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martedì 13 ottobre 2009

Quel fronte libico nel CdA



Blanc, Cobolli, Lippi
. Che cosa muta - realmente- nell'assetto societario della Juventus si comprenderà dopo che ad ogni ruolo verrà corrisposto quel nome&cognome atteso, indicato, vociferato. Intanto, Jean Claude Blanc riceve il benestare del giovane John Elkann e rilascia le dichiarazioni di circostanza in attesa dell'ufficializzazione nel prossimo CdA il 27 ottobre.

Nella lista stesa dalla Exor (ossia Fiat, ossia Agnelli-Elkann) e presentata alla Consob in vista della prossima convocazione dei soci, restringe il nucleo dei fedelissimi della famiglia i quali vengono ovviamente menzionati: Marzio Saà, Carlo Sant'Albano, Jean Claude Blanc, Aldo Mazzia, Riccardo Montanaro e Camillo Venesio.

Conferma su conferma, rimangono fuori Giovanni Cobolli Gigli e Gian Paolo Montali. Il processo di snellimento prosegue in un alleggerimento che si potrebbe interpretare - ipotesi neanche tanto remota - come preparazione al rientro di Marcello Lippi nella società.

Per lui si profilirebbe un ruolo diverso da quello ricoperto nell'era della triade Moggi-Bettega-Giraudo. Più che tecnico o consulente, il ct potrebbe essere destinato a ricoprire una funzione che alcuni rumors portano proprio all'organo collegiale. Ma ciò si valuterebbe a Mondiali conclusi. Fino ad allora il ruolo di ds sarebbe appannaggio di Alessio Secco affiancato poi a tempo debito da Beppe Marotta prossimo dg.

Il secondo posto vacante sarebbe affidato a Gianni Minoli. Uomo di televisione e giornalista vicino alla famiglia Agnelli, sarebbe molto apprezzato dall'ultima generazione. In attesa che si delinei quel che è solo accennato, Blanc riassume in sé la veste di presidente, ad e dg. Presidente esecutivo, si dice. La componenete libica, intanto ha depositato la propria proposta.

Libian Arab Foreign Investment Company (o Lafico che ha versato circa 7 milioni di euro) ha presentato, infatti, la documentazione per nominare il consigliere indipendente: Khaled Fareg Zentuti.



martedì 6 ottobre 2009

Nuovo corso Juventus: Elkann ha scelto Blanc


Nel new deal intrapreso dalla famiglia Elkann-Agnelli si cambia modulo, presidente e assetto societario. Ad ogni rinuncia una contropartita, ovvio. La Juventus dopo Palermo muta, sotto il profilo squisitamente tecnico dal 4-3-1-2 che Ciro Ferrara ha approntato finora in vista delle prove su molteplici fronti (campionato e Champions, per esempio) che attendono lui e la squadra.

E questo è un primo punto su cui soffermarsi dopo lo spettacolo mediocre offerto al Barbera domenica sera. Ma la Juventus è anche una società quotata in Borsa (e forse questo aspetto interessa di più gli azionisti). Altrettanto ovvia l'attenzione - confermati i rumors - dato all'annuncio ufficiale in cui tutto il detto si traduce in un cambio al vertice sintetizzato in poche espressioni del giovane Elkann, John, presidente della Exor. "Sarà lui il presidente esecutivo, che riassume tutte le cariche". Si conclude l'era di Giovanni Cobolli Gigli, l'uomo di fiducia. Al suo posto, l'attuale ad Jean Claude Blanc - il manager - che formalmente approverà l'indicazione di massima il prossimo 27 ottobre, quando si riunirà il CdA.

Blanc assumerà almeno fino a gennaio la nuova carica ad interim assieme a quelle di ad e di dg. "La carica di presidente esecutivo è il cumulo di tutte le altre", ha precisato Elkann omettendo la provvisorietà del quadro societario. Quel che interessa i più e i meno juventini è la revolution in atto. Il non detto. Quell'omesso costruite su indiscrezioni trapelate in ambiente finanziario e riportate più o meno sommessamente dalla stampa specializzata.

Torniamo agli uomini in partenza e ai nuovi arrivi. Gianpiero Montali, membro del Cda è in partenza per Napoli. Il direttore generale, posto attualmente vacante e a maggior ragione indispensabile se Blanc assumerà altri impegni, sarà affidato (a gennaio) a Beppe Marotta, dirigente della Sampdoria. Il direttore generale doriano, che ha già incontrato la scorsa primavera lo stesso Blanc e John Elkann, avrebbe già avuto il benestare per l’operazione dal presidente blucerchiato Garrone. Ma resta in piedi anche un’altra ipotesi, pure questa più volte annunciata: Marcello Lippi, terminato il Mondiale sudafricano.

Altro nome che torna è quello di Fabrizio Giugiaro, figlio del designer Giorgetto. L’intento è anche quello di snellire una struttura troppo macchinosa per una squadra di calcio: come più volte è successo, infatti, a ogni operazione di mercato, si doveva riunire il comitato sportivo del cda, con perdite di tempo notevoli. Anche il comitato etico, nato nella nuova Juventus subito dopo Calciopoli, potrebbe avere esaurito la propria funzione storica ed essere sciolto.

Il tutto, compreso il nuovo stadio dovrebbe concludersi in un ciclo ideale con data di chiusura a fine 2011. Un progetto elaborato, articolato in tappe per inserire gradualmente uomini di calcio e non solo esperti di finanza in grado di risollevare il disavanzo in bilancio. Il presidente di Exor ha ringraziato Cobolli Gigli: "Gli sono grato per questi tre anni molto difficili, in cui ha dato tanto". E sulla attuale crisi della Juventus, non ha potuto che ammettere gli errori: "Sono deluso, ma si lavora con grande umiltà. La strada è lunga, ma c’è tanto potenziale". Insomma, siamo solo all'inizio.