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mercoledì 2 maggio 2012

Calcioscommesse: l'allarme del procuratore barese Laudati. Venerdì audizione Locatelli


A indagini ancora in corso, il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati squarcia un silenzio ipocrita, inutile su quella perversione non solo nostrana: le scommesse illegali su cui indagano i magistrati baresi di raccordo con le Procure di Cremona e Napoli e con quella federale.
"Ci sono più soldi da guadagnare con le scommesse che con la droga"
France Football, autorevole settimanale francese di settore, dedica l'intero numero a una indagine giornalistica sul calcioscommesse e sulle inchieste aperte in Italia dalla magistratura ordinaria e sportiva. Nell’intervista rilasciata al giornale, Laudati spiega come è partita l’inchiesta e quali sono le ramificazioni con la criminalità: ”c’è una riflessione da fare, il mondo del calcio non era pronto ad affrontare questo nuovo grande affare delle scommesse…il fatto di poter scommettere, durante la partita, su chi tirerà il primo corner, la prima punizione…con queste scommesse si esagera. Siamo davvero andati troppo lontano”.


Venerdì è prevista l'audizione del giocatore dell'Atletico Arezzo, Tomas Locatelli, già ascoltato. Si attendono a breve i primi deferimenti da parte del procuratore, Stefano Palazzi.

ANPI-No Tav, si finisce sui muri

Comparsa alcuni giorni fa sui muri di via Coni Zugna, a Milano, dopo la polemica tra ANPI e No Tav (foto: Elisabetta D'Onofrio).

martedì 1 maggio 2012

Arresto cardiaco per Alexander Dale Oen, muore il campione mondiale dei 100 rana

Non aveva ancora 27 anni Alexander Dal Oen, il campione mondiale dei 100 rana che, nel momento della celebrazione quando ancora doveva riprendere la regolarità del respiro, aveva indicato la sua bandiera - quella norvegese - sulla cuffia per ricordare le vittime della strage di Oslo e dell'isola di Utoya. Un arresto cardiaco lo ha stroncato mentre era in ritiro a Flastaff, in Arizona per una serie di allenamenti in quota dove stava per recuperare un infortunio alla spalla. E' stato ritrovato riverso sul pavimento del suo bagno poco prima delle 20, le 5 italiane, dal suo compagno di stanza che aveva bussato senza ricevuta alcuna risposta. Intervenuto il medico della nazionale, è stata chiara fin da principio la gravità della situazione. L'ambulanza, arrivata in appena 6 minuti, ha completato le pratiche di rianimazione e stimolazione riportano i media svedesi. Ma non c'è stato nulla da fare e l'eroe di Shanhai, un atleta perfetto che avrebbe gareggiato a Londra per confermare i successi di Shanghai ha concluso alle 21 di spendere fatica, sacrificio, speranze. Suscitando commozione e ulteriori interrogativi su quanto accaduto.






La notizia di questa tragica perdita è stata data dalla Federazione Nuoto norvegese ed è stata riportata dagli organi di informazione del paese ben presto ripresi da agenzie di stampa. L'allenatore Petter Loevberg ha speso poche, significative parole per un decesso inspiegabile e improvviso. "Siamo tutti sotto shock. Il nostro pensiero va alla sua famiglia che ha perso Alexander troppo presto".


Oen si era guadagnato nei mondiali cinesi l'oro precedendo l'italiano Fabio Scozzoli che ha espresso la propria incredulità e il suo rammarico sulla sua pagina Facebook
Non posso credere a questa notizia.. Siamo troppo giovani per morire. Lascerà un vuoto incolmabile nella storia della rana mondiale. Fabio.


Ora rimane quel segno di rispetto nei riguardi di chi aveva perso la vita per la follia delirante e lucida di un uomo che non aveva capito la via della multiculturalità. Quell'immagine di un ragazzo composto, sul podio e della sua bandiera. 

lunedì 30 aprile 2012

Lazio, una stangata buona e giusta


Il Giudice Sportivo ha seguito la linea della fermezza, infliggendo quattro giornate a Marchetti e tre a Dias dopo quella rissa da inserire tra gli spettacoli più ridicoli di fine week-end. Udinese-Lazio e quella scena assurda sono state sanzionate in maniera esemplare. D'altronde i gesti sono stati talmente evidenti e palesemente in contrasto non solo con il codice ma con il senso comune del pudore che non poteva andare altrimenti. Perché quella brutta sequenza di immagini a fine gara ha generato una batteria di domande dopo i fatti di Marassi, l'intervista rilasciata al leader (presunto tale) della curva, l'appello consueto alla legalità in un paese afflitto da una sfiducia cronica che offre spazi riempiti da demagoghi di turno. 


Lo sconcerto - di questo si tratta - più che dalle decisioni di Tosel si prova quando si ricostruzione l'asurda sequenza di avvenimenti scaturiti. Marchetti scrive il giudice sconterà quattro giornate "per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, posto da tergo le mani sulla spalla dell'arbitro, spingendolo con veemenza". Dias è stato invece fermato "per avere, al termine della gara, nel recinto di giuoco, assunto un atteggiamento aggressivo e gravemente intimidatorio nei confronti del quarto ufficiale venendo trattenuto con la forza dai presenti". 


Alla Lazio è stata data una ammenda da 20.000 euro "per aver omesso di impedire, al termine della gara, l'ingresso non autorizzato nel recinto di giuoco di un proprio dirigente e di un collaboratore, che spingeva un dirigente della squadra avversaria, facendolo cadere al suolo". Tutto a referto, dunque. E così decide il Giudice.


Ma la società di Claudio Lotito (che oggi incassa anche la questione Olimpico) non solo ha annunciato un ricorso incomprensibile, ma ha diffuso una nota che fornisce la versione di Marchetti. In una nota sul sito del club, Federico Marchetti racconta la sua verità: "Mentre stavamo parlando riguardo l'episodio che ha portato al 2-0, l'arbitro (Bergonzi, ndr) mi ha detto di andarmene e che non c'era più niente da dire, girandomi le spalle - si legge -. Io, per richiamare la sua attenzione, ho provato a chiamarlo due-tre volte, ma lui non si è girato. A quel punto ho cercato di fermarlo, attirando la sua attenzione. Visto il mio ottimo rapporto con gli arbitri, che ho sempre mantenuto in carriera, sono andato negli spogliatoi per cercare di chiarire la mia posizione, nonostante il direttore di gara non fosse in quel momento ben disposto dopo un concitato finale di gara. Il mio colloquio con l'arbitro Bergonzi era unicamente incentrato sul chiarimento dell'episodio in questione e sul perché avesse cambiato la sua decisione, convalidando la rete dopo avere detto che il gol era da annullare".


Il ds biancoceleste, Igli Tare, protagonista assoluto della rissa del Friuli si era espresso a Sky Sport24con una certa convinzione sull'opportunità di procedere a un ricorso che in questo clima non invita al dialogo.

Calcioscommesse: sospetti anche in Liga


Nella Spagna, ufficialmente in recessione, il sospetto di inquinamento dei risultati su incontri di Liga irrompe allargando alla penisola iberica e alla Liga le ipotesi di eventuali combine. 
Radio Cadena Ser, emittente radiofonica spagnola, riporta li una denuncia della Lega Calcio Spagnola (Lfp) alla Procura anti-corruzione di tentativi manipolatori relativi a partite di campionato, aggiungendo che anche l'Uefa avrebbe avviato delle indagini in merito alle scommesse legate ad alcuni incontri. Circostanza smentita, come riporta il quotidiano spagnolo Marca, da Javier Tebas, avvocato ed ex vicepresidente della Lfp il quale ha negato sia stata presentata una denuncia relativa alla partita Espanyol-Sporting
A Radio Marca, Tebas ha precisato che: "Nessuna denuncia è stata fatta dalla Lega alla procura anti-corruzione, ma è vero che tre settimane fa ci siamo incontrati con il procuratore generale, al quale rivolgiamo la nostra preoccupazione su questo problema". Affermazioni che potrebbero anticipare un filone spagnolo sul calcioscommesse.

Udinese-Lazio: la soluzione è nel referto

Pereyra se ne frega e mette in rete. Esulta e se ne frega. Quel triplice fischio non sanciva la conclusione di Udinese-Lazio, perché non è stato Bergonzi a fischiare. Prova a spiegarlo, il direttore di gara. Se ne fregano tutti, stavolta di questa pacata spiegazione. Dias espulso, Marchetti spintona proprio Bergonzi, l'ingresso in campo di uomini della società biancoceleste crea ulteriori motivi di attrito e confusione. Viene riportato addirittura di un confronto acceso nel tunnel tra i dirigenti. Igli Tare, un secondo prima inquadrato vicino al presidente Claudio Lotito, lo vedi tra i più attivi giù, in campo nella mischia. Protagonista della rissa che non viene ripresa dalle telecamere.
Una confusione totale, che non permette di comprendere la decisione dell'arbitro e la sua correttezza. Quando Bergonzi riesce a riprendere la situazione in mano, fa riprendere il gioco per poi fischiare poco dopo. L'incontro è concluso: il gol di Pereyra convalidato. Il referto chiarirà quanto accaduto e confermerà o meno il racconto di immagini e testimonianze. Con la certezza che quanto visto non si risolverà nell'indifferenza. 

sabato 28 aprile 2012

Calcioscommesse: la radiazione di Giuseppe Signori

Quanti di voi avrebbero previsto una decisione diversa del Collegio arbitrale del Tnas su  Giuseppe Signori? L'epilogo della vicenda Signori è forse più desolante della stessa minuzione enucleazione degli incontri sospetti che fecero Foschini e Mensurati su Repubblica in merito all'attaccante, il bomber del Foggia del sogno zemaniano e poi della Lazio, del Bologna. La sua squalifica a 5 anni e la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC è una sentenza prorompente, a cui Signori replica nella società della comunicazione totale con una nota.
"Per dirla in termini calcistici, la nostra è una partita persa 2-1 e non 3-0". Da parte dell'ex attaccante della Lazio "una constatazione di fatto: non c'è stata un'espressione di maggioranza assoluta". "Non metto in discussione che il mio comportamento andasse censurato per aver accettato quell'invito ed aver partecipato a quell'incontro, piuttosto che per aver scommesso in modo regolare nella convinzione di non essere più un tesserato, ma certo è che andava attribuita la giusta responsabilità ed il giusto valore alla pena - commenta Signori - Ho scommesso in modo regolare da non tesserato in una partita che tra l'altro non ha dato i risultati che mi sono stati imputati, tanto che a tutt'oggi Inter-Lecce non è fra le partite oggetto di combine, così come Atalanta-Piacenza la cui combine è stata attribuita a me come regia ma che di fatto gli atti processuali sia della giustizia ordinaria che di quella sportiva danno una visione e coinvolgono soggetti ben diversi dal sottoscritto". Secondo Signori, inoltre, "il mio tesseramento poi rimane ancora un mistero da svelare, non è ancora chiaro se lo sono o non lo sono. Ho prodotto la prova che non ero e non sono un tesserato, ma vengo giudicato colpevole in quanto tesserato dalla Figc, sebbene io - ad esempio - abbia sostenuto l'interrogatorio in casa e non presso la sede Figc, come avviene per tutti i tesserati. Non posso non pensare che ci sia un metro ed una misura diversa per me, per Beppe Signori". Per l'ex attaccante "la differenza di equità nel giudizio della Federazione è visibile a tutti: i giocatori che sono stati trovati con la valigetta piena di denaro, i giocatori coinvolti negli scambi avvenuti per combinare le partite, anche per le confessioni degli stessi personaggi imputati, hanno avuto sanzioni ridicole rispetto alle prove oggettive". "Non sono stato giudicato in modo imparziale e questo mi irrita - aggiunge - così come provo delusione per il fatto di aver avuto una sentenza sportiva tanto dura quanto ingiusta, nonostante io non sia più tornato alla 'ribalta', nessuno dei pentiti mi ha indicato quale uomo chiave, capo dei capi, partecipe, presente, leader indiscusso in qualsivoglia malaffare...".
Una rabbia esplosa con minuziosa capacità di ammissioni miscelate a astensioni, punto per punto, della tesi della difesa dell'ex giocatore, coinvolto nella prima tranche del filone del calcioscommesse lombardo. Ma questa è una storia diversa, prossima ma differente. La giustizia sportiva ha tempi e modi diversi, che trascendono l'eventualità di una ipotesi amnistia paventata tempo addietro dal pm Roberto Di Martino. Proposta su cui, personalmente, avrei delle perplessità.
A distanza di alcuni giorni dagli interrogatori condotti dal procuratore federale Stefano Palazzi, l'intenzione di procedere con celerità e chiudere la prima parte dell'inchiesta è evidente. "I primi deferimenti arriveranno lunedì 7 o martedì 8 maggio", ha ufficializzato il procuratore chiudendo la prima parte dell'inchiesta sportiva.
"Le date del primo processo? Dipende dai tempi tecnici degli organi giudicanti - ha aggiunto Palazzi - la scorsa estate i procedimenti sono stati definiti in tempi molto brevi con un grande sforzo anche delle difese. L'indagine rimarrà comunque aperta per chiarire altre posizioni e lavoreremo su due piani, inquirente e requirente". Il primo processo prenderà il via presto, prima degli Europei, entro il 20 maggio dietro esplicita richiesta da parte dei vertici istituzionali. Sia Abete, sia Palazzi hanno espresso con estrema chiarezza l'intenzione di avere già materiale sufficiente, senza che ciò induca a ritenere questo procedimento in grado di esaurire l'attività del procuratore federale.
L'acquisizione di nuovi elementi suggerirebbe un risvolto anche per la giustizia sportiva: "La Procura è in collegamento con i magistrati di Napoli - ha ribadito il presidente della Federcalcio - e poi la Procura di Cremona sta svolgendo nuovi interrogatori". La prima parte dell'inchiesta è, appunto, una frazione del tutto. 
In settimana si conoscereà la data in cui dovrebbe essere sentito il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, ultimo convocato di rilievo rimasto fuori da questo ciclo di audizioni.