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lunedì 10 maggio 2010

Scacco al re (come e perché si chiese la revoca dello scudetto)




In un mondo perfetto, a una mossa corrispondono una o più ragioni che l'hanno prodotta.

Lo scempio che si è consumato all'Olimpico, nel corso del match contro il Parma di una Juventus offesa e ridicolizzata, trascende l'immaginabile.

Cinque minuti di interruzione. Lancio di fumogeni e petardi da una curva all'altra. Surreale. Il capitano, Alessandro Del Piero, si porta sotto la curva. Parla ai tifosi. Negozia, investito di un ruolo - quello di mediatore - in un conflitto che si consuma all'interno di uno stadio in una domenica di maggio. E' Torino. La sconfitta è giusta. Meritata.

Nel consiglio di amministrazione, convocato oggi nel lunedì della ripresa dopo il venerdì nero in Borsa (il club è quotato, ricordiamo), si decide quanto sussurrato fino a pochi istanti prima. Andrea Agnelli presidente, Roberto Bettega e Alessio Secco defenestrati, Beppe Marotta nuovo direttore generale con il fido Fabio Paratici, uomo mercato, e avvio delle azioni volte presso le sedi competenti alla revoca del titolo 2005-2006 assegnato all'Inter dal commissario Guido Rossi dopo l'indicazione della commissione dei tre saggi.


Nella nota ufficiale pubblicata sul sito della società - quella che si attendeva fosse assunta nel 2006 e sconsigliata pare da Luca Cordero di Montezemolo - la posizione non lascia spazi a interpretazioni: "il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha deliberato di inviare ai presidenti di Coni e Figc, alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo un esposto nel quale si richiede la revoca della decisione di assegnare lo scudetto della stagione 2005-2006. Come aveva anticipato John Elkann lo scorso 29 aprile, la Juventus chiede dunque un trattamento equo. La premessa del documento è infatti che «il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra - e nei confronti de - gli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento»".

Si accantona una stagione e un progetto fallimentari per intraprendere un nuovo corso. Luigi Del Neri si è candidato, ha un contratto annuale. E' la dote di Marotta. Rafa Benitez chiede troppo, più dei 4 milioni di euro della Juventus. Chiede troppo anche al Liverpool per coprire quanto dovrebbe ai collaboratori che non potrebbe portare a Torino. Sarà più provinciale che Reds, questa macchina della prossima volta. Che sia rifondazione, che sia semplice revisione non vale che quanto una rottazione.

E sì, questo non è un mondo perfetto.






martedì 13 ottobre 2009

Quel fronte libico nel CdA



Blanc, Cobolli, Lippi
. Che cosa muta - realmente- nell'assetto societario della Juventus si comprenderà dopo che ad ogni ruolo verrà corrisposto quel nome&cognome atteso, indicato, vociferato. Intanto, Jean Claude Blanc riceve il benestare del giovane John Elkann e rilascia le dichiarazioni di circostanza in attesa dell'ufficializzazione nel prossimo CdA il 27 ottobre.

Nella lista stesa dalla Exor (ossia Fiat, ossia Agnelli-Elkann) e presentata alla Consob in vista della prossima convocazione dei soci, restringe il nucleo dei fedelissimi della famiglia i quali vengono ovviamente menzionati: Marzio Saà, Carlo Sant'Albano, Jean Claude Blanc, Aldo Mazzia, Riccardo Montanaro e Camillo Venesio.

Conferma su conferma, rimangono fuori Giovanni Cobolli Gigli e Gian Paolo Montali. Il processo di snellimento prosegue in un alleggerimento che si potrebbe interpretare - ipotesi neanche tanto remota - come preparazione al rientro di Marcello Lippi nella società.

Per lui si profilirebbe un ruolo diverso da quello ricoperto nell'era della triade Moggi-Bettega-Giraudo. Più che tecnico o consulente, il ct potrebbe essere destinato a ricoprire una funzione che alcuni rumors portano proprio all'organo collegiale. Ma ciò si valuterebbe a Mondiali conclusi. Fino ad allora il ruolo di ds sarebbe appannaggio di Alessio Secco affiancato poi a tempo debito da Beppe Marotta prossimo dg.

Il secondo posto vacante sarebbe affidato a Gianni Minoli. Uomo di televisione e giornalista vicino alla famiglia Agnelli, sarebbe molto apprezzato dall'ultima generazione. In attesa che si delinei quel che è solo accennato, Blanc riassume in sé la veste di presidente, ad e dg. Presidente esecutivo, si dice. La componenete libica, intanto ha depositato la propria proposta.

Libian Arab Foreign Investment Company (o Lafico che ha versato circa 7 milioni di euro) ha presentato, infatti, la documentazione per nominare il consigliere indipendente: Khaled Fareg Zentuti.