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venerdì 30 ottobre 2009

Multimedialità e Internet


Notizie su notizie su notizie. Un rullo, diremmo, in cui la riduzione dello spazio e del tempo hanno ribaltato le tradizionali modalità di trattamento e impaginazione. La Rete, come indicato da quanti lavorano con e su Internet, ha innescato un processo in cui i fatti non solo si riportano nel rispetto delle regole professionali e deontologiche che regolano l’attività giornalistica, ma vanno integrati con le componenti che ci offre la multimedialità rendendo la notizia complessa.

Davanti a una crescente consapevolezza dell’utente del mezzo e delle sue potenzialità, la richiesta è di una informazione in tempo reale, documentata e sottratta a forme di controllo censorie.

Una notizia non si racconta solamente, si mostra, si gira, si integra, si commenta, si costruisce in una combinazione di alto e basso (pensiamo ai social network) che la rende materia delicata ma straordinariamente ricca. Costruire uno speciale per il Web significa assemblarlo miscelando gli ingredienti. E’ già Web 3.0. Da dosare con la massima cautela.

La specificità del contenuto
La struttura della pagina web
Identità e affidabilità
Le componenti professionali coinvolte
UGC, il non problema
Social network

Social network: come ti condivido la notizia



Sei su Facebook (FB) è la domanda più frequente che ricorre nei salotti buoni e meno buoni trasferiti on line. Negli Stati Uniti essere più avanti significa bloggare su Twitter. Certo entrambi sono social network ad alta penetrazione tra gli utenti. Non sono gli unici, ma più che interessare i singoli meccanismi la loro rivelanza sul versante giornalistico/editoriale sta nella loro capacità di arrivare.

Attraverso Fb si crea una rete di contatti e si condividono con gli amici filmati, video, articoli, giochi e qualunque altro contenuto sia fruibile. Con Twitter si blogga (l’influenza sul linguaggio è un tema distinto e altrettanto interessante) in 140 caratteri. Si crea una Rete senza barriera geografiche di sorta e, soprattutto, la snellezza del prodotto consente una pubblicazione pressoché immediata dei contenuti da condividere. La censura può arrestare un fatto, una notizia può fermarsi? Deve conoscere, prima di intervenire come è stato per l’Iran e l’Onda Verde. Controllo sui blog, cancellazione degli account, impossibilità di manipolazione sui tweets.

I social costruiscono un patrimonio informativo affascinante, le loro applicazioni sono molteplici (pensiamo alle dirette on line via Twitter o all’espansione di FriendFeed e del prossimo Google Wave solo per citarne alcuni).



Tutto sta nel marcare, ancora una volta, il confine tra ruoli professionalizzati e non. Tra quel che è fondato, attendibile e ciò che non lo è. Mettere in circolo una notizia infondata è rischioso sia nei processi informativi che sul versante legale. Alimentare una Rete richiede impegno e, con il progressivo aggregarsi degli utenti, lo sviluppo di idee complesse. Soprattutto attraverso queste reti si può sostenere il moltiplicarsi di idee da immettere sul mercato a costi ridotti con ritorni pubblicitari, lato marketing prodotto e commerciale, e di immagine (con azioni mirate di opinion making). L’ultimo degli status – non a caso – è l’invitation. Ovvero la possibilità di provare l’ultimo prodigio della famiglia Google riservato all’aristocrazia degli esperti.



Chiarezza, immediatezza e accessibilità: come calza il caso Pizzul





Bruno Pizzul è morto. No, scusate. Rifacciamo tutto. La notizia, come sempre, è giunta inaspettata ma nelle redazioni i pezzi di commiato erano già cotti&mangiati come si conviene. Peccato che nell'era del Web 3.0 si possa orchestrare con dovizia di particolari una decesso meramwente virtuale. In cui la vita on line precede quella reale senza tante scuse, senza chiedere permesso.

Il sito che ha annunciato la dipartita del telecronista Rai per definizione è 'Il Giornale del Friuli', testata registrata presso il tribunale di Udine, il che avrebbe dovuto garantire l'attendibilità, la chiarezza. La trasparenza. Ora, la difesa della redazione, una volta smentita dall'evidenza, il fatto riportato ha adotto uan difesa che mette in atto un processo.

"Effettuiamo una rapida ricerca su internet e scopriamo che ci sono numerosi siti che affermano un tanto, in particolare su yahoo rinveniamo le tracce di uno scambio di messaggi tra… testimoni oculari. Una signora o ragazza afferma che una ambulanza si è fermata sotto casa di Bruno. ‘Dicono sia morto’ o qualcosa di simile. Persino Wikipedia ha già aggiornato la pagina". Smanettare non implica l'assenza di valutazione giornalistica o il riassunto di mille verifiche in un newsgroup per quanto attendibile.

Chi legge ha il diritto di accedere a informazioni verificate, ma anche stilisticamente consone all’evoluzione della Rete. Essere riconoscibili rassicura il lettore, ma sul Web che fruisce delle notizie è anche e soprattutto un utente che mediamente di sofferma un tempo inferiore ai 30 secondi per pagina e non può o deve impiegare questi secondi per orientarsi.

Lo scopo sarebbe di dare, attraverso una grafica accattivante, i punti di riferimento chiari nella pagina e nella navigazione lasciando che scelga che cosa, quanto e come leggere. Non si può ritenere che, per questioni tecniche e stilistiche, un contenuto cartaceo possa essere migrato sul Web senza modifiche. Perché un contenuto sia letto, si deve permettere a chi atterra su quella pagina di accedere con il minor dispendio possibile di tempo di attingere a quel bagaglio informativo.

Come ti sistemo la pagina

La sezione dedicata ad un 'Evento' del Corrierone sintetizza con efficacia l’intento di stimolare la curiosità informativa dell’utente. Lo strillo principale è una fotonotizia linkabile che fornisce la notizia al lettore. I box diventano in Rete strilli secondari, fotogallery e supporti video che colmano le istanze informative richieste dal lettore. A garanzia della fequenza e della visita, sono previsti strilli fissi che allettino il lettore medio: i più letti e in primo piano, indicativi di come si muova con una propria specificità la Rete.



Il contenuto più letto (o più cliccato) riguarda la Piccinini, mentre la prima tra quelle indicate nella gerarchia delle notizie in primo piano è di Berlusconi e della questione posto fisso.



Gli utenti ci chiedono colore, noi mettiamo in evidenza la politica. E' un mondo difficile, ma qualche aggiustamento si può apportare.

Infonauti o della bulimia in Rete

Un quotidiano riporta le pagine di approfondimento al proprio interno come ha provveduto a fare La Repubblica, un settimanale può essere accompagnato da un fascicolo (cfr. femminili con speciali sfilate), un telegiornale dedica tempo e servizi più lunghi per inchieste che non possono essere riassunte in pochi minuti (vedi TV7 del Tg1). Un sito o, più propriamente data l’evoluzione delle maggiori testate italiane on line, un portale di informazione deve prevedere un modello appositamente studiato per i diversi speciali. Per aree tematiche di interesse (cronaca, cultura, economia, politica, sport, etc.) secondo i livelli di navigazione in cui è ordinato il portale e nel pieno rispetto del piano editoriale.


Il video postato su Youreporter dell'alluvione di Messina può diventare una testimonianza diretta di un evento soprattutto se non si ha un inviato sul posto (i video di Giampilieri e di Scaletta Zanclea condivisi dai testimoni sulle loro pagine Facebook o postate sui canali preposti su Youtube o Youreporter).



In Rete si lavora in tempo reale e in tempo reale si inseriranno notizie sempre aggiornate per contribuire a informare nella migliore modalità possibile l’utente (vedi pagina sotto della diretta del quotidiano www.repubblica.it in occasione del terremoto in Abruzzo). Sul Web i lavori (e le dirette) sono sempre in corso.


venerdì 23 ottobre 2009

UGC, il non problema



Gli utenti possono fare informazione.
E’ un diritto costituzionale quello di esprimere liberamente la propria opinione o di riportare un fatto o un insieme di fatti senza essere giornalisti. Non per questo si dovrebbe scivolare nell’estremo che quanto riportato in Rete dai singoli è notizia o che la professionalità si costruisca ‘quotando’ contenuti che hanno confini ben definiti rispetto alla notizia.

Il costo è immensamente inferiore, lato azienda. Ma gli effetti perversi, nell’accezione sociologica, si scatenano innescando un processo incontrollabile in cui finzione e realtà rischiano di confondersi.

Prendiamo il caso della morte di Bruno Pizzul, immenso telecronista della Rai. Il Giornale del Friuli (versione on line) lancia la notizia, alcuni la riprendono, altri chiamano il giornalista, altri ancora interpellano il figlio nonché collega per verificare. Un caso del genere mette sul piatto diverse questioni e ci impartisce insegnamenti validissimi. Il primo è di verificare la notizia, il secondo è che non tutto quello che arriva dalla Rete è buono e giusto. Ovvero: va dosato con cura.

Le componenti professionali coinvolte



Come per altri mezzi di comunicazione di massa, fare informazione on line è lavoro corale. Come nel blog preparato nell’ambito di questo corso, ci si può appoggiare a uno strumento tecnicamente agile ma nel caso fosse un utente medio ad avvalersene mancherebbe di complessità grafica.

Un grafico, come e quanto un giornalista, contribuisce a rendere il contenuto fruibile, a impaginarlo correttamente, a consentire che i motori di ricerca lo trovino bene in collaborazione ovviamente con i programmatori (ma anche sviluppatori e chi si occupa di Technology solo per citare alcune delle professionalità in gioco) che, in un continuo processo di perfezionamento, intervengono sul CMS. La foto, il video, l’articolo la pagina caricata velocemente e correttamente sono aspetti del medesimo lavoro. La produzione è indispensabile per supportare quanto scritto con video, forum, gallery così da far vedere e valutare quanto affidata alla parola. Ciò non significa che quanto arriva dal basso (vedi UGC) possa sostituire in un Web futuribile una sola delle figure professionali coinvolte.

Es: In un blog dove si inserisce il video in cui si mostra il prossimo presidente della Juventus dettare le linee guida si arricchisce quanto riportato con quanto detto dalla fonte diretta e nel contesto specifico riuscendo a sopperire a quel vuoto inevitabile nel passaggio tra quel che è detto e quel che è riportato.