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giovedì 23 settembre 2010

Juve, la crisi infinita. Il Palermo rinasce a Torino. Video dei gol


Non dovevamo illuderci che l'orgoglio da solo bastasse a succhiare via quella linfa malevola che appesantisce le gambe e confonde la testa. Schemi, idee, misure latitano ancora in questa Juventus sconfitta 1-3, così difficile da capire. Da giustificare. Palermo si rigenera da Pastore. E rinasce meritatamente. Perché forse non era il tempo per scegliere Del Piero e preferirlo a Iaquinta. Ha da passa' 'a nuttata, ma il lassisimo di Bari e le lacune manifeste contro la Sampdoria emergono senza che la ruvidità di metodo di Del Neri abbia dimostrato di aver sanato quel male. Pastore, Ilicic e Bovo illuminano la notte torinese. E la Signora è di nuovo cupa, sciatta.



Juve-Palermo: le formazioni ufficiali




Juve-Palermo
è il posticipo della quarta giornata. Chiellini sì. Del Piero pure. Ora che siete tranquilli (e iniziate ad aver paura di Pastore&Miccoli) leggete le formazioni ufficiali.


Juventus (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, Grygera; Krasic, Melo, Marchisio, Pepe; Quagliarella, Del Piero. All. Del Neri

Palermo (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic, Nocerino; Ilicic, Pastore; Pinilla. All. Rossi

Juve-Palermo: Chiellini recupera, Del Piero fa posto a Iaquinta


L'importanza degli uomini nella Juventus si nota da questo. Dalla rabbia, dalla voglia di esserci sempre e comunque.

"La caviglia è a posto, stasera serve la stessa concentrazione di Udine,è una settimana cruciale per noi...vi aspetto allo stadio, ciao a tutti"


Giorgio Chiellini, infatti, ha confermato via Twitter che sarà in campo stasera contro il Palermo di Delio Rossi in cerca di punti e conferme. Nonostante presidenti fumantini e arbitri inesperti.

Juve operaia
o meno, da Udine in avanti si deve imprimere quella continuità e quell'esercizio di concentrazione che, inutile negarlo, manca.

Il recupero di Chiello dalla distorsione alla caviglia riportata al Friuli rassicura, ma non allontana i soliti sospetti sull'eccesso di infortuni registrati a sole tre giornate dall'avvio del campionato (con gli impegni paralleli ben presenti). De Ceglie e Traoré sono gli ultimi ingressi di un club che annovera il medesimo numero (quasi) dei tesserati.


Son complicazioni che non devono confonderci: la formazione che il tecnico bianconero schiererà è imprescindibilmente vincolata al 4-4-2. Storari tra i pali, Grygera sulla sinistra, mentre a Motta andrà la fascia destra. A centrocampo la confermatissima coppia di laterali Krasic-Pepe, al centro si partirà probabilmente con Marchisio (autore di un gol da videoteca a Udine) e Sissoko. In panca Aquilani sarà pronto a prendere il posto di Claudio al momento opportuno (durante il secondo tempo). In avanti Iaquinta è in vantaggio su Del Piero in coppia con Quagliarella. Amauri partirà dalla panchina.

Sul versante rosanero, Rossi è obbligato a scegliere Sirigu con Cassani e Balzaretti sugli esterni e Bovo e Munoz al centro del reparto arretrato. A centrocampo Bacinovic (in ballottaggio con Kasami) con Liverani regista. Poi Pastore, titolare ormai fisso, con lo sloveno Ilicic e Nocerino. In attacco Maccarone e Pinilla si contendono la maglia da titolare. Hernandez e il capitano inizieranno l'incontro da seduti. Anche se Miccoli non ha mancato l'appuntamento da ex con il tabellino, vedi colonna marcatori.

mercoledì 22 settembre 2010

Juve, Chiellini in dubbio per il Palermo


Re Giorgio e una distorsione che, tra Palermo e rinnovo, non agevola il disbrigo delle pratiche. Del Neri richiama a un modello operaio che - francamente - nel contesto ambientale in questione è un motto che involontariamente si rivela segno dei tempi. In vista del posticipo di domani sera all'Olimpico di Torino anche la determinazione Chiellini e la rocciosità del tecnico infondono serenità. Legrottaglie si scalda già, anche se Chiello non si ritirerà senza aver lottato.


Con Delio Rossi in bilico dopo le picconate di Zamparini e i palesi limiti della difesa palermitana, l'avversario sarà prevedibile. Almeno sulla carta. Da temere, come sempre, la fantasia di Javier Pastore rimasto in Sicilia in attesa di ricevere - o il club per lui - l'offerta giusta. Magari dall'Inter che avrebbe intenzione di supportare con l'adeguato rincalzo Sneijder mai convinto fino in fondo di allontanarsi dal suo mentore, il profeta di Setubal.

Josè Mourinho è l'alieno che si lega agli uomini sapendoli proteggere nel nido dello spogliatoio esponendosi al turbinio mediatico, dirottandolo verso la direzione voluta. Perché Wesley che, in fondo, arriva dal Real dovrebbe sottrarsi? Coutinho deve crescere. A gennaio, l'arrivo dell'argentino potrebbe essere la conferma dell'operazione. Salvo non si decida, a corso Vittorio Emanuele, di investire subito in una punta.

martedì 21 settembre 2010

Juve: giovani che rimangono, giovani che partono




Bella che sarebbe la giovane Juve. Mi cullo in questa considerazione quando osservo Seba schiarirsi sotto il sole settembrino con la casacca del Parma indosso interrogandomi sul senso di una scelta che declina nella rassegnazione. Mi manca Giovinco, quello che a Empoli non affondava nel campo. Sempre dietro alle due punte. Anche Marchisio era stato mandato in Toscana a rinvigorirsi, a temprarsi per apprendere le leggi di un calcio che non consente di commettere errori a chi indossa la casacca della Juventus. A Siena De Ceglie ha trascorso una stagione formativa per integrarsi in un progetto nuovo. In cui viene menzionato e in cui pare escluso, secondo opportunità. Di chi, di che cosa sfugge a volte.

Criscito, Mirante, Palladino, Immobile, Pasquato: i bravi ragazzi del vivaio cercano un posto al sole. Che bella questa Juve disegnata in un vivaio che ha cresciuto giocatori vigorosi, forgiato caratteri e che, nella tragedia, si è rafforzata come Vincenzo Chiarenza ha tracciato in una recente intervista.

Eppure Sebastian ha deciso di andar via. E ha scansato Torino, la vita agra della panchina che non gli ha restituito pazienza. C'è solo disillusione nelle parole spese con una sagacia sproporzionata per un ragazzino. Anche se lo chiamano Formica Atomica e se il West Ham e l'Arsenal (in tempi finanziariamente migliori) avevano intenzione di portarlo in Premier. Claudio, dagli occhi silenziosi, affida a Facebook il proprio malessere per un rinnovo che stenta a rassicurarlo. Gli altri, i tanti andati e venuti, sono cresciuti e cresceranno altrove. Lontano da Vinovo.

lunedì 20 settembre 2010

Vale Rossi conferma: "Mi opero. Forse prima di fine stagione"


Capitolo primo, Valentino Rossi e la spalla. : "Operarmi prima della fine della stagione è un'opzione che dovremo valutare. Perché facciamo più fatica del previsto. Quindi ci penseremo, anche se vorrei correre tutte le gare e non vorrei saltarne altre, ma su tracciati come Motegi e Sepang potrei anche soffrire un po' più di adesso. Sono tutte valutazioni da fare con calma e a mentre fredda, non adesso".

Capitolo secondo, della diatriba Yamaha-Ducati: "Potevo anche operarmi alla spalla mentre ero a letto per la gamba, ma immaginate lo stato d'animo di uno che ha appena subito un intervento e ha dolori ovunque: se mi avessero detto di rientrare in sala operatoria avrei detto di no. Anche perché di conseguenza sarei rimasto completamente bloccato sul divano senza poter muovere spalla e gamba".

Capitolo terzo, c'eravamo tanto amati: "La Yamaha deve rimboccarsi le maniche, la differenza con Ducati e Honda nelle ultime gare sta diventando un po' troppa".

domenica 19 settembre 2010

Juve: tutta un'altra Signora. Pozzo accusa Iaquinta

Forse la Juve ritrovata passa da Udine. Da dove hanno iniziato - davvero - Quagliarella e Iaquinta. Da dove ha temuto per la sua carriera Del Piero. Gli equilibri paiono afferrati, finalmente. E finalmente c'è Krasic che spinge, lotta, insiste. Tutta un'altra Signora. Encomiabile. Superba. Grazie al coraggio di Bonucci che costringe Coda all'autogol. Grazie a Quagliarella con una rete di tacco, freddo e delicato. Grazie a Marchisio - rassicurato sul suo prossimo rinnovo dopo le tensioni manifestate via Facebook - autore di una rete commovente: un sinistro al volo su cross di Krasic (tocco di prima).

Nessun ringraziamento ma solo rabbia, quella di Iaquinta contro la sua ex tifoseria che lo ha insultato - ha spiegato - senza mai stancarsi. Perché mobbing, proteste, passione, intuizione mescolati rimpastano amarezza. Cecè e questo Friuli ruvido: una spaccatura incolmabile. Perché altrimenti appellarsi ai sentimenti della pietas calcistica come il presidente dell'Udinese, Giampaolo Pozzo che lamenta l'inadeguatezza dell'arbitro Bergonzi. E l'ingratitudine: 'Questo ragazzino lo abbiamo preso dal Castel di Sangro in Serie C, lo abbiamo allevato e poi ceduto alla Juve, permettendogli di fare una bella carriera. Che cosa ha fatto oggi? Ha esultato e rimbeccato il pubblico. Non doveva farlo. Sono cose che nel calcio non dovrebbero succedere'.

Scuse e spiegazioni del caso dell'attaccante calabrese: 'Il pubblico aveva detto cose su mia madre e io non ci ho visto piu'. Sono un ragazzo impulsivo, ma mi sono gia' pentito di quello che ho fatto. E chiedo scusa. Non ce l'avevo assolutamente con la famiglia Pozzo ne' con i miei compagni. A Udine mi sono trovato benissimo'. Del Neri si ravvede (o gli è stato suggerito). Bene. Sono tre punti. E un buon (nuovo) inizio.



UDINESE-JUVENTUS 0-4 Bonucci,Quagliarella,marchisio,Iaquinta
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