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venerdì 2 marzo 2012

Milan-Juventus, tregua armata

Trascuro le vicessitudini pop dei due - Adriano Galliani e Andrea Agnelli - dilettatisi entrambi in sofismi rappresentativi della degenerazione a cui si è arrivati nel rilasciare dichiarazioni studiate a tavolino e annesse valutazioni terminologiche. Tornare sull'ovvietà delle frasi di circostanza, affermazioni dovute e presunte distensioni paga poco. Piuttosto riprendo da dove ho interrotto, ovvero dai passaggi assai interessanti della sentenza del Tribunale di Napoli in cui si delinea la posizione di Leonardo Meani, dirigente del Milan addetto agli arbitri. I passaggi sono relativi a quella decisione. Ripeto: una sentenza, di primo grado, ma una pronuncia che restituisce l'esatta valenza dei fatti sottoposti a giudizio. 




domenica 16 maggio 2010

Mou, un uomo solo al comando



Il profeta di Setubal
che lacrima. Il profeta di Setubal in disparte. Il profeta di Setubal che riflette - solo - sul pullman della squadra. Special lo sa essere con quel tanto di stucchevole che ai cultori della materia garba, poiché l'altezzosità linguistica quanto la comunicativa dirompente si rivelano vezzi graditi alla critica.

Io ti attendo, Mou. Perché tu esca da questo calcio decadente - il nostro - da vincente devi dimostrarmi che il secondu titulo non ti appaga. Che quella pulsione ti muove creando spasmi non arginabili con uno scudetto. Che aspiri all'unicità. Che ciò sia popolare, addirittura banale.

Nota inutile e banale
sulla stagione appena conclusa
Tengo: Leonardo, Diego, Alessandro Del Piero, le conferenze stampe di Mou, la lealtà di Iaquinta, la riapertura di Calciopoli.
Butto: il vergognoso tifo della violenza, il qualunquismo linguistico, le interviste ammaestrate, l'interismo oltre ogni misura, l'insabbiamento delle intercettazioni, la dissoluzione di una società fondata sullo stile e sull'onore.

venerdì 9 aprile 2010

Intercettopoli, quattro anni dopo