo. Appunto. Scrivo. Ricompongo i pezzi. Frammentario, comunicazioni interrotte, incastri che si tramutano in intersezioni. Una storia italiana.

Il ragazzino dispone di testa e ingegno. Intuisce le potenzialità della Rete e progetta una sorta di pre-Google tra le colline aretine, architettura di un primo motore di ricerca italiano. Inquieto, appassionato di moto fino ad avventurarsi nella Parigi-Dakar ripetute e svariate volte (tre), ha una tensione che esprime attraverso la creazione di una azienda che esula dalla tradizione familiare. Finanziaria, assicurazioni, immobili.

Ma non sono quelli consolidati, i suoi interessi. La spregiudicatezza lo conduce a rischiare. A rischiare con Plug it e la controversa questione degli 144 e degli 899. La reazione dell'Autorità delle Comunicazioni è severa, eppure l'ascesa - rapida e continua - non si arresta. Plug it - divenuta nel frattempo Eutelia - fagocita Freedomland, Edisontel, Getronics e altre aziende ancora. Nomi che ricorrono, individui che figurano all'occorrenza presidenti, produttori o amministratori delegati e con cui condivide l'ossessione-passione per il paracadutismo al Sky Dive Tortuga Arezzo. E lì è Capitan Uncino.

Ma il gioco delle scatole cinesi (o delle celle) non è gradito. Né dalle aziende concorrenti che operano nelle regole né dall'Autorità che le impone. L'impero è già sgretolato quanto organizza una sorta di squadra evocativa che fa irruzione in quel che rimane della sede romana di via Bona, occupata dal 28 ottobre dai lavoratori senza stipendio. E che sopravvivono nella condizione di non capire che cosa accadrà.

L'annuncio della cessione di Eutelia a Omega Spa affonda nell'incertezza i dipendenti. Alcuni confluiscono in Agile, una srl legata a Omega e Libeccio. Il ridimensionamento del personale è ovvio. Negare, anche. Guardie, questurini, un ragazzino con una giacca e l'ostinazione di mantenere fermo un diritto che parrebbe infondato. Un comunicato, precisazioni, dichiarazioni dopo un silenzio annoso. Parole, parole, parole. Il capitalismo gotico impastato tra Arezzo e il Valdarno esonda e ribalta anche lui, quello che era un ragazzino. Samuele Landi.

sabato 7 novembre 2009

Libero calcio in libero satellite



Della santificazione della domenica, ricordo: la sigla di 90° minuto, la dizione invidiabile di Paolo Valenti, Lamberto Sposini nella versione pre 'La vita in diretta' e una paleotelevisione che si riproduceva in una neotelevisione pruriginosa giusto quel che serve. Poi lui, l'elicottero, il Milan di Arrigo Sacchi, la lotta e l'osservazione che la materia si andava complicando. Il cerimoniale televisivo all'altare della Serie A vanta molteplici spazi. Plurimi studi in molteplici piattaforme dove consumare l'ingrata frustazione domenicale o l'esaltazione della vittoria (prime e durante i campionati a tre punti per risultato pieno).

La Rai, investita del sacro diritto (dovere) del servizio pubblico, si è aggiudicata i diritti per gli highlights di serie A e B e i diritti radiofonici per le stagioni 2010-2011 e 2011-2012, il che significa ascoltare ancora 'Tutto il calcio minuto per minuto'.

Il tutto a un prezzo, dopotutto, modico. La Lega Calcio ha reso noto che i pacchetti sono stati assegnati alla Rai ''per un importo complessivo di 28,5 milioni di euro per la stagione 2010-2011 e di 30 milioni di euro per la stagione 2011-2012''. Nessuna lotta intestina, nessuna notte di San Bartolomeo si è consumata. Davvero? Il ricordo sbiadito delle controversie durante gli anni della presidenza Rai dell'attuale sindaco di Milano, Letizia Moratti, con l'allora numero uno di TMC, Vittorio Cecchi Gori, narrano di una televisione - e di un sistema - assolutamente estinti.

La grande famiglia satellitare Sky, contro cui de facto si è pronunciata la Corte d'Appello di Milano bloccando i diritti tv per le dirette di Serie A e B per le due prossime stagioni, non aveva ancora trovato la giusta collocazione negli italici salotti a plasma, HD o Led ai tempi.

Tanto meno il digitale terrestre, DDT per i più smaliziati, di cui in Italia si comprenderanno le enormi potenzialità più avanti quando i telespettatori - che diventeranno teleutenti - riprogetteranno gli spazi domestici per collocare antiestetici decoder e apparecchi all in one e altre funzioni esaurendo in mere valutazioni casalinghe l'evento switch off.



In questa epoca di palloni sgonfiati, con una plusvalenza di schede per qualunque tipo di decoder e in cui si è fidelizzati a contenuti alternativi alla televisione generalista con il gusto del paradosso l'acquisto dei diritti in chiaro è poca cosa. La Lega, infatti, ha prodotto in tempi contratti il ricorso e ''ha deliberato di impugnare il provvedimento di inibizione pronunciato dalla Corte d'Appello di Milano il passato 4 novembre ed ha espresso il fermo convincimento che il Collegio che esaminerà il reclamo restituirà giustizia alla vicenda, che è di interesse sia delle Società sportive, sia degli utenti''. Il Re del sat porno, Marco Crispino, in una eccelsa intervista rilasciata a Fulvio Bianchi e comparsa su 'La Repubblica' svela poco della sua strategia ma nega di essere pedina nella partita a scacchi Mediaset-Sky.

Divagazione (quasi) a conclusione. Il presidentissimo della Filmauro e del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha accusato con il vigore verbale che lo contraddistingue la Lega di aver svenduto per 90 milioni di euro i diritti del nostro campionato per l'estero a Media Partners & Silva Limited. Ovvero ''la metà di quello che si poteva ottenere''. Aspetto da non sottovalutare.

mercoledì 4 novembre 2009

Flash soccer



Flash 1. La Corte di Appello di Milano, presieduta da Giuseppe Tarantola, ha accolto il ricorso di Conto tv (porno& pallone) inibendo la Lega Calcio che non potrà dare esecuzione all'assegnazione dei diritti tv a Sky. Serie A bloccata sul satellite per le stagioni 2010-11 e 2011-2012. La Lega partorisce un comunicato, puntuale come l'avvio del campionato.

"La LNP continua a ritenere di aver realizzato la procedura competitiva nel pieno rispetto della Legge Melandri-Gentiloni, della normativa Antitrust, e dei principi approvati con le Linee Guida. Per questo proporrà immediato reclamo contro il provvedimento cautelare che ritiene carente nelle motivazioni e comunque infondato".

Yes, we can't.

Flash 2. La riforma della legge Beckham spacca el futbol e sovverte gli equilibri delle pagine dei più importanti quotidiani iberici on line. I giocatori stranieri che guadagnano più di 600.000 euro versano al fisco spagnolo il 24% dei loro proventi, ma questa percentuale - che ha agevolato una emigrazione di massa - salirà al 43%. Con le dovute eccezioni, vedi i contratti sottoscritti prima del 1° gennaio 2010, ecco come si declina nella Liga la crisi finanziaria. Tempi peggiori.

Flash 3. Stefano Chiodi ha salutato tutti in silenzio. Aveva 52 anni e soffriva di una malattia incurabile. Poi arriva questa mattina, questa giornata. Una di quelle in cui si gioca. Con il freddo, con il sole che batte sul campo, con l'odore dell'erba bagnata che si insinua nelle narici. L'ultimo tiro lo mette dentro con il rigore del centravanti. Quello del Bologna, quello del capolavoro al debutto contro il Diavolo, quello dello scudetto della stella del suo Milan. L'uomo della stella.




venerdì 30 ottobre 2009

Multimedialità e Internet


Notizie su notizie su notizie. Un rullo, diremmo, in cui la riduzione dello spazio e del tempo hanno ribaltato le tradizionali modalità di trattamento e impaginazione. La Rete, come indicato da quanti lavorano con e su Internet, ha innescato un processo in cui i fatti non solo si riportano nel rispetto delle regole professionali e deontologiche che regolano l’attività giornalistica, ma vanno integrati con le componenti che ci offre la multimedialità rendendo la notizia complessa.

Davanti a una crescente consapevolezza dell’utente del mezzo e delle sue potenzialità, la richiesta è di una informazione in tempo reale, documentata e sottratta a forme di controllo censorie.

Una notizia non si racconta solamente, si mostra, si gira, si integra, si commenta, si costruisce in una combinazione di alto e basso (pensiamo ai social network) che la rende materia delicata ma straordinariamente ricca. Costruire uno speciale per il Web significa assemblarlo miscelando gli ingredienti. E’ già Web 3.0. Da dosare con la massima cautela.

La specificità del contenuto
La struttura della pagina web
Identità e affidabilità
Le componenti professionali coinvolte
UGC, il non problema
Social network

Social network: come ti condivido la notizia



Sei su Facebook (FB) è la domanda più frequente che ricorre nei salotti buoni e meno buoni trasferiti on line. Negli Stati Uniti essere più avanti significa bloggare su Twitter. Certo entrambi sono social network ad alta penetrazione tra gli utenti. Non sono gli unici, ma più che interessare i singoli meccanismi la loro rivelanza sul versante giornalistico/editoriale sta nella loro capacità di arrivare.

Attraverso Fb si crea una rete di contatti e si condividono con gli amici filmati, video, articoli, giochi e qualunque altro contenuto sia fruibile. Con Twitter si blogga (l’influenza sul linguaggio è un tema distinto e altrettanto interessante) in 140 caratteri. Si crea una Rete senza barriera geografiche di sorta e, soprattutto, la snellezza del prodotto consente una pubblicazione pressoché immediata dei contenuti da condividere. La censura può arrestare un fatto, una notizia può fermarsi? Deve conoscere, prima di intervenire come è stato per l’Iran e l’Onda Verde. Controllo sui blog, cancellazione degli account, impossibilità di manipolazione sui tweets.

I social costruiscono un patrimonio informativo affascinante, le loro applicazioni sono molteplici (pensiamo alle dirette on line via Twitter o all’espansione di FriendFeed e del prossimo Google Wave solo per citarne alcuni).



Tutto sta nel marcare, ancora una volta, il confine tra ruoli professionalizzati e non. Tra quel che è fondato, attendibile e ciò che non lo è. Mettere in circolo una notizia infondata è rischioso sia nei processi informativi che sul versante legale. Alimentare una Rete richiede impegno e, con il progressivo aggregarsi degli utenti, lo sviluppo di idee complesse. Soprattutto attraverso queste reti si può sostenere il moltiplicarsi di idee da immettere sul mercato a costi ridotti con ritorni pubblicitari, lato marketing prodotto e commerciale, e di immagine (con azioni mirate di opinion making). L’ultimo degli status – non a caso – è l’invitation. Ovvero la possibilità di provare l’ultimo prodigio della famiglia Google riservato all’aristocrazia degli esperti.



Chiarezza, immediatezza e accessibilità: come calza il caso Pizzul





Bruno Pizzul è morto. No, scusate. Rifacciamo tutto. La notizia, come sempre, è giunta inaspettata ma nelle redazioni i pezzi di commiato erano già cotti&mangiati come si conviene. Peccato che nell'era del Web 3.0 si possa orchestrare con dovizia di particolari una decesso meramwente virtuale. In cui la vita on line precede quella reale senza tante scuse, senza chiedere permesso.

Il sito che ha annunciato la dipartita del telecronista Rai per definizione è 'Il Giornale del Friuli', testata registrata presso il tribunale di Udine, il che avrebbe dovuto garantire l'attendibilità, la chiarezza. La trasparenza. Ora, la difesa della redazione, una volta smentita dall'evidenza, il fatto riportato ha adotto uan difesa che mette in atto un processo.

"Effettuiamo una rapida ricerca su internet e scopriamo che ci sono numerosi siti che affermano un tanto, in particolare su yahoo rinveniamo le tracce di uno scambio di messaggi tra… testimoni oculari. Una signora o ragazza afferma che una ambulanza si è fermata sotto casa di Bruno. ‘Dicono sia morto’ o qualcosa di simile. Persino Wikipedia ha già aggiornato la pagina". Smanettare non implica l'assenza di valutazione giornalistica o il riassunto di mille verifiche in un newsgroup per quanto attendibile.

Chi legge ha il diritto di accedere a informazioni verificate, ma anche stilisticamente consone all’evoluzione della Rete. Essere riconoscibili rassicura il lettore, ma sul Web che fruisce delle notizie è anche e soprattutto un utente che mediamente di sofferma un tempo inferiore ai 30 secondi per pagina e non può o deve impiegare questi secondi per orientarsi.

Lo scopo sarebbe di dare, attraverso una grafica accattivante, i punti di riferimento chiari nella pagina e nella navigazione lasciando che scelga che cosa, quanto e come leggere. Non si può ritenere che, per questioni tecniche e stilistiche, un contenuto cartaceo possa essere migrato sul Web senza modifiche. Perché un contenuto sia letto, si deve permettere a chi atterra su quella pagina di accedere con il minor dispendio possibile di tempo di attingere a quel bagaglio informativo.