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lunedì 27 dicembre 2010

Bambino insulta Leonardo in diretta (la voce dell'innocenza)


Bambino insulta Leonardo per il suo passaggio all'Inter
Caricato da Almiron. - Guarda altri video di sport estremi.

(da quando Baggio non gioca più)

L'innocenza si perde in molti modi. Nel passaggio di Leonardo dal Milan all'Inter. Nella negoziazione che vedrà un epilogo nel rientro di Kakà a Milano, sponda nerazzurra, per assenza di empatia con l'alieno Mourinho.

Nell'enunciazione del nuovo manifesto programmatico del Milan ri-creato da parte dell'uno-nessuno-centomila Ibra che si combina assai bene con il calcio dell'era del marketing strategico privo di quel candore infantile, di quelle magliette aderenti così anni ottanta. Come quella del Vicenza, quella che metteva RB.

Poi irrompe Gianni da Pioltello che nell'anno del Signore 2010 restituisce verità (e diventa guru di un video già cult tanto per andare di anglicismi). Dario Nicolini, ottimo giornalista di Sky Sport 24, gli propone una domanda semplice, naif, mentre nel solito multisala attende di entrare per vedere il film. Ignaro, dopo aver appurato che il dodicenne è di fede rossonera, gli chiede di commentare il passaggio di Leo all'Inter. Gianni risponde con il massimo candore: 'E' uno stron...!'. Cvd.

domenica 5 dicembre 2010

Catania-Juventus, quel gol di Quagliarella. Video



Quel gol di Quagliarella, signor Damato era valido. Non che alteri prestazione e risultato (1-3), ma un simile errore non giova all'economia dell'arbitrato di questo Catania-Juventus.



Per il resto, il miglior attacco del campionato è confermato, Sorensen illumina, Pepe anche con inserimenti taglienti, Iaquinta va in profondità, Krasic incarna quella mentalità operaia impartita dalla lezione delneriana. Aquilani insolitamente oscuro, a disagio. Peccato, perché complice uno Storari che non intende arretrare all'avvicinamento del rientro di Buffon sarebbe stata quella Juve disegnata dalla nuova triade.

martedì 30 novembre 2010

Manita del Barcellona. L'Uefa punisce Mou

Primo fatto: il Barcellona ha predicato calcio fino alla commozione. Mou ha cambiato status, da Special one a Special five. Non ha gradito affatto. Come non ha gradito affatto la squalifica per un turno, più uno con la condizionale.

Secondo fatto: la Uefa non perdona Josè per aver pianificato le ammonizioni di Xabi Alonso e Sergio Ramos in Champions League vinto 4-0 sul campo dell'Ajax. Il profeta di Setubal non siederà sulla panchina contro l'Auxerre. Incontro ininfluente, archiviata la qualifcazione agli ottavi. Diabolico.

domenica 28 novembre 2010

Juve-Fiorentina, pari al Pepe. Video


Arriverà il tempo per capire se quelle scelte (tema mercato), discusse e controverse, dovranno essere riviste. Arriverà la comprensione, l'indulgenza successiva all'analisi. Si concluderà che Juventus-Fiorentina, partita esemplare che spiega la dicotomia di una squadra ancora incompiuta, avrebbe potuto condurre a conclusioni simmetricamente opposte rispetto ai facili entusismi della precedente giornata (con il Genoa si è fatto bene) e alla temporanea impressione di ottimismo delneriano della vigilia.


Motta ha commesso l'errore che si temeva, Storari (Buffon lo osserva dalla tribuna e messaggia) ha presidiato con merito e sul gol è sinceramente incolpevole, Pepe è diventato emblema del sacrificio e della versatilità conquistando meritatamente titoli e sommari sui quotidiani. Se Aquilani e Krasic non tengono, la qualità latita anche contro una Fiorentina sempre più demotivata che neanche Sinisa Mihajlovic riesce a risollevare. 



Accantonate le tesi 'occasione sprecata', 'Juve fermata dalla Fiorentina', 'Pepe salva la Juve', le fragilità son quelle note. Le ostilità sono assodate. Determinazione, riscatto, volontà in questo nuovo corso che pazientemente va verso i correttivi sono le fondamenta su cui costruire i risultati, quando tecnica e agonismo calano.

Le parole migliori, nel post, le ha pronunciate con estrema onestà intellettuale, Leonardo Bonucci: "E’ stata una partita molto difficile. A centrocampo, Aquilani ci ha dato e ci dà tanto. Detta i tempi di gioco, e oggi non era neanche facile farlo, dato che loro hanno segnato fortunosamente ad inizio partita. Fisicamente non stava al top, ed aveva di fronte un importante avversario. Boruc è stato grande sulle nostre conclusioni. Ma noi siamo la Juventus e abbiamo l’obbligo di lottare sempre per i massimi traguardi. Seguiamo il gruppo di testa e cerchiamo di capire fin dove possiamo arrivare".

martedì 23 novembre 2010

Testata Eto'o: tre giornate e 30.000 euro di multa


Tre giornate e 30.000 euro di multa. Samuel Eto'o come Zinedine Zidane, Samuel Eto'o fermato dal giudice Gianpaolo Tosel. In particolare:

"le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, l’Arbitro assegnava alla squadra nero-azzurra un calcio di punizione per un fallo subito, nella zona centrale del campo, dal calciatore Eto’o da parte del calciatore clivense Cesar.
In attesa della ripresa del giuoco, Cesar si portava nei pressi della propria area di rigore e, in tale frangente, veniva raggiunto dall’attaccante interista che, con mossa repentina, chinando in avanti il capo, lo colpiva con una testata al petto, facendolo cadere dolorante al suolo. L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, e quella dei suoi collaboratori, era comprensibilmente rivolta “a controllare altre zone del terreno di giuoco” come precisato, a richiesta di questo Ufficio, con e-mail pervenuta alle ore 15.01 del 22 novembre 2010. Ritiene questo Giudice che il riprovevole gesto compiuto dal calciatore nero-azzurro integri gli estremi di quella “condotta violenta” che, per consolidato orientamento interpretativo, è connotata dall’intenzionalità e dalla potenzialità lesiva: palese è infatti il preordinato intento di colpire l’avversario e parimenti evidente è l’energia impressa al colpo inferto".

Una differenza c'è, rispetto a Krasic. E sta tutta in quella giornata in più che significa molto, soprattutto per il signor Benitez.